sabato 27 giugno 2009

Peace and love sì, nucleare no

(da "La Stampa" del 27 giugno 2009, cronaca di Vercelli)

CRESCENTINO. PRIMO INCONTRO CON I NUOVI ASSESSORI
Sui banchi dell'opposizione Speranza, Greppi, Piolatto e Balboni, Mosca
Venegoni al Consiglio “Mai il nucleare da noi”
E il neo sindaco esordisce citando John Lennon

ELVIO CHILELLI
CRESCENTINO
Marinella Venegoni, per aprire la sua nuova stagione da sindaco, richiama John Lennon ed il suo intramontabile messaggio di riconciliazione e speranza. Giovedì sera il primo Consiglio comunale, il giuramento. Quindi l'intervento del neo primo cittadino, davanti ad una sala consiliare gremita: «Come diceva Lennon, pace ed amore - dice Venegoni -. Dimentichiamo l'odio dei mesi scorsi e trasformiamolo in dibattito, discussione politica». Ribadisce che la surriscaldata «campagna elettorale è finita», apre la porta al dialogo con le forze di minoranza. Si pone come leader rappresentativo: «Sarò il sindaco di tutti, non ci saranno figli e figliastri».
Quindi traccia i contorni di un progetto, un disegno amministrativo, le cui linee si ripetono: «Intendo riaffermare pubblicamente e con forza gli stessi principi che hanno animato la mia amministrazione 15 anni fa (aveva vinto anche le elezioni del 1995, ndr): "onestà - politica e intellettuale - trasparenza, rispetto dei ruoli e delle regole, assoluto ed inattaccabile disinteresse personale di un'azione politica intesa come servizio verso la città".
Quella di giovedì è anche la serata di Dario Gallo. A soli 24 anni, ma grazie ad un già importante percorso politico, ha accettato il suo nuovo ruolo di Presidente del Consiglio Comunale. Viene poi formalizzata la giunta, già individuata dal sindaco Venegoni appena 48 ore dopo le elezioni. Ne fanno parte: Franco Allegranza (vicesindaco), Gaetano Angelolone, Demetrio Malara, Gabriele Massa, Fabio Ratto e Salvatore Sellaro. Sui banchi dell'opposizione, per la lista Minoli, ci saranno Carmine Speranza e l'ex sindaco Fabrizio Greppi (ieri assente). Altro gruppo quello formato da Riccardo Piolatto e Magda Balboni (eletta anche vicepresidente del Consiglio). Quindi Gian Maria Mosca, leader di Crescentino Ricomincia.
E già nella prima riunione l'amministrazione Venegoni approva il suo primo documento: il comune sarà «territorio denuclearizzato». Con le integrazioni chieste ed ottenute da Gian Maria Mosca, il voto positivo di tutta l'assemblea e l'astensione solo di Piolatto e Balboni, si «vieta su tutto il territorio comunale l'installazione di centrali che sfruttino l'energia atomica o la creazione di siti di stoccaggio. Adottando la massima determinazione perché i siti di stoccaggio non vengano realizzati nemmeno nei comuni vicini». Così, con un perentorio no al nucleare, si apre la seconda stagione di Venegoni.

venerdì 26 giugno 2009

Viva i blog

Viva i blog,
che tengono aperta la mente,
informano nei regimi dove viene proibito comunicare,
parlano dove si parla poco
tengono compagnia
possono fare allegria

mercoledì 10 giugno 2009

ECCO LA GIUNTA (e c'è anche Salvatore)


Eccomi cari concittadini. Sono passate poco più di 48 ore dalle elezioni, e oggi pomeriggio ho firmato le deleghe per la nuova Giunta. Procedo per ordine di voti, e intanto sappiate che il vicesindaco è Franco Allegranza, che ha dato gentilmente la sua disponibilità avendo più tempo (grazie, Franco!).
DEMETRIO MALARA. Sanità, rapporti con l'Infermeria Santo Spirito.
FABIO RATTO. Bilancio e programmazione, Industria e Artigianato, Commercio, Turismo e Promozione.
FRANCO ALLEGRANZA. Risorse Umane, Protezione Civile, Edilizia Privata, Lavori Pubblici, Patrimonio, Sicurezza.
DARIO GALLO. Presidente del Consiglio Comunale, delega a Cultura, Biblioteca e Manifestazioni (lo aiuterà Marco Montanino).
GABRIELE MASSA. Politiche giovanili, Sport e Tempo Libero (lo aiuteranno Gianni Taverna e Carlotta Dappiano)
GAETANO ANGELONE. Lavoro e Solidarietà. Trasporti. Rapporti con il rione "Villaggio Annunziata" (lo aiuteranno Giuseppe Sollai e Gerry Di Virgilio).
Deleghe ai consiglieri
PINO ROTONDO. Delega alle Frazioni (con l'aiuto di Gianrico Graziano) su sua richiesta.
ANGELO DE MARCO. Assistenza e Politiche Sociali, Centro Anziani
NICOLETTA RAVARINO. Scuola-Istruzione
GIANNI TAVERNA. Avvio allo Sport in ogni ordine scolastico.
FABRIZIO CASA. Collabora all'Ambiente.
Assessore esterno
SALVATORE SELLARO. Ambiente, ecologia, Sviluppo Sostenibile, Associazioni.

Io mi sono tenuta l'Urbanistica, e tutti gli altri rami di solito competenza del Sindaco.
Magari l'elenco non è completissimo, ma in linea di massima queste sono state le mie scelte, rispettando il valore del voto.

Vi spiego adesso perché ho scelto, naturalmente come la legge mi consente, Salvatore come assessore esterno. Intanto Dario Gallo deve finire la specializzazione in giurisprudenza, sta dando un esame dietro l'altro, e si cimenta volentieri nel ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, più queste deleghe importanti alla Cultura, che gestirà con me.
Io sono molto affezionata a Salvatore, ed è pure colpa sua se faccio il sindaco. E' lui che ha insistito sul mio nome, con una cocciutaggine tutta calabrese, anche quando io avevo ormai optato per il no. Inoltre, malgrado la mancanza di studi, è un politico raffinato e di lunghissima esperienza, con una memoria da elefante e con un fortissimo senso della legalità. E conosce bene la sua materia, di cui si occupa da anni.
Incrociamo le dita e ci diamo da fare, ciao a tutti
Marinella

martedì 9 giugno 2009

Amare Crescentino, nunc et semper


Ciao a tutti, abbiamo vinto e ormai lo sapete. E' stato bello, cercheremo di essere all'altezza.
Datemi una mano, non ve ne pentirete.
Grazie
Marinella

sabato 6 giugno 2009

Un sorriso


Un bambino al suo amico:
- Lo sai perché il nostro libro di matematica è triste?
- "No! Perché?"
- Perché è tutto pieno di problemi....

giovedì 4 giugno 2009

Stasera al Tournon, senza cabaret

Stasera al Parco Tournon, ore 21.15,
"Amare Crescentino" chiude la campagna elettorale.

Il mio amico Alvaro viene a suonare due canzoni, in amicizia.
Parleremo, come sempre, di come amiamo Crescentino, dei nostri
progetti, delle bugie che vi hanno raccontato.
La serata è affollata, ma in tanta folla ci siamo pure noi.
Vi aspettiamo
Marinella

mercoledì 3 giugno 2009

Manzoni, il leggendario Azzeccagarbugli

In verità, da povero figliuolo, - rispose Renzo, - io non ho mai portato ciuffo in vita mia.

- Non facciam niente, - rispose il dottore, scotendo il capo, con un sorriso, tra malizioso e impaziente. - Se non avete fede in me, non facciam niente. Chi dice le bugie al dottore, vedete figliuolo, è uno sciocco che dirà la verità al giudice. All'avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle. Se volete ch'io v'aiuti, bisogna dirmi tutto, dall'a fino alla zeta, col cuore in mano, come al confessore. Dovete nominarmi la persona da cui avete avuto il mandato: sarà naturalmente persona di riguardo; e, in questo caso, io anderò da lui, a fare un atto di dovere. Non gli dirò, vedete, ch'io sappia da voi, che v'ha mandato lui: fidatevi. Gli dirò che vengo ad implorar la sua protezione, per un povero giovine calunniato. E con lui prenderò i concerti opportuni, per finir l'affare lodevolmente. Capite bene che, salvando sé, salverà anche voi. Se poi la scappata fosse tutta vostra, via, non mi ritiro: ho cavato altri da peggio imbrogli... Purché non abbiate offeso persona di riguardo, intendiamoci, m'impegno a togliervi d'impiccio: con un po' di spesa, intendiamoci. Dovete dirmi chi sia l'offeso, come si dice: e, secondo la condizione, la qualità e l'umore dell'amico, si vedrà se convenga più di tenerlo a segno con le protezioni, o trovar qualche modo d'attaccarlo noi in criminale, e mettergli una pulce nell'orecchio; perché, vedete, a saper ben maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente. In quanto al curato, se è persona di giudizio, se ne starà zitto; se fosse una testolina, c'è rimedio anche per quelle. D'ogni intrigo si può uscire; ma ci vuole un uomo: e il vostro caso è serio, vi dico, serio: la grida canta chiaro; e se la cosa si deve decider tra la giustizia e voi, così a quattr'occhi, state fresco. Io vi parlo da amico: le scappate bisogna pagarle: se volete passarvela liscia, danari e sincerità, fidarvi di chi vi vuol bene, ubbidire, far tutto quello che vi sarà suggerito.
Mentre il dottore mandava fuori tutte queste parole, Renzo lo stava guardando con un'attenzione estatica, come un materialone sta sulla piazza guardando al giocator di bussolotti, che, dopo essersi cacciata in bocca stoppa e stoppa e stoppa, ne cava nastro e nastro e nastro, che non finisce mai. Quand'ebbe però capito bene cosa il dottore volesse dire, e quale equivoco avesse preso, gli troncò il nastro in bocca, dicendo: - oh! signor dottore, come l'ha intesa? l'è proprio tutta al rovescio. Io non ho minacciato nessuno; io non fo di queste cose, io: e domandi pure a tutto il mio comune, che sentirà che non ho mai avuto che fare con la giustizia. La bricconeria l'hanno fatta a me; e vengo da lei per sapere come ho da fare per ottener giustizia; e son ben contento d'aver visto quella grida.
- Diavolo! - esclamò il dottore, spalancando gli occhi. - Che pasticci mi fate? Tant'è; siete tutti così: possibile che non sappiate dirle chiare le cose?
- Ma mi scusi; lei non m'ha dato tempo: ora le racconterò la cosa, com'è. Sappia dunque ch'io dovevo sposare oggi, - e qui la voce di Renzo si commosse, - dovevo sposare oggi una giovine, alla quale discorrevo, fin da quest'estate; e oggi, come le dico, era il giorno stabilito col signor curato, e s'era disposto ogni cosa. Ecco che il signor curato comincia a cavar fuori certe scuse... basta, per non tediarla, io l'ho fatto parlar chiaro, com'era giusto; e lui m'ha confessato che gli era stato proibito, pena la vita, di far questo matrimonio. Quel prepotente di don Rodrigo...
- Eh via! - interruppe subito il dottore, aggrottando le ciglia, aggrinzando il naso rosso, e storcendo la bocca, - eh via! Che mi venite a rompere il capo con queste fandonie? Fate di questi discorsi tra voi altri, che non sapete misurar le parole; e non venite a farli con un galantuomo che sa quanto valgono. Andate, andate; non sapete quel che vi dite: io non m'impiccio con ragazzi; non voglio sentir discorsi di questa sorte, discorsi in aria.
- Le giuro...
- Andate, vi dico: che volete ch'io faccia de' vostri giuramenti? Io non c'entro: me ne lavo le mani -. E se le andava stropicciando, come se le lavasse davvero. - Imparate a parlare: non si viene a sorprender così un galantuomo.
- Ma senta, ma senta, - ripeteva indarno Renzo: il dottore, sempre gridando, lo spingeva con le mani verso l'uscio; e, quando ve l'ebbe cacciato, aprì, chiamò la serva, e le disse: - restituite subito a quest'uomo quello che ha portato: io non voglio niente, non voglio niente.
Quella donna non aveva mai, in tutto il tempo ch'era stata in quella casa, eseguito un ordine simile: ma era stato proferito con una tale risoluzione, che non esitò a ubbidire. Prese le quattro povere bestie, e le diede a Renzo, con un'occhiata di compassione sprezzante, che pareva volesse dire: bisogna che tu l'abbia fatta bella. Renzo voleva far cerimonie; ma il dottore fu inespugnabile; e il giovine, più attonito e più stizzito che mai, dovette riprendersi le vittime rifiutate, e tornar al paese, a raccontar alle donne il bel costrutto della sua spedizione.

lunedì 1 giugno 2009

Calunniate calunniate, qualcosa resterà

Negli incontri di questi giorni, mi ricordano che si sta tentando una campagna per denigrare il mio passato ruolo di Sindaca. Quando si è sotto elezioni, chi deve trovare una identità pubblica che non ha, e trovare seguito per la propria candidatura, può essere tentato di costruire fuochi d'artificio per stupire e guadagnarsi credito e spazio pubblico. Si ricorre a questo - lo vediamo - in ambito nazionale, non sorprende che lo si tenti nell'ambito locale.
Insomma, per taluno tutte le armi sono buone a provare a vincere, importante è dare per scontato ciò che va dimostrato e poi costruirci su una bella teoria. Un esempio illuminante lo vediamo ripetuto in questi giorni quando Berlusconi dice che una "sentenza politica" lo ha condannato, e questo dimostrebbe che la magistratura è "di sinistra"; ora, il fatto è che è anzitutto da dimostrare che la sentenza Mills sia "politica", ma dandolo per scontato si mira a convincere che dunque è proprio vero che la magistratura sia di sinistra.
Sono artifizi retorici di bassa lega, ma funzionano sempre, o quasi. Qui, da noi, su un piano più modesto, pare che si voglia seguire quello schema, tanto, ricordate, il vecchio detto afferma: "Calunnia, calunnia, qualcosa resta comunque nell'aria".
In questa campagna di denigrazione, per esempio, si parte dicendo: la Sindaca non c'era mai, o quasi, e si aggiunge - proprio per confermare un assunto che invece è tutto da dimostrare (ricordate l'esempio della sentenza "politica" ) - che questa assenza la sanno bene i cittadini che andavano in Comune e non mi trovavano.
In realtà, basta parlare con i cittadini che davvero mi cercavano, e verrà fuori che mai mi sono rifiutata di ascoltare, e sempre ho tentato di risolvere i problemi che mi venivano prospettati (chiunque venisse a parlarmi, di destra o di sinistra che fosse - erano tutti cittadini: mi verrebbe da dire, anche mettendo spesso le mani nel mio proprio portafoglio).
Può stare sempre in Comune chi non abbia altro lavoro; diciamocelo chiaro, che Crescentino non è New York, e neanche Chivasso.
E se qualcuno monta la campagna denigratoria per convicervi surrettiziamente, come nesso logico, che - oh, lui, invece sì, lui altrochè - sarebbe "sempre" in Comune, qualora voi lo ascoltaste nella sua predica ingannatoria, allora la mia impressione è che vi stiate lasciando menare per il naso, proprio come Berlusconi con la sua storia della sentenza "politica".
Io, in Comune, ci stavo. Vi ricordo che i soldi della Fiat (due miliardi e mezzo), la piscina, il bocciodromo, il recupero sociale della nostra Città, il riordino dell'amministrazione pubblica con l'avvio dell'informatizzazione, una nuova relazione tra uffici comunali e comuni cittadini, la valorizzazione del verde, la raccolta differenziata dei rifiuti, l'Estate crescentinese che ogni settimana ci dava teatro, musica, conferenze, e balli in piazza, beh tutto questo e altro che non sto qui a rammentarvi (e che l'Amministrazione che mi è succeduta non pare abbia curato con lo stesso amore e lo stesso disinteresse personale!!), tutto è stato reso possibile dal fatto che io il sindaco lo facevo.
E non è affatto detto che se ci si stia dal lunedì al sabato si faccia davvero di più, o di meglio. Il ritorno mio a una candidatura nasce proprio dal convincimento diffuso che in questi anni si è fatto tutt'altro. Confrontate, prima di votare, e poi decidete senza le sirene ingannatrici che giocano di artifici retorici.
Quanto poi alla presunta bolletta stratosferica che io avrei fatto pagare per il telefono (visto che la Sindaca non c'era mai...), davvero poco da dire. Il confronto tra le cifre portate a sostegno della tesi della "Sindaca assenteista e spendacciona" avrebbe un qualche valore d'uso soltanto se facesse riferimento a dati omogenei: identità di lavoro degli uffici nel tempo, identità di contratti con le società telefoniche, identità di soggetti e di uso dell'apparecchio telefonico etc. Questa omogeneità è inesistente; e chiunque faccia uso di dati che - al di là dell'apparenza - hanno al proprio interno una diversità di fatto, beh costui o costei fa un uso scorretto e ingannatorio di quei numeri.
Come ben sapete, non ho clienti da guadagnarmi. Non ho affari da curare e migliorare se mi sceglierete; non ho onori da aggiungere al mio curriculum (al contrario!). E comunque, mi basta già aver potuto - e voluto - riproporre alla mia Città l'idea che la politica si possa identificare come servizio pubblico e non come strumento di affari e di interessi di parte. Tutto il resto: calunnia, calunnia, qualcosa resterà.

Vergognamoci per loro

Manca una settimana, se Dio vuole. Mi è sembrata una campagna lunghissima, credo che nessuno ne possa più.
Ma anche di maldicenza sono fatte le campagne elettorali, e ieri mi hanno segnalato l'ultima. E qui siamo davvero a un livello di indegnità che nemmeno immaginavo.
C'è infatti chi giura che fosse una invenzione pietistica - per attirare voti - la mia decisione dei mesi scorsi di non candidarmi per assistere mio marito, Mimmo, nei suoi gravi problemi di salute, e poi invece il mio ripensamento, dopo che avevo capito che ci sarebbe stata una frammentazione in più liste di coloro che tentavano di restituire alla città una amministrazione per tutti e non di parte.
Ho assistito a denigrazioni di ogni tipo, soprattutto verso la mia persona, con maldicenze e invenzioni pure, non potendo altri criticare il mio mandato precedente, svolto nell'interesse esclusivo della città, come sanno bene tutti i cittadini di Crescentino.
Di fronte a tanto furore e tanta indecenza (legittima, ma indecenza), ho scelto un profilo basso, e il dialogo con la gente invece che le majorettes, o i tornei sportivi sotto elezioni, o le promesse di rivelazioni scottanti che suscitino frissons.
Ci sono persone che mi chiamano chiedendo perché non trovano mie lettere nella buca intasata dalla posta elettorale. Non ho scritto lettere, sorry.
Mi dicono che siamo stati gli unici, noi di "Amare Crescentino", ad andare in tutte - tutte - le Frazioni a parlare con gli abitanti, ad ascoltarli e a proporre le nostre idee. Mi dicono che siamo stati gli unici a dialogare con il mondo dei lavoratori, e con l'associazionismo.
Ma sì, continuiamo a volare basso. Deludiamo i trombettieri e i furbettini. E cerchiamo di aver pazienza. Presto tutto questo finirà, speriamo che tutti ritornino umani. Speriamo.