venerdì 29 maggio 2015

Prove generali

Ma con tanti posti che avevano, proprio a Crescentino dovevano fare le prove generali? 

domenica 24 maggio 2015

Che bell'atmosfera

Che bell'atmosfera, ieri pomeriggio, all'inaugurazione della Mostra sulla nostra Cittadina e i suoi rapporti con la Grande Guerra. Atmosfera di civiltà, di serietà, di cordialità, ma ho respirato anche un senso di appartenenza affettuosa per il ritrovarsi dei pochi crescentinesi doc che sono rimasti. 
Intanto l'ex cinema Moderno è ridiventato un centro seppur provvisorio di incontro. Sarà possibile almeno augurarsi che possa continuare ad esserlo? Rimanendo ostinatamente chiuso il teatrino in Comune, non ci sono altri spazi in centro storico in grado di ospitare tanta gente.
Intanto Peppino Malinverni con il Circolo Filatelico-Numismatico hanno fatto i miracoli con la ripulitura dei pannelli che giacevano nell'ex sede della Pro Loco ora espirata (per quanto?). E l'ampia sala era pulitissima. Quanto lavoro, bravi bravi. 
Intanto la Mostra della Grande Guerra è ricca, ben documentata, movimentata, da non perdere. 
Intanto Giuseppe Cipolla ha fatto quell'altro miracolino di mettere insieme in un libro i Caduti di tutte le guerre, di Crescentino e dintorni. Una ricostruzione accurata che è stata sponsorizzata dalla Regione Piemonte. Che bravo lui, con la sua simpatica modestia, a raccontare il suo lavoro certosino.
Intanto Marilena Vittone, e la sua passione per la storia locale, la vasta conoscenza, il modo piano di divulgare. 
Che bella atmosfera, che belle persone. 


giovedì 21 maggio 2015

I record dell'autobus che va a "letame di mucca"

Dal Corriere della Sera online. 

Record di velocità per l’autobus
che va «a letame di mucca»

Un autobus inglese alimentato a biometano ha superato i 120 km/h. Una
vittoria per i carburanti puliti. Il bus è stato ribattezzato «Bus Hound»

di Carola Traverso Saibante

Il bus è stato ribattezzato «Bus Hound» in onore dell'auto supersonica, la Bloodhoud, che mira a superare le 1000 miglia l'ora (1600 km/h) entro il 2016Il bus è stato ribattezzato «Bus Hound» in onore dell'auto supersonica, la Bloodhoud, che mira a superare le 1000 miglia l'ora (1600 km/h) entro il 2016
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L'autobus che viaggia grazie a un carburante ottenuto a partire dal letame di mucca ha stabilito un nuovo record di velocità in Inghilterra. 
Un record «pezzato»
É dipinto di bianco&nero a chiazze, come una mucca Frisone, per ricordare visivamente a tutti da cosa è alimentato il suo motore: da biometano ottenuto a partire da letame di vacca. Normalmente passa le sue giornate nella città di Reading, nel sud dell'Inghilterra, dove trasporta regolarmente i passeggeri, e fa parte della flotta di bus cittadini. Questo veicolo per il trasporto pubblico ha avuto ieri un teatro speciale dove esibirsi: la pista di collaudo ad alta velocità Millbrook a Bedford. Ed è proprio lì che, in una prima assoluta di corsa di un autobus su tale circuito, «l'autobus a popò» - come viene chiamato da tutti – è stato portato al suo limite di velocità (asportando per l'occasione il limitatore di velocità normalmente tarato a 90 km/h). E ha toccato i 123.57 km/h, stabilendo il nuovo punto di riferimento da battere per un bus di linea su strada. 
Una mobilità sostenibile 
Il bus è stato ribattezzato «Bus Hound» in onore dell'auto supersonica, la Bloodhoud, che mira a superare le 1000 miglia l'ora (1600 km/h) entro il 2016. L'azienda di trasporti di Reading, la cui flotta è composta al 38 per cento di veicoli «ultra-puliti» tra cui 34 alimentati a gas, ha voluto così dimostrare la fattibilità e credibilità di un mezzo di trasporto alimentato «a letame». Il biometano è infatti un gas ottenuto dalla raffinazione e purificazione del biogas che derivano dalla digestione anaerobica di sostanze organiche. Le sostanze organiche possono essere di varia natura e genere: la soia, piuttosto che gli escrementi umani e scarti alimentari– come nel caso degli autobus di Bristol – o, appunto, il letame. «Volevamo scacciare l'immagine del trasporto su bus come qualcosa di sporco, puzzolente e lento – ha dichiarato il capo progetto John Bickerton – siamo moderni, veloci, e in prima fila nell'innovazione».  
Biometano nostrano 
É un metano rinnovabile, non estratto dai giacimenti, dunque più sostenibile del metano fossile. A differenza degli altri carburanti come la benzina, gasolio e gpl, il metano non viene trasportato su gomma, ma viaggia attraverso il metanodotto nazionale. Almeno in Italia, che da questo punto di vista è ben più all'avanguardia dell'Inghilterra, dove esistono solo 7 distributori attivi in tutto il Paese, contro i circa 1000 distribuiti sul nostro territorio (negli ultimi anni siamo stati superati solo dalla Germania). Le più moderne tecniche di raffinazione del biogas permettono di raggiungere una concentrazione di metano fruibile pari al 98 per cento. Alla luce di questo dato, un paio di mesi la nostrana Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha approvato le direttive per la connessione degli impianti di biometano alle reti del gas naturale (46/2015/R/gas). Il metano che arriva da fonti organiche, come gli escrementi, potrà dunque in un futuro prossimo alimentare anche le nostre auto. E non stupisce che il bus a biometano abbia battuto il record: il metano, abbinato a motori appositamente tarati, ha un'efficienza superiore alla benzina, ed è quindi in grado di raggiungere maggiori prestazioni. Il record di velocità per un'auto di serie alimentata a metano è quello della Bugatti, che esibì una prestazione superiore a quella ottenibile da una normale alimentazione a benzina: 344.7 km/h, un record stabilito nel lontano 1994.

martedì 19 maggio 2015

Pre-elezioni in Liguria: e io che mi lamentavo della sinistra a Crescentino l'anno scorso...

Si vede che siamo una cittadina-laboratorio. L'anno scorso abbiamo anticipato, ma in modo infinitesimale, gli accadimenti attuali pre-elezioni in Liguria, dove la situazione è quasi comica (se non fosse drammatica) per quanto riguarda il Centro-Sinistra.
Qui sotto, preso da "Il Post", c'è un racconto sereno ed equilibrato della situazione ligure, a pochi giorni dalle elezioni regionali. Continuiamo così, facciamoci del male... evvai.
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Liguria
La situazione del centrosinistra in Liguria è piuttosto complicata. Raffaella Paita del PD, considerata vicina al segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha ottenuto la candidatura a presidente della Liguria dopo aver vinto le primarie superando Sergio Cofferati, che aveva contestato il risultato denunciando irregolarità e annunciando che avrebbe lasciato il Partito Democratico. Paita – che è anche assessore regionale del PD alle Infrastrutture e alla Protezione civile – è indagata per quanto accaduto a Genova durante l’alluvione del 9 e 10 ottobre del 2014 e per il voto del prossimo 31 maggio aveva cercato un’alleanza con partiti di destra per governare in Liguria, similmente a quanto sta accadendo col governo nazionale.
Per gli stessi motivi di Cofferati, a seguito dell’esito delle primarie, Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco e parlamentare vicino a Pippo Civati, si è dimesso dal gruppo del PD alla Camera entrando nel gruppo misto e candidandosi alla presidenza della regione appoggiato anche da SEL, da altri partiti di sinistra e da alcuni deputati critici con il PD nazionale. In questi ultimi giorni – anche dopo l’uscita dal PD di Civati, che ha raggiunto Pastorino in Liguria per la campagna elettorale – ci sono state diverse discussioni e polemiche da parte del PD: c’è chi ha invitato gli elettori e le elettrici liguri a «turarsi il naso e a votare PD» e c’è chi ha accusato i “fuoriusciti” di voler far perdere Paita e vincere il centrodestra. Pastorino e Civati hanno risposto: «se Paita non vince non deve certo dare la colpa a chi non la vuole votare. È una tautologia: la volessero votare in molti, vincerebbe».
Il centrodestra ha candidato Giovanni Toti, originario di Viareggio, sostenuto da sette liste: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Nuovo Psi, Riformisti, Ap-Liguria, Liberali. Alice Salvatore è la candidata del Movimento Cinque Stelle. Gli altri candidati sono Antonio Bruno per Progetto Altra Liguria (lista che si ispira al leader greco Tsipras); Enrico Musso, per la lista di centrodestra Liguria Libera; Matteo Piccardi del Partito comunista dei lavoratori; Mirella Batini per Fratellanza donne.
Sulla Stampa di oggi Amedeo La Mattina fa il punto della situazione in Liguria dove l’esito delle elezioni è piuttosto incerto. E dice:
«I due fuoriusciti dal Pd stanno provocando una preoccupante emorragia di voti che potrebbe far perdere la candidata del Pd o consegnarle una vittoria senza maggioranza. Il primo giugno la Paita rischia di poter contare solo 15 consiglieri regionali su 30 e di non riuscire a governare la Liguria. Sarebbe un’anatra zoppa. A quel punto il vertice del Pd non esclude nulla, anche alleanze con Forza Italia e Ncd».

lunedì 18 maggio 2015

Primo partito i senza partito, un'indagine CMR Intesa SanPaolo per La Stampa

Da "La Stampa" del 18 maggio 2015



Il fenomeno degli “homeless” della politica si sta facendo sempre più evidente. È l’assenza di una casa, di un riferimento ideale in cui identificarsi. Ne abbiamo avuto un assaggio nei giorni scorsi con le elezioni di alcune amministrazioni locali. Gli stessi sondaggi sulle prossime elezioni regionali segnalano una quota rilevante di incerti e di elettori che non paiono intenzionati ad andare a votare. Di qui le difficoltà delle proiezioni elettorali e il materializzarsi dello spettro dell’astensionismo.  

CENTIMETRI

Da tempo l’azione del votare non è considerata più un obbligo morale: solo un terzo degli italiani (34,8%, CMR – Intesa Sanpaolo per La Stampa) considera del tutto inammissibile non esercitare questo diritto. Di qui, un rapporto sempre più laico, meno strettamente ideologico nei confronti della politica e dei partiti. Tuttavia, per l’Italia si pone un problema specifico. Diversamente dagli altri Paesi europei, il sistema politico e dei partiti da oltre 20 anni non ha ancora trovato una sua definizione. Da Tangentopoli in poi, abbiamo avuto diverse leggi elettorali, fra l’altro differenti secondo i livelli amministrativi. I partiti hanno sì mutato – e ripetutamente – sigle e simboli, ma altrettanto velocemente non si può dire sia avvenuta anche una riflessione culturale sulle trasformazioni sociali ed economiche. Il risultato è, quando va bene, il diffondersi di un generale disorientamento e disillusione nell’elettorato; quando va male, un disincanto e un distacco dalla politica. La ricerca di CMR affronta le difficoltà nel rapporto dei cittadini verso la politica. Con esiti non scontati.  

Complessivamente la maggioranza (52,6%) non individua, nell’attuale panorama politico, un soggetto (partito o movimento) cui sentirsi idealmente vicino. Per converso, solo il 17,7% si potrebbe definire un “militante”, che s’identifica pienamente in un partito. Fra questi due estremi si collocano quanti si approssimano (18,0%) a una delle formazioni politiche o evidenziano un atteggiamento negoziale, valutando di volta in volta (11,7%). Se poi si chiede non tanto l’intenzione di voto, quanto il livello di prossimità ai partiti, scopriamo che paradossalmente la prima formazione politica è il “non-partito”. Ben il 48,5%, infatti, non si sente vicino (o meno distante) ad alcuno della lunga lista di partiti oggi presenti. Certo, poi alla fine contano i partecipanti effettivi. E così stimando solo quanti esprimono una vicinanza, si può osservare che gli italiani si sentono idealmente più vicini (si badi bene, non che voterebbero) soprattutto al Pd (43,0%), mentre le altre formazioni seguono a grande distanza (M5S: 18,2%; Forza Italia: 12,2%; Lega Nord: 10,8%), evidenziando così lo sfarinamento delle opposizioni.  

La quota degli “homeless” della politica resta comunque elevata. Se ci fossero le elezioni nazionali nelle prossime settimane, andrebbe a votare poco più della metà degli aventi diritto (57,3%). Questo per tre motivi: la percezione della distanza del ceto politico dai problemi reali della popolazione (37,4%), la frustrazione per l’assenza di reali cambiamenti (27,5%), un disamore radicale nei confronti dei partiti (15,2%).  

Ma non di sola anti-politica si tratta, anzi. Da un lato emerge una domanda di politica nuova, in grado di aggiornare i propri riferimenti culturali e di analisi. Il 75,0% degli interpellati ritiene che le tradizionali categorie politiche (destra/centro/sinistra) non siano più in grado di leggere correttamente la realtà. E, quindi, di indicare prospettive coerenti con le trasformazioni. Inoltre, è la stessa forma partito a essere messa in discussione (55,4%). Dall’altro, trova spazio anche una forma di autocritica. C’è la consapevolezza che il livello scadente della politica nazionale sia responsabilità anche dei cittadini (69,9%) e che, in fondo, i politici siano lo specchio del paese (51,9%). Dunque c’è una domanda di nuova politica che necessita nuovi edifici culturali e forme organizzative. Così sarà possibile dare una casa anche agli “homeless” della politica. 

giovedì 14 maggio 2015

La calunnia è un venticello (di Zefiro)


"Popolare è popolare senza alcun dubbio, ci sono interi quartieri che la ricordano con affetto, ... il nome è trasportato dal vento", firmato Zefiro.

Ho copiato pari pari questo poetico riferimento da un commento dall'ultimo post, ma da tempo desideravo tornare sul tema dell'impianto della CH4, visto che sono davvero tanti quelli che mi dicono: "Hai visto? Da quando tu te ne sei andata, nessuno ha detto più una parola sull'argomento". Nessun dubbio che esso sia stato usato come un'arma contro di me. 

Sono e resto convinta che l'impianto di Brizio e Barra abbia dato molta sofferenza ai vicini, e che ci sia stata all'inizio una gestione non diligente né efficiente da parte della Ditta, sorda ai nostri infiniti richiami e alquanto indifferente alle lamentele dei vicini, pronta a spendere soldi con l'avvocato piuttosto che usarli per mettere al riparo il proprio prossimo. 

Le procedure avviate dopo lungo lavorio e sfinenti iter burocratici, d'intesa con l'Arpa di Vercelli, completate poi nei primi mesi dell'Amministrazione Greppi, hanno a quanto pare dato il loro risultato, visto che non si è più sentito alcun "venticello" se non quello di Zefiro, la cui penna riconoscerei tra mille. E si sa, la calunnia è appunto un venticello. 

Resta da ricordare che la presenza dell' impianto consente il riscaldamento alle Scuole Medie e all'Angelini a costo quasi zero, e con questo spirito era stata presa la decisione di dare il permesso all'insediamento della CH4.   Visto che l'economia non è dalla parte dei Comuni in questo periodo, come ben vediamo in tutta Italia,  non è cosa da poco. 

sabato 9 maggio 2015

Bobba ci ha visto lungo


Leggo sulla benemerita (in qualche caso) Gazzetta, che la povera Amministrazione Comunale di Vercelli continua a perdere petali come le rose spampanate. Che peccato, che triste spettacolo riesce spesso a dare la sinistra, tutta intera e sparpagliata, non capendo che fa il male delle Città che si sono fidate, ma soprattutto di se stessa, grandi partiti o cespugli o piccole formazioni civiche che siano. Dov'è l'interesse collettivo, dei cittadini, in questo spettacolo che ci viene offerto?
In un articolo, intitolato "Elezioni anticipate nel 2016?", con il punto interrogativo naturalmente, si legge: "Il sindaco non sembra avere in mano la situazione; in questi mesi non è mai riuscita a mettere in riga alleati e componenti dell'Esecutivo risultando spesso in balìa degli eventi". Dopo aver tanto criticato Corsato, si rischia di ridare la palla al Centro-Destra. 
Mi spiace davvero molto, per Vercelli e per la Sinistra tutta. Mi spiace per Maura Forte, che si starà divertendo pochissimo. Non credo che sia una persona non decisa, ma quando cominciano i giri di walzer a quei ritmi, è davvero difficile fare un punto, indurre tutti a ricominciare a ragionare. 
Questa situazione è un altro punto, comunque, a favore dell'onorevole Bobba, che in tutte parti impera e quivi regge. Anche nella gestione delle elezioni per Vercelli ci aveva visto lungo. 

Perla di saggezza da D'Alema

E' il politico più "simpatico" della scena italiana, per utilizzare un aggettivo di cui s'è molto discusso due piani sotto, nel post della Croce Rossa. Nel senso che sta alla simpatia come un calcio sui denti, parla spesso con arroganza, lo sa e ci marcia pure.
Non mi è piaciuto, fra le tante volte, quel suo fare la vittima ultimamente, a proposito del suo vino e della sua Fondazione. Perché vittima non era.
Però ha un indubbio fiuto politico, che non sempre ha portato al successo la compagine nella quale milita da decenni, ora PD.
Ieri se n'è uscito con una frase che condivido. Intervenendo a un dibattito a Pisa della sua Fondazione appunto, sul PD e l'ipotesi di una nuova sinistra, Massimo D'Alema ha detto: "Non credo che debba nascere un altro partito, per me il futuro della Sinistra nel Paese si gioca nel PD, ma con la schiena dritta e con la necessità di ritrovare anche una base".
Ecco, due cose che sono indispensabili anche in via De Gregori, 13044, Crescentino, Vercelli. 

venerdì 8 maggio 2015

GrilloLeaks (da Dagospia)

Visto l'interesse nei giorni scorsi per l'articolo di Dagospia, sito molto quotato per i pettegolezzi di ogni genere e anche molto per la politica, vi ammollo anche questo significativo quadretto di Beppe Grillo...

. GRILLOLEAKS
Annalisa Cuzzocrea per “La Repubblica

La voce di un leader assediato dai suoi parlamentari. Che ripete parole d’ordine, che cerca di tenere il punto mentre loro spiegano: «Tu non sai quel che accade alla Camera e al Senato. Credi alle persone sbagliate». L’audio dell’incontro tra Beppe Grillo e alcuni deputati nella villa di Bibbona, il 27 novembre scorso, la sera in cui una cinquantina di attivisti era andata a protestare contro l’espulsione di Massimo Artini, è la prova di un Movimento in cui nessuno si fida più di nessuno.
GRILLO LEAKSGRILLO LEAKS 

Ed è il pezzo forte della Wikileaks grillina: un sito pubblico, on line già da qualche giorno, su cui campeggia la scritta: «La trasparenza andrà di moda », con sotto le faccine - cliccabili - dei leader del Movimento (Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio, il figlio Davide), degli esponenti del direttorio e di alcuni tra i parlamentari più in vista. Sotto il volto di ognuno, ci sono alcune frasi rubate (con la scritta “coming soon” e la promessa di documenti audio e video in arrivo) e i numeri di cellulare, che Repubblica non ha intenzione e non ritiene giusto divulgare per una questione di privacy e di sicurezza degli interessati.

SIT IN GRILLOSIT IN GRILLO
Così, anche la voce del fondatore entra nel mare delle intercettazioni grilline. Come quella della fuoriuscita Mara Mucci, registrata in aula mentre parlava con un deputato di Scelta Civica e pubblicata on line per provarne il tradimento; di Cristian Iannuzzi, che aveva postato sulla sua pagina l’audio rubato di un’assemblea; di alcuni parlamentari siciliani, registrati durante un dibattito in Sicilia per dimostrare la loro mancata ortodossia.
SIT IN GRILLOSIT IN GRILLO

Ora, arrivano le intercettazioni di Beppe Grillo. Registrazioni che sono sfuggite di mano e che qualcuno ha deciso di mettere a disposizione su un sito chiamato, appunto, “Grilloleaks”. Ci sono frasi attribuite ad Alessandro Di Battista: «Passo la settimana parlamentare ad aumentare i miei follower ». O agli ex capigruppo Paola Carinelli («La Casaleggio decide, io eseguo...») e Nicola Morra («Gli attivisti non contano, conta quello che decidono su a Milano»). Soprattutto, c’è un lungo audio – più di un’ora – di Beppe Grillo che parla con i deputati Massimo Artini, Marco Baldassarre, Tatiana Basilio (i primi due oggi fuori, la seconda ancora dentro il Movimento) il giorno in cui sul blog era comparsa la votazione per cacciare lo stesso Artini e Paola Pinna per mancata rendicontazione.
GIANROBERTO E DAVIDE CASALEGGIO A ROMAGIANROBERTO E DAVIDE CASALEGGIO A ROMA

 Un match in cui i parlamentari spiegano al leader che il sistema in cui devono pubblicare i loro conti sulla restituzione di parte dello stipendio non funziona, e in cui lui ripete che non può essere vero. Ci sono scambi duri sulla mancata fiducia reciproca. Momenti da psicodramma: «Io per il Movimento sto divorziando”, dice una deputata. «Non dovete immolarvi. Io tra il Movimento e la famiglia scelgo la famiglia». Il fondatore si infuria quando si mettono in dubbio la strategia della Casaleggio Associati e la troppa voglia di clic. «Se ci sono tre persone che decidono basta saperlo – gli dicono – se c’è un direttivo deve essere esplicito».

DAVIDE CASALEGGIODAVIDE CASALEGGIO 
«È esplicitissimo», ribatte il leader, il giorno prima di diramare la nota in cui si dice «un po’ stanchino» e in cui propone il direttorio composto da Fico, Di Maio, Di Battista, Sibilia e Ruocco. Poi provoca: «Quando siete arrivati in Parlamento e avete votato se votare ho riso due giorni. Mi sono detto: “È tutto finito”. Cresciamo un po’». Ammette alcuni sbagli: «Scegliere Claudio Messora e Nicola Biondo come capi della comunicazione da parte della Casaleggio è stato un errore: a Messora non puoi dire niente, ma non aveva il carattere adatto. Anche in Europa. Abbiamo portato lui e alcuni parlamentari europei a Milano e a momenti si picchiavano».
CLAUDIO MESSORACLAUDIO MESSORA

Volano dei “vaffa” (da parte di Artini, che esplode nel sentirsi accusare di essere stato disonesto). Grillo sbotta: «Non le faccio più queste cose qua, le rendicontazioni, abbiamo toppato anche questa. In Europa abbiamo lasciato perdere, altrimenti passiamo ore, giorni, mesi a parlare di questo». Difende Gianroberto Casaleggio: «La società ha fatto due anni in rosso, lui non prende più i dividendi. Se non c’era Casaleggio questo Movimento non esisteva». Ammette di aver “toppato” alle regionali dell’anno scorso («In Calabria non ci dovevamo presentare») e rivendica come una sua scelta l’espulsione dell’emiliano Defranceschi («Ho deciso io»).
PAOLA PINNAPAOLA PINNA 

Poi attacca: «Ad agosto vi ero venuto a dire di uscire dal Parlamento: un giorno alla settimana, prendere una sedia, una piazza, perché ormai ci vedono come politici. Avevate detto sì bello, lo facciamo, ma non avete fatto un cazzo». Davanti a chi lo incalza, ammette: «La decisione di mettere sul sito l’espulsione di Artini e Pinna l’abbiamo presa io e Casaleggio. L’assemblea non voleva decidere ».

Chi lo contesta ripete: «Ma la condivisione, uno vale uno…». Lui non ne può più: «Abbiamo perso troppo tempo con voi parlamentari, stiamo perdendo i giovani, il territorio ». Li mette alla porta. Alla fine della registrazione si sentono ancora passi sulla ghiaia di Bibbona. Da quel giorno è cambiato molto: è nato il direttorio, sono usciti i 10 di Alternativa Libera, alcuni sono passati a Scelta Civica e al Pd, Grillo si è allontanato dalle piazze («non funzionano più», dice nell’audio). I veleni, però, restano in circolo. Cercano spazio sul web. E sono destinati a fare ancora male.

lunedì 4 maggio 2015

Benedetta Croce Rossa


Certo, la Croce Rossa a Crescentino ha un seguito che a una cittadina tutto sommato poco tonica, come la nostra, fa veramente onore. Il volontariato è una delle attività che più sono care alla nostra comunità, come mostra anche l'energia della Protezione Civile. Inutile negare che le azioni della CRI sono in aumento costante da quando, nel 2009, ha preso la presidenza Vittorio Ferrero: se ho fatto bene i conti dovrebbe avere trent'anni adesso, o poco più. Secondo me, farà strada nel ramo. 
Ferrero è un formidabile agit-prop, come diceva Berlusconi. Un ragazzo vulcanico, che non si arresta davanti a nulla, e inventa modi sempre diversi per raccogliere soldi, difficilissimi da togliere dalle tasche dei Crescentinesi. Ha un po' di horror vacui, secondo me: appena ha un momento libero, si dedica al Carnevale. 
Ed è anche abilissimo nello schivare tutte le trappole del coinvolgimento politico, terreno paludoso per mantenere rapporti a 360 gradi. Lui rispetta tutti, sa schivare chi passa di moda, e così non sbaglia e fa la fortuna della  nostra Croce Rossa.

Alla Festa per la nuova sede, Vittorio Ferrero, aprendo la cerimonia, si è giustamente commosso, commuovendo anche gli ascoltatori. E ha fatto bene a notarlo il nostro Prefettone Salvatore Malfi, una persona dal bel tratto umano, che mai dimenticherò perché un giorno, mentre da lui mi lamentavo dello stato di indigenza della nostra Cittadina (proprio come fa ora Arlotta, però senza dare la colpa a nessuno, io) mi disse una frase che conservo nel cuore: "Si ricordi che lei fa il sindaco e non il parroco". Io lo presi come un complimento, perché qualcuno che aiuta i poveri in Città ci deve pur essere, di questi tempi. Vabbé.
Magnifica cerimonia e progressiva, alla nuova sede messa su con sobria eleganza e ogni utilità, destinata alla Croce Rossa dalla mia Amministrazione, come ha avuto la bontà di ricordare Fabrizio Greppi, il sindaco un po' commosso pure lui. 
Non è stata altrettanto attenta Laura Di Caro sulla mia "Stampa", ma ci sono abituata e mi è anche andata bene. Non è stato altrettanto attento neppure Vittorio, e pazienza: i potenti erano altrove. Strano, quando mi sono sbattuta di telefonate e mail per fargli avere i 41 mila euro da Specchio dei Tempi, il Presidente mi sembrava più contento e generoso con me che non ultimamente. Tempus fugit. Come passa, il tempo.
Ma poi c'erano tutte le autorità, via. Quelle vere, reali, che contano. Per esempio l'onorevole Bobba (che non mi ha salutata, deve aver letto il post nel quale lo citavo qualche settimana fa), la rappresentante del Presidente Nazionale Cri, il Presidente Regionale, i consiglieri regionali Corgnati e Molinari, i sindaci di Lamporo e di Fontanetto (quello comandoso, che ama così tanto il potere), tanti Carabinieri, il maresciallo Macchia. Insomma, uno sfracello. 
Ma c'era anche molta gente comune, il che mi ha fatto molto piacere, è un segno di quanto incida la presenza della Cri a Crescentino. Un'anziana signora si lamentava con me che la sede sia ora molto più difficile da raggiungere che non in via Bolongara: ha ragione ma se ne occuperanno, spero, le auto Cri, per chiamata telefonica, senza far pagare il trasporto se uno è a piedi e ha bisogno. Ma quella posizione è perfetta per arrivare rapidamente anche negli altri Comuni dei quali la Benemerita Croce si occupa. 
Avevo prenotato per andare a vedere la Sindone che mai avevo visto, io, e ho dovuto andarmene durante la cerimonia. Non ho potuto dunque ritirare l'attestato a Specchio dei Tempi (il presidente non è potuto venire perché aveva la febbre), né assistere al banchetto, ma è stato quello l'unica cosa che ho trovato fuori luogo, per la mia sensibilità. Di questi tempi, soprattutto dopo aver raccolto tanto denaro dai cittadini, sarebbe stata più opportuna una bella pasta e fagioli organizzata in casa, dagli stessi membri della Cri che sono così bravi a cucinare. Più adatta ai tempi, sì. 



venerdì 1 maggio 2015

Buon Primo Maggio a Crescentino

Buon Primo Maggio a Crescentino
Senza Festa del Lavoro
e con poco lavoro
                 (Guardate com'è cambiato il mondo dai tempi della poesia di Gianni Rodari dedicata alla Giornata del Lavoro) 


Primo Maggio Festa del lavoro
Poesia di Gianni Rodari
I colori dei mestieri
Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s'alzano prima degli uccelli
e han farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,

di sette colori son gli imbianchini;
gli operai dell'officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno le mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano un dito
ma il loro mestiere non è pulito.