sabato 16 febbraio 2019

Shakespeare

"... per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una donna"

William Shakespeare

3) Il Caso Taverna/ Candidato con Greppi

Eppure non sono troppo stupita che Gianni Taverna abbia saltato il fosso. Mi ero già scandalizzata quando lo aveva fatto Alati, non è che si possa passare la vita a scandalizzarsi.

Quel che non capisco, è come abbia fatto il buon Gianni a scomparire per 5 anni dopo la sconfitta del '14, senza mai un incontro, un pranzo, una cena. E senza partecipare nemmeno una volta o per caso alle riunioni del PD, dal quale nel frattempo si era allontanato anche Allegranza. Un partito che si stava leccando le ferite e tentava anche qualche attività di serate e discussioni non peregrine. Stare lontano 5 anni senza mai farsi vivo con un'idea, una proposta, o anche un grande vaffanculo liberatorio...

Non capisco come abbia potuto, dicevo, scomparire per 5 anni per poi riapparire pochi mesi prima delle elezioni chiedendo di essere candidato sindaco, come mi fu raccontato.
E' chiaro che così non si fa, non si può, non è logico. Non conosco bene i meccanismi di partito ma un po' di senso pratico e anche di savoir faire ci vuole, soprattutto ci vuole una presenza  e un'affidabilità che il tempo aveva fatto venire meno.
Non è nemmeno il caso di tirare in ballo Ferrero, al quale io per prima pensai nel 2014 come candidato quando era cominciato il delirio del dopo 18  febbraio. Vittorio Ferrero è uno che è sempre stato sul territorio, ha incrociato per 10 anni la sua vita quotidiana dentro la CRI con attività a favore della popolazione.
Non avendo partecipato mai a nessuna riunione non so in che rapporti sia con il PD. 
Come le recenti elezioni in Abruzzo mostrano, non è il tempo per questo partito di fare una lista per le Amministrative, ma in fondo tutte le ultime elezioni comunali locali lo hanno visto coinvolto con le liste civiche. Non so come sarà adesso, ma mi fa rabbia vedere con che furore alcuni personaggi di scaglino contro questo partito, come se a stare vicino alla compagine locale del PD si rischi la lebbra, esattamente come successe a me nel 2014. 
La sinistra, il Centro-Sinistra, stanno ridisegnando i loro contorni, si preparano a un mondo che dal 4 marzo 2018 non è più lo stesso, in Italia. E' un momento difficile, sono stati commessi centinaia di sbagli che hanno causato le sconfitte. Occorrerà tessere nuove strategie. Ma sognare di governare guardando alle classi meno agiate, essere attenti ai servizi e ai posti di lavoro, volere una città vivibile e pulita e funzionante credo sia un traguardo degno e che ogni persona degna che voglia fare amministrazione si deve dare.
Poi, Gianni Taverna faccia qual che vuole, e speriamo si trovi bene. 

2) Il Caso Taverna/ L'anniversario del 18 febbraio

Sta per ricorrere il V (quinto) anniversario della lettera del 18 febbraio 2014 del vicesindaco Allegranza ai giornali: approfittando della mia abituale presenza al Festival di Sanremo, mi attaccava come sindaca, per incapacità generale e per assenteismo (vedo che peraltro è sempre un argomento che si tira in ballo volentieri ancora oggi per chiunque, tra l'altro).  Come qualcuno ricorderà, la lettera segnava nei fatti la sua decisione di candidarsi sindaco qualche mese dopo. Segno che altri del Pd sapevano, e non avevano saputo o potuto fermarlo. 
Lo sfiduciai nel giro di tre giorni. 
Taverna chissà perché era contrarissimo alla mia decisione, ma nessun sindaco al mondo avrebbe potuto far finta di nulla. 
Gli ultimi tre mesi in Comune furono problematici. Non sono sicura che Taverna abbian preso bene all'epoca la nomina a Vicesindaco di Gabriele Massa. In pratica non lo vidi più, lo voglio sottolineare. 
Ancora adesso ringrazio tutti coloro che in Giunta con senso di responsabilità permisero all'Amministrazione di portare a termine il mandato. 
Era chiaro che la strada di Allegranza era segnata come candidato. 
Ma purtroppo, pur essendo un fulmine nel suo lavoro, bravissimo nel portare a termine ogni cosa, preparato su ogni fronte, l'ex Vice non aveva fra le sue doti un  atteggiamento umanamente gradevole con i compagni di strada. A partire da me, che ero la nemica N. 1.
Io scherzavo ma non troppo dicendo che noi con lui eravamo tutti dipendenti dell'Italcardano da trattare a bacchettate. Alla fine di una scia di reprimende, dispetti e dispettini e anche cose sgradevoli quasi per tutti, fu chiaro che nessuno dei miei sarebbe andato in lista con lui, tranne Fabrizio Casa.
Si era guastato un meccanismo che in mezzo a mille casini aveva retto per 5 anni. 
La cosa ovvia era che ci sarebbero state due liste, con gli stessi punti di riferimento culturale. Costituivano un pericolo l'una per l'altra, ma la tensione era tanta, nei due rispettivi campi.
Andai a Vercelli a parlare con Maura Forte allora segretaria PD, esposi le problematiche, suggerii di cercare un candidato gradito a tutti, guardandosi intorno, per uscire dall'impasse. Mi ascoltava come si ascolta il racconto di un western, credo si sia divertita, anche. La Forte avrebbe poi toccato con mano, a Vercelli, che cosa significano i dissidi: ma si vede che non ne ha avuto abbastanza e adesso si ricandida. 
Feci la stessa cosa con Bobba, che mi ascoltò pensoso senza aprire bocca, come fanno i democristiani doc. Però secondo me egli pensava soprattutto alla sua, di candidatura, e ai voti da raccogliere a Crescentino. Alle nostre problematiche non fu sensibile. 
La segreteria del PD locale era debole, e condizionata indovinate da chi.
Le cose andarono dunque come sapete. Tutte e due le formazioni fecero campagna elettorale come se non  ci fosse un domani. 
La lista Massa mi tenne ben lontana dal suo percorso e dalle sue attività (credo di aver capito da tempo per iniziativa di chi, ed è un diverso "indovinate chi"). Fu come se nessuno mi conoscesse;
Dalla parte opposta, si faceva campagna elettorale contro la lista di Massa dicendo che era la "mia" lista.
Come se io avessi la peste
Ma io stavo benissimo, e assistevo impotente al disgregarsi della sinistra cinque anni prima del 4 marzo 2018. Al mio Paesello.
Tutto questo, giova ricordarlo, ebbe come inizio la lettera del vicesindaco Allegranza ai giornali.

1) L'assessore Gianni Taverna

Io non sono poi stupita più di tanto. 
Gianni Taverna, da me cooptato come Assessore all?Ambiente alla fuga di Salvatore quando si pose in pratica l'aut-aut "O io o Allegranza", è stato un bravo Assessore. Da ragazzo volenteroso si è tirato su le maniche, si è preso carico (vi ricordo) della nuova e problematica raccolta differenziata, è andato a litigare con chiunque si dovesse, con un'energia che tutti ammirammo. Ce ne siamo andati nel 2014 che aveva già preparato un posto di ricarica per le auto elettriche, purtroppo ricoperto di ragnatele da una Amministrazione che non aveva la cultura per guardare avanti. 

venerdì 1 febbraio 2019

Il fine mandato a Crescentino

Quasi tutti come per incanto
Si ricordano del proprio ruolo
(E magari esagerano pure)

Il Sindaco impazza
sogna spiagge dorate
(e conta i soldi persi
in un lustro disperatamente gratuito)

Più lavori pubblici che non in 5 anni
(anche inutili, con finte rotonde
che sono grandi come bignè)

Più silenzi che non in 5 anni
per l'assessore alla cultura
(L'uomo che riesce a non parlare mai
e a fare ancora meno)


Il Consigliere Mosca 
baciato da chissà quale Biancaneve
si sveglia da lungo sonno
(e propone una commissione
a quattro mesi dalle elezioni)

L'opposizione prende iniziative
(Biancaneve ha lavorato sodo
da 5 anni sentivamo solo russare)

La parola d'ordine è "VENDESI"
(ma chi ci compra, in questo stato)