mercoledì 24 novembre 2021

Mauro mi ispira sul caso servizi per la Sanità

 Abbastanza vergognoso stare in silenzio un mese. Un po' ho avuto molto da fare nel mio stato di pensionata che per passione non smette di lavorare; e un po' bisogna essere onesti e ammettere che in questo periodo di ispirante c'è poco, e se per sbaglio fai streaming sul Consiglio Comunale (com'è successo a me l'altra sera) ti viene un magone a vedere i Consigli ridotti così - alla ufficio ragioneria - senza un'elaborazione, una suggestione,  un volo, una caduta, una parola fuori tema, che quasi mi veniva da rimpiangere Gian Maria Mosca e il meno immaginifico Allegranza. Pensa te.

Però leggendo Mauro At Large, e il post di una persona che va a farsi curare a Cigliano dove trova quelli di Crescentino, mi è venuta rabbia per questa nostra cittadina che deve sempre lottare trenta volte più delle altre anche più piccole per avere dei servizi normali. Solo un trapano come Vittorio Ferrero con la sua band potrebbe vincere il maleficio, ma per esempio né io né lui (finora) siamo riusciti a dissolvere il maleficio della facciata di Palazzo Lanza, che continua a turbare gli occhi di tutti e gli abitanti mai si decidono a ridipingere, dobbiamo essere noi a vergognarci per loro.

Siamo senza servizi medici e di analisi, a parte i nostri prodi dottori di base e qualche specialista sparso qui e là per la città. Quando facevo il sindaco, si parlò per un po' di una iniziativa all'interno del Santo Spirito, con medici di base e laboratori, ma poi i medici non si misero d'accordo o l'Asl 4 bloccò l'iniziativa, non mi ricordo adesso.

Però l'edificio ex Suore della Carità come dice Mauro si presterebbe benissimo alla bisogna, credo impossibile che Vittorio non ci abbia ancora pensato. E' la sua vocazione, la salute e l'assistenza (anche ai bisognosi, che già lì si assolve).  Chivasso teme di perder clienti, e ci lascia al palo? Anche questo può essere.  Ma c'è proprio una mentalità di fondo da sconfitti fra noi, di mugugno che si avvita e non si traduce in azione, è un fatto caratteriale locale che ha contagiato anche gli innumerevoli immigrati di tutte le epoche.

Vediamo se il sortilegio sarà mai abbattuto. Tra l'altro, al secondo piano c'è un'ala ancora completamente da ristrutturare dove ci sono le celle delle suore, e avendo fondi a disposizione si potrebbe fare un alberghino, un bed&breakfast del quale si sente molto la mancanza. Se non ci fosse Villa Greppi, avendo qualcuno che deve stare una notte a Crescentino non sapremmo nemmeno dove metterlo.