giovedì 21 aprile 2022

Scusate il ritardo e leggete cosa fanno gli americani alle zanzare

 Un caro saluto a tutti

Ci ho messo così tanto a tornare che quasi mi sono persa nel web

Ma bando alle ciance, leggete sulla newsletter del Corriere della Sera qui sotto cosa stanno facendo gli americani della Florida per liberarsi di zanzare che trasmettono malattie pericolosissime. Noi siamo un po' più fortunati.

C'è un finale che protesta contro un simile metodo.

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I primi successi dell’esperimento americano per sterminare le zanzare
editorialista
di ELENA TEBANO

Il primo studio americano all’aperto con insetti geneticamente modificati per ridurre la popolazione di zanzare che trasmettono virus pericolosi per gli esseri umani ha dato risultato incoraggianti, secondo la società di biotecnologia che gestisce l’esperimento. I dati non sono stati ancora pubblicati ufficialmente né sottoposti a revisione tra pari. Ne scrive Nature, spiegando che prima di una valutazione definitiva sono necessarie altre ricerche. L’esperimento è iniziato un anno fa nelle Florida Keys, una catena di isole tropicali vicina alla punta meridionale della Florida dove nel 2020 c’è stato un focolaio di febbre dengue trasmesso localmente proprio dalle zanzare.

Nello studio l’azienda di biotecnologie Oxitec ha collocato scatole contenenti uova di zanzara Aedes aegypti geneticamente modificate in sei luoghi delle Keys che hanno rilasciato circa 12.000 maschi «ingegnerizzati» ogni settimana per 12 settimane e le hanno circondate con trappole in un raggio di più di 400 metri per raccogliere nuove uova e insetti. I maschi ingegnerizzati di Oxitec non pungono, a differenza della popolazione femminile selvatica, che punge e trasmette malattie come chikungunya, dengue, Zika e febbre gialla. «I maschi geneticamente modificati portano un gene che passa alla loro prole e uccide la progenie femminile nelle prime fasi larvali. La prole maschile non morirà, ma diventerà invece portatrice del gene e lo passerà alle generazioni future. Man mano che più femmine muoiono, la popolazione di Aedes aegypti dovrebbe diminuire» spiega Nature. «I ricercatori della Oxitec hanno raccolto più di 22.000 uova dalle trappole e le hanno portate nel loro laboratorio per farle schiudere sotto osservazione. L’azienda ha riferito che tutte le femmine che hanno ereditato il gene letale sono morte prima di raggiungere l’età adulta. (I ricercatori possono determinarlo perché le zanzare che portano il gene letale diventano fluorescenti sotto una certa luce). Inoltre, il team ha scoperto che il gene letale persisteva nella popolazione selvatica per due o tre mesi, o circa tre generazioni di prole di zanzara, e poi scompariva. Nessuna zanzara portatrice del gene letale è stata trovata oltre i 400 metri dai punti di rilascio, anche dopo diverse generazioni».

Esperimenti di questo tipo servono a capire se è possibile eliminare le zanzare che trasmettono malattie pericolose per gli esseri umani senza ricorrere ai pesticidi (a cui questi insetti diventano resistenti col tempo). Sono ancora molto lontani da un’effettiva applicazione pratica, ma teoricamente permetterebbero di eradicare quello che è considerato il predatore più letale per gli esseri umani. È un obiettivo già perseguito in passato — con bonifiche e chimica — ma che di fronte alla sua possibile attuazione tramite l’ingegneria genetica pone importanti interrogativi etici, a cui Corriere Salute ha dedicato approfondimenti, riflessioni e incontri: a cominciare da quanto sia giusto sterminare volontariamente un‘intera specie alterando la catena alimentare di altri animali.