martedì 18 agosto 2015

Fra il 2008 e il 2013 gli Italiani hanno risparmiato più di tutti gli Europei insieme.



Nell'attesa della ripresina che c'è e non c'è, mentre si parla del futuro senza tutta questa speranza che si vorrebbe, gli economisti fanno i conti sulla crisi generale. E si scopre che i consumatori italiani, fra il 2008 e il 2013, hanno rinunciato nella loro spesa quotidiana e generale a più cose e servizi di tutti i consumatori europei messi insieme: ben 67 miliardi di euro in meno.

Per chi, come me, nel suo piccolo è rimasto in quegli anni in un punto di osservazione cruciale come il Municipio della nostra amata cittadina, non è certo una sorpresa. 
Vi ricorderete che vi raccontavo delle file di persone che avevano perso il lavoro e non potevano più pagare il mutuo, o peggio la luce e il riscaldamento, e i pensionati che si toglievano la pensione per aiutare i figli. Delle file di sfrattati con i bambini per mano che si allungavano davanti alla porta del sindaco.
(Proprio da questa situazione venne fuori l'idea di fare un accordo per affittare 15 appartamenti nelle case Bianco a favore di indigenti)
Con il senno di poi, scopriamo dalle statistiche dei giornali, ora, che fra l'8 e il '13 ogni italiano ha dovuto rinunciare a spese per 1.215 euro. Ogni singolo italiano. 
L'Europa, invece, tutta insieme ha dovuto rinunciare a spese per 56 miliardi di Euro, noi da soli a 67. 
Per affitti e bollette, abbiamo dovuto sborsare in media 316 euro in più a testa, spendendo in meno per mangiare 371 euro ciascuno. Tutti quanti. 
Nel 2013, rispetto al 2008, noi italiani abbiamo speso ciascuno quasi 200 euro in meno. Altrettanto mancato guadagno hanno avuto ristoranti e alberghi; vacanze più corte o cancellate, molta pizzeria. 
Hanno fatto le spese della crisi l'acquisto di mobili e ristrutturazioni, con 131 euro in meno a testa rispetto al 2008, con una contrazione di oltre 8 miliardi l'anno. Più di un terzo dei risparmi forzati del 2013 hanno riguardato i trasporti, a partire dalle auto: sono stati spesi 24 miliardi in meno. 

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