martedì 16 giugno 2020

Se arriva un pericolo pubblico fatevi un po' di coraggio

L'altro ieri mattina ero in un ufficio del nostro Paesello. Un ufficio a modo, impiegati con mascherina e silenziosi, davanti al posto di lavoro il plexiglass che separa dal pubblico. C'erano due clienti (una ero io) con la mascherina. 

E' arrivato un tipo sui trent'anni in canotta arancione, che la mascherina non aveva, e si è piazzato davanti allo sportello libero. Ha cominciato a parlare, mentre parlava ha starnutito e si è pulito il naso con la mano.

Tutti zitti. Pure io, che però minacciosamente mi sono avvicinata a lui e con il dito puntato gli ho mostrato la boccetta del disinfettante davanti all'ingresso.  

Lui ha fatto: "Ehhh?" come se non capisse. Io ho replicato con decisione il gesto e lui ha fatto: "Ahhh" e si è diretto lì, si è alfine disinfettato le mani ed è uscito. 

Un killer,  un untore.  Probabilmente un ignorante, un sordo a tutto o uno alla Trump di quelli che dicono "questi ci raccontano un sacco di palle" e semplicemente se ne frega. Ce ne sono. Infatti...

Roba da bloccarlo e chiamare i carabinieri, mi ha poi detto qualcuno al quale l'ho raccontato.  

Nessuno, dopo la sua l'uscita, ha fatto una parola.

Ma, dico io: non ne abbiamo avuti abbastanza di morti? Non avete ascoltato diecimila volte al giorno in tv radio dal vicino dal medico dal farmacista come ci si deve comportare in questa pandemia che non è finita??

Uffici e negozi  aperti debbono prendersi la responsabilità della salute dei loro clienti, tenere mascherine di riserva da allungare al primo che entra senza, segnalare ai clienti che non lo fanno che si debbono disinfettare le mani all'entrata. 

Non è un gioco, non sono regole stupide. Sono la salute, la salvezza della nostra vita. La vita.

E per timidi che si sia, bisogna tirar fuori le palle quando lavori in un negozio o in un locale pubblico e ti càpita uno del genere. 

Il silenzio è un reato.
Non state zitti, per favore.
Un po' di coraggio può salvare la vita.



martedì 2 giugno 2020

La nostra Italia, la nostra Crescentino


E' passato più di un mese, ma ancora questa foto scattata il 25 Aprile, del nostro Sindaco solo davanti alla lapide dei Nove Martiri della stazione, mi emoziona e mi fa pensare anche alla figura un po' curva e canuta del Presidente Mattarella che piccolo piccolo solo solo sale lo scalone dell'Altare della Patria a rendere omaggio al Milite Ignoto. Vittorio in nome dei Crescentinesi, Mattarella in nome di tutti noi italiani. Ieri sera e stamattina, per la Festa della Repubblica, la scena si ripete, con una rappresentanza un po' più allargata: ma niente assembramenti, non è ancora l'ora; solo gli sprovveduti e gli ignoranti pensano che non sia vero e arzigogolano modelli complottistici da barzelletta. 

"Basta con le risse, adesso serve l'unità morale" ha detto il Presidente in un discorso denso e senza fronzoli, definendo certi comportamenti "inaccettabili".  

L'unità non c'è, come sappiamo. Le liti sorde e cieche, anche nella Maggioranza parlamentare, si sono ripetute nel momento più difficile che l'Italia abbia attraversato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Gente priva di senso di responsabilità, attenta solo a farsi notare per il proprio tornaconto politico e personale, sulla quale il giudizio sarà dato dalla Storia, mentre il mondo ha già saputo valutare sbrigativamente e senza troppa benevolenza. Eppure anche un grande coro di ammirazione per i medici, di rispetto per il loro sacrificio; e un'obbedienza inconsueta alle regole imposte per salvarci il bene più prezioso, la vita. 

Gesti di generosità, e gesti inconsulti dei giubbotti arancione che speriamo non pesino sulla salute generale in un momento molto delicato. Questa è la dicotomia italiana. 

In questi mesi, la nostra Crescentino si è fatta ancora più deserta in una bellissima primavera fiorita. Ma il senso di sicurezza che ho provato qui in questi lunghi mesi di quarantena, e pure in una solitudine estrema, racconta di quanto sia importante la percezione di una Amministrazione responsabile, sempre connessa, con la gente e con il wi-fi, anche in un mare di guai come quelli che stiamo passando. 

Buona Festa della Repubblica. E buon San Crescentino a tutti.