giovedì 1 novembre 2018

La volgarità al potere

Sembra perfino uno scherzo che sia il prode Arlotta a estirparmi dal letargo (assai produttivo, perché in realtà sono impegnata a collaborare a un "Premio Mimmo Càndito" di giornalismo che sta nascendo su iniziativa dei colleghi di tutta Italia) e a riportarmi  su queste pagine.
Sembra uno scherzo, perché fino a oggi l'unico posto dove cercare il noto personaggio sembrava fosse "Chi l'ha visto".
Delle sue deleghe, di quel che ha fatto in questi anni per la cultura, della cura per l'Archivio Storico che giace abbandonato, nulla si sa. E non è una esagerazione, ma la semplice realtà. Se la batte soltanto con l'assessora allo Sport, che ha saputo distruggere e annientare tutto l'eccellente lavoro precedente di coinvolgimento della popolazione a cura di Gabriele Massa.

Ma, dicevamo, mentre le rotonde spuntano come funghi e grandi come bigné, mentre le fortificazioni pedonali (ovunque, ma non dove servirebbero) suggeriscono l'acquisto di carri armati per girare in città, l'Uomo è tornato,  e su  un celebre periodico locale finalmente si vanta  - nelle parole riportate dal giornale - per "aver liberato gli alloggi Bianco dagli unti della Signora".

Ancora mi è andata bene che mi abbiano chiamata signora.

E' noto che a Crescentino le campagne elettorali si fanno intorno alla mia persona, anche se negli ultimi 18 anni io sono stata in Comune solo 5, e "loro" per gli altri 13, qualunque  cosa accada la colpa è sempre mia. 

Però lasciatemi soltanto sottolineare, sommessamente, la volgarità e la miseria di questo attacco, nel quale le persone umane sono praticamente equiparate ai topi. 
Sono d'accordo che alcuni degli abitanti del progetto "case Bianco" si siano comportati malissimo: ma le persone che in un'epoca ancora tutta diversa da oggi rappresentavano - con l'occhio di oggi - l'avanguardia della povertà che ci avrebbe subito dopo invasi, rispondevano a criteri che erano stati accuratamente delineati in delibere di Giunta condivise, e fortemente volute in particolare da Sellaro e Angelone.
Non conoscevo nessuna di quelle persone, ma sapevo di vite alcune volte ai margini. Ora, la mancanza di rispetto nei confronti di queste persone è palpabile.

La gente senza cuore dovrebbe restare lontana dalla Cosa Pubblica, a qualunque parte politica appartenga. 








4 commenti:

Anonimo ha detto...

Egregia signora, il primo che ha lasciato le case Bianco per l'assegnazione di una casa popolare parrebbe che sia un carissimo amico dell'assessore alla cultura, parebbe che sia pure colui che mai ha fatto un'ora di lavori socialmente utili. Naturalmente il condizionale è d'obbligo.

Anonimo ha detto...

Ah bene molto interessante! In effetti la povertà è democratica, può avere i colori di tutti i partiti (quando c'erano) e di tutte le idee, nonché di tutte le pigrizie .C'era gente che considerava quella sistemazione, che era definita provvisoria a tutti gli effetti, come un diritto inalienabile. Questa sua ipotesi porta comunque acqua al mio mulino.

Rivelazione ha detto...

"La gente senza cuore dovrebbe stare lontana dalla politica, a qualunque parte politica appartenga". Io lo so con chi ce l'ha, non creda

Gian ha detto...

Lei è troppo signora, costoro si sarebbero meritati di peggio. Sembra che fare politica per loro sia disfare quanto hanno fatto in precedenza altri. Quante energie sprecate!