sabato 8 maggio 2021

Roberto Rosso, che storia (e povera politica)

L'altra sera a Linea Notte su Raitre,  quando dalla redazione di Torino ho sentito che al processo per voto di scambio politico-mafioso, l'avvocato dell'imputato Roberto Rosso ha chiesto per il suo assistito la perizia psichiatrica, prima ho pensato "ma che linea difensiva è questa", però poi quando lo stesso Rosso ha dichiarato di avere un disturbo bipolare, un po' mi ha fatto pena.

Nel disturbo bipolare si alternano, appunto, stati d'animo contrapposti: positività o euforia, e subito dopo depressione e altri umori che possono persino portare al suicidio.

Può essere una linea di difesa e niente più. 

Mi sono ricordata che le poche volte che ho incontrato Rosso, a Roma all'aeroporto, o su un volo di linea, o forse anche a Torino, l'ho sempre trovato un po' sopra le righe, di quelli che debbono per forza fare i simpatici e i personaggi: conosco pochissimi politici, ma lui mi è sempre sembrato una persona "esagerata".

Anche tutti i salti della quaglia che ha fatto, all'improvviso, da un partito all'altro, riflettono secondo me un'attitudine poco concreta, come di qualcuno in preda a se stesso e alla ricerca di un risultato indipendentemente dal percorso che si compie, e non si capisce per quale risultato se non per rimanere a galla. 

E mi sono detta che un minimo di narcisismo c'è dentro tutti coloro che tentano l'avventura politica: me compresa, che però non ho mai ma mai pensato di saltare il fosso oltre l'incarico di sindaca,  e ho pagato per questo incarico (ben volentieri) prezzi professionali. Invece  Rosso ha fatto un percorso importante, a grandi livelli, è stato deputato di Forza Italia per varie legislature, è stato anche sottosegretario; un politico navigato che poi parte per la tangente e lascia la vicepresidenza della Regione con Cota  per una serie di rocamboleschi cambiamenti che lo fanno arrivare fino a questi tristi giorni. Incredibile. 

Ha confessato, al processo, che le campagne elettorali lo eccitavano molto:"erano una droga".

Va bene, linea difensiva. 

Ma cos'è la politica? "Sangue e merda" dicono alcuni.

Anche qui nel nostro piccolo, ho visto tanta gente in questi 10 anni di esperienza da sindaca, che durante il mandato si trasfigurava, cambiava carattere, aveva gli occhi fuori dalle orbite, perdeva il senso della realtà, diventava cattiva mentre "dopo" finiva per portare quietamente a spasso il cane.  Ho visto narcisi impenitenti lavorare ai fianchi personaggi deboli per ridurli ai propri fini, e guadagnarci un pugno di mosche. Una tristezza, una miseria umana. 

Insomma, sono in tanti a perdere di vista la realtà quando entrano nei meccanismi della politica, come se a muovere alcuni fosse una questione personale di vita o di morte, e non il fatto di cercare di dare una mano a migliorare la propria comunità, la regione o l'intero Paese. 

Mah.



1 commento:

Gianduja ormai vecchio ha detto...

Cara Venegoni, lei avrà i suoi fantasmi come leggiamo spesso (spesso anzi no, perché non scrive mai), ma il livello del personaggio di cui parla ammetterà che è difficilmente raggiungibile