sabato 25 aprile 2020
Ciao Daniela
Dalla chat del mio gruppo è uscita la notizia che se n'è andata Daniela Mosca, e sono rimasta basita. Veramente dispiaciuta.
Daniela Mosca era un panzer, una donna d'azione con la quale la mia vita si è incrociata tante volte durante i due mandati di sindaca. Durante il mio primo mandato nei Novanta era presidente degli Amici della Biblioteca, dove militava anche Mauro Novo, e ricordo bene un contributo culturale a vasto raggio e di bello spessore.
Più tardi si è poi impegnata nel volontariato, tanto da diventare presidente del Centro Territoriale Volontariato nel Vercellese, un lavoro molto impegnativo che ha esercitato per anni con autorevolezza.
Nel mio secondo mandato le ho chiesto di far parte del Consiglio d'Amministrazione del Santo Spirito e anche questo aveva accettato, unendolo alle tante altre attività.
Penso che fosse un poco timida, ma come energia non scherzava. Si buttava su quel che faceva con grande spirito di iniziativa. Era poco ideologica, e più pragmatica.
La rispettavo molto per questo suo tratto. C'è tanta gente che parla tanto e fa poco, lei faceva tanto e parlava poco.
Mi dispiace davvero di questa scomparsa prematura in questi tempi immondi.
Ciao Daniela, e grazie.
giovedì 16 aprile 2020
I nostri tempi bui
Cerco di scrivere in verde speranza, sperando che anche questo aiuti.
Ne ho viste tante nella mia ormai lunga vita, ma mai avrei pensato di vivere ciò che tutti stiamo vivendo.
Questa pandemia è feroce, un killer spietato che si prende con la vita il nostro istinto naturale ad abbracciarci, a parlarci da vicino.
Ho letto dalle comunicazioni del Sindaco la lunga serie di ammalati e anche defunti, soprattutto nella nostra Infermeria Santo Spirito: sono numeri grandi per la nostra piccola comunità, ma piccolissimi quando ogni sera alle 6 sentiamo il briefing della Protezione Civile, dove il Piemonte sta quasi raggiungendo la Lombardia per numeri di vittime. Terribile.
Anche da noi, chi lavora in queste strutture viene colpito, pensiamo a quanti medici e infermieri sono morti in Italia. Un sacrificio da eroi, e di loro ci dobbiamo soprattutto ricordare quando chi sopravviverà racconterà questo periodo, invece che di quei governatori e politici che scambiano questo disastro per un'occasione promozionale della propria parte politica, e farebbero ridere se non ci fosse da piangere. Miserabili. Da questa storia la politica uscirà ancora peggio di come c'è entrata.
Per fortuna abbiamo questa giovane Amministrazione che lavora a testa bassa e tutt'intorno a loro vedo un silenzio rispettoso e fiducioso. Io mi sono quasi commossa quando la scorsa domenica sono venuti a suonarmi il campanello il Presidente del Consiglio Comunale e un'Assessora per consegnarmi la mascherina (se penso al Presidente che avevo io, e alla sua sicumera, buonanotte).
Per fortuna in tutto questo ci sono bellissime giornate e l'aria è tersa e la primavera esplode come a dare una mano agli umani.
Vivere in città un periodo come questo è indubbiamente più pesante, le code ai supermercati lunghissime, i palazzi alti, l'aria sembra mancare. Ringraziamo il cielo che siamo qui in un ambiente piccolo e protetto, pieno di verde. E più silenzioso che mai.
In bocca al lupo a tutti noi. E che Dio ci aiuti.
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