martedì 13 giugno 2023

Condominio Lanza, una bellissima notizia





Un megadirigente dell'allora Mossi&Ghisolfi, Marco Sanchini, 
tipo puntuto e senza pietà, un giorno che nel mio ufficio di sindaca
mi lamentai della bruttezza degli uffici all'interno della nuova
struttura, rimasti quelli della vecchia Teksid, allungò la mano 
verso la finestra e mi indicò l'edificio di fronte al Comune
dicendomi con l'espressione schifata: "Prima dovrebbe 
occuparsi di quello".

Il condominio Lanza, settecentesco, con la sua aria grigia povera 
e trascurata, è sempre stato per me una spina nel fianco e confesso
che ogni lunedì telefonavo all'amministratore per pregarlo di
mettere insieme i proprietari e farlo ripulire. Ogni lunedì, per 
5 anni, cascasse il mondo. Nel frattempo l'amministratore cambiò, 
preso da problemini suoi mica male, e ricominciai con quello
nuovo.

Non ebbi fortuna e però adesso sono felicissima che il sindaco
Vittorio, che conosceva la mia pena, si sia ricordato di 
annunciarmi che stavano per cominciare i lavori. L'ultimo 
baluardo della trascuratezza e noncuranza crescentinese 
sta per crollare.

Anzi no, resta Palazzo Jona e anche lì speriamo in bene. 

Non è tanto perché sono nata lì, è proprio che è una tristezza
che non si può guardare, un segnale di degrado senza futuro
ed è difficile restare ottimisti (un dovere per un sindaco) quando si guarda una roba simile. 

Gli umarell (come chiamano in dialetto lombardo
quelli che non hanno troppo da fare e stazionano a tener d'occhio
i lavori in corso) della sezione sotto i portici davanti alla Dina 
Possi, giurano che i proprietari non spenderanno un euro, ma
la fonte non mi sembra molto sicura, e mi informerò. Stavo 
cercando di raccontare loro delle mie telefonate settimanali
all'amministratore ma non mi hanno proprio voluta ascoltare,
forse perché fare le cose a sbafo resta l'ultima virtù suprema da
difendere per tanta gente alla quale della bellezza non importa
nulla. 

Resto però felice e sorpresa, e penso che il condominio Lanza
riportato a nuova vita sia una notizia meravigliosa per il nostro
paesello. 













lunedì 10 aprile 2023

"Un paese ci vuole": grazie Pavese

"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire sapere di non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".

Ho letto e ritwittato questa frase da "La luna e i falò", di Cesare Pavese, mezzora fa. Ma ho continuato a pensarci, a pensare che non esiste una frase più vera nella quale io mi possa riconoscere così tanto. E' proprio così, qui dappertutto c'è qualcosa di mio, che anche quando non ci sono resta ad aspettarmi. 

Mi è venuto subito in mente il funerale di Franco Daniele. Mentre andavo verso la parrocchia sapevo esattamente chi avrei trovato, e come, e i manifesti e il dolore composto per una persona che da tempo non era più in giro, non stava bene e lo sapevamo tutti. Quel senso di comunanza che ti resta quando sei stato per tanti anni in Comune, nell'amministrazione, e hai tanti amici ma anche nemici che però magari al tuo funerale ci vengono. 

Mi piace di Pavese anche che parli del "gusto di andarsene via". Io che son sempre stata un'anima in pena, quel gusto l'ho provato fin dall'unico anno di collegio a Casale per la quarta ginnasio. Il secondo anno le suore di San Vincenzo non mi avevano più voluta, dicevano che ero troppo vivace, e a malincuore sono diventata pendolare: ché tanto abitavo alla stazione e il treno mi era comodo. Non ho mai più smesso di pendolare, da un posto all'altro, per mezzo mondo, e ancora adesso ho messo insieme questi tre giorni di Pasqua per stare a casa, con grande gusto. In fondo, pensavo, ho fatto il sindaco anche per restare a casa di più.

Un paese vuol dire non essere soli, mai. C'è sempre qualcuno che si ricorda il tuo compleanno, qualche negozio dal quale passare per fare due chiacchiere; il bar preferito con la barista che a volte non ti saluta neanche morire, ma resta il tuo preferito; quello che ti ha fatto girare le balle in maggioranza o opposizione per 5 anni e sai già che non ti saluterà, e tu non lo saluterai, e poi magari verrà al tuo funerale. Una dipendente del Comune che a sorpresa per strada, mentre parli d'altro, ti dice: "Ma perché scrive così poco sul suo blog, io ci passo tutti i giorni e non c'è mai niente". 

Un paese ci vuole. Grazie Pavese (e grazie anche all'istigazione della signorina, che mi ha spinta a scrivere queste poche righe).

giovedì 26 gennaio 2023

Il Giorno della Memoria anche a Crescentino, con la sua prima Pietra d'Inciampo

 






Il 27 gennaio per la prima volta si celebra la Giornata della Memoria a Crescentino, oltre che in tutto il Mondo, per commemorare le vittime dell'Olocausto. Come dice un mio amico su Twitter, "e magari ricordiamo anche le leggi razziali, il manifesto della razza, gli autori, quelli che tengono il busto del duce in casa, quelli che hanno sempre disprezzato la Costituzione Antifascista".

Purtroppo i tempi sono questi.

La giornata del 27 gennaio è stata scelta nel 2005 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la commemorazione delle vittime dell'Olocausto, perché proprio quel giorno, nel 1945, le truppe sovietiche entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, e ne liberarono i superstiti.

Alle 11, appuntamento con il Sindaco Vittorio Ferrero alla lapide (posta dalla mia Amministrazione in via Roma, accanto alla libreria) dedicata a Joseph Steiner, il signore tedesco che viveva a Crescentino e si prodigò per salvare vite umane in situazioni drammatiche e delicate. 

Poi alle 11,30 in Piazza Caretto, omaggio alla prima Pietra d'Inciampo nata a Crescentino, su proposta degli Allievi dell'ITC Serra e incisa con una frase di Primo Levi: "L'Olocausto è una pagina dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della Memoria".

Ci vediamo lì




domenica 22 gennaio 2023

Eccoci di ritorno: il video del Premio Mimmo Càndito al Circolo dei Lettori di Torino (e perché ne parliamo)

 


Il 16 gennaio - giorno successivo al compleanno n. 82 di Mimmo - si è tenuta al Circolo dei Lettori di Torino, in via Bogino 9 - la seconda edizione del Premio "Mimmo Càndito per un Giornalismo a Testa Alta".

Qui sopra, se volete, il video di You Tube che segue interamente una serata calda e affettuosa, esaurita in ogni posto disponibile, alla quale hanno preso parte i premiati, la Giuria, e tra l'altro il direttore de La Stampa Maurizio Giannini e lo scrittore Marco Revelli, autore di una emozionante disamina sulla personalità di Mimmo.

All'inizio, se vorrete guardare, si parlerà anche di Crescentino. La presenza del sindaco Vittorio Ferrero, il saluto che gli ho rivolto, mi hanno dato occasione per raccontare alla platea della titolazione del teatrino a Mimmo. Seduto vicino al Sindaco, c'era con i suoi 95 anni gloriosamente portati, il dott. Emilio Jona, che ha passato la propria gioventù a Palazzo Jona in piazza Vische (il più bel palazzo di Crescentino, ora decadutissimo ma pare in procinto di ristrutturazione) e i due si sono parlati. Vediamo se nascerà qualcosa di interessante dall'incontro.

Grazie per essere tornati qui.


mercoledì 6 luglio 2022

Se n'è andato anche Franco Checco

 Santo Cielo, che destino. Anche Franco Checco, celebre "Francone" di San Silvestro, se n'è andato, due giorni dopo Anna Andreotti.

Era pure lui ricoverato all'ospedale di Chivasso, mi dicono che aveva da lì telefonato a un vecchio e caro amico, per salutarlo e dirgli che quella era l'ultima volta che si sarebbero sentiti. Aveva ragione.

Da tempo non stava bene, da San Silvestro era approdato all'Infermeria Santo Spirito dove finalmente qualcuno si prendeva cura di lui. Ero andata una domenica a cercarlo per salutarlo, gli avevo portato le fragole, ma per via del Covid non mi avevano fatto entrare e ci eravamo salutati per telefono. La mia ultima volta. 

Povero Franco. La solitudine è stata a lungo il suo grande male. Scendeva da San Silvestro in bici perché non aveva più la macchina, si fermava a chiacchierare ma era sempre triste e immusonito. Non che non ne avesse ragione.

L'avevo conosciuto alle Scuole Medie. Aveva un anno più di me ma era poi finito nella mia classe. Era già così come ce lo ricordiamo, un fisico importante che portava con impaccio e un'aggressività che nascondeva la timidezza. Ma era la persona più mite del mondo. 

Un abbraccio a lui. Ciao Franco, e non litigare con la Anna anche nell'Aldilà.

domenica 3 luglio 2022

Addio a Anna Andreotti

 




Anna Andreotti se n'è andata nel pomeriggio della domenica 3 luglio, all'ospedale di Chivasso dov'era ricoverata da parecchi giorni. Era caduta in casa un paio di settimane fa, si era rotta l'omero, l'avevano portata al Pronto Soccorso dove mi dicono sia rimasta parecchi giorni, finché l'hanno trasferita in rianimazione priva di conoscenza.

Ma oramai non è più questo che conta.  Ad Anna ero molto affezionata.  Aveva 74 anni appena compiuti il 22 maggio, e una vita non più confortevole perché turbata da tanti malanni ai quali forse aveva dato troppo retta, che la chiudevano in casa. 

Dall'adolescenza faceva parte di quel pugno di amiche di tutti i tipi e provenienze che ho avuto il privilegio di avere, grazie al fatto che vivevo in un bar. Gente che va, gente che viene come al Grand Hotel del famoso film. 

Magari ci perdevamo di vista, ma poi ricordo che durante l'Università, dopo che i miei mi avevano comprato l'auto, con altre amiche uscivamo talvolta insieme a ballare (ma chi ballava, ce ne stavamo a chiacchierare), a Cigliano o allo Sporting di Santhià con quel mattacchione di Altafini, con il Beppe Priotti, il Franco Checco, tanti altri, e lì ritrovavo quelle radici di paese che stavo ben attenta a non abbandonare, perché le ho sempre considerate una ricchezza.

Per tanti anni è venuta con me al mare, era simpatica a tutti per la sua semplicità e per il suo essere così diretta nei suoi pensieri.

Veniva da San Silvestro, dove i suoi erano sacrestani della Parrocchia, con Don Federico. Qualcuno si ricorda di Don Federico? Era molto simpatico.

Anna, che ha lavorato tutta la vita alle Poste, era la sorella minore del Giovanni Bidello come lo chiamavamo: dopo l'ictus lo ospitò a casa sua, facendosene carico con grande generosità. Poi anche per lei è cominciata una lunga vita di solitudine, che ha affrontato in modo battagliero finché i malanni glielo hanno consentito.

Abbiamo passato insieme, qui e al mare, tante ore liete in tempi lontanissimi. Mi piace ricordarla come in questa foto degli anni Novanta, con Ester altra cara amica, durante una qualche occasione conviviale.  

Ciao Anna, sei un pezzo della mia vita che non scorderò.



giovedì 21 aprile 2022

Scusate il ritardo e leggete cosa fanno gli americani alle zanzare

 Un caro saluto a tutti

Ci ho messo così tanto a tornare che quasi mi sono persa nel web

Ma bando alle ciance, leggete sulla newsletter del Corriere della Sera qui sotto cosa stanno facendo gli americani della Florida per liberarsi di zanzare che trasmettono malattie pericolosissime. Noi siamo un po' più fortunati.

C'è un finale che protesta contro un simile metodo.

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I primi successi dell’esperimento americano per sterminare le zanzare
editorialista
di ELENA TEBANO

Il primo studio americano all’aperto con insetti geneticamente modificati per ridurre la popolazione di zanzare che trasmettono virus pericolosi per gli esseri umani ha dato risultato incoraggianti, secondo la società di biotecnologia che gestisce l’esperimento. I dati non sono stati ancora pubblicati ufficialmente né sottoposti a revisione tra pari. Ne scrive Nature, spiegando che prima di una valutazione definitiva sono necessarie altre ricerche. L’esperimento è iniziato un anno fa nelle Florida Keys, una catena di isole tropicali vicina alla punta meridionale della Florida dove nel 2020 c’è stato un focolaio di febbre dengue trasmesso localmente proprio dalle zanzare.

Nello studio l’azienda di biotecnologie Oxitec ha collocato scatole contenenti uova di zanzara Aedes aegypti geneticamente modificate in sei luoghi delle Keys che hanno rilasciato circa 12.000 maschi «ingegnerizzati» ogni settimana per 12 settimane e le hanno circondate con trappole in un raggio di più di 400 metri per raccogliere nuove uova e insetti. I maschi ingegnerizzati di Oxitec non pungono, a differenza della popolazione femminile selvatica, che punge e trasmette malattie come chikungunya, dengue, Zika e febbre gialla. «I maschi geneticamente modificati portano un gene che passa alla loro prole e uccide la progenie femminile nelle prime fasi larvali. La prole maschile non morirà, ma diventerà invece portatrice del gene e lo passerà alle generazioni future. Man mano che più femmine muoiono, la popolazione di Aedes aegypti dovrebbe diminuire» spiega Nature. «I ricercatori della Oxitec hanno raccolto più di 22.000 uova dalle trappole e le hanno portate nel loro laboratorio per farle schiudere sotto osservazione. L’azienda ha riferito che tutte le femmine che hanno ereditato il gene letale sono morte prima di raggiungere l’età adulta. (I ricercatori possono determinarlo perché le zanzare che portano il gene letale diventano fluorescenti sotto una certa luce). Inoltre, il team ha scoperto che il gene letale persisteva nella popolazione selvatica per due o tre mesi, o circa tre generazioni di prole di zanzara, e poi scompariva. Nessuna zanzara portatrice del gene letale è stata trovata oltre i 400 metri dai punti di rilascio, anche dopo diverse generazioni».

Esperimenti di questo tipo servono a capire se è possibile eliminare le zanzare che trasmettono malattie pericolose per gli esseri umani senza ricorrere ai pesticidi (a cui questi insetti diventano resistenti col tempo). Sono ancora molto lontani da un’effettiva applicazione pratica, ma teoricamente permetterebbero di eradicare quello che è considerato il predatore più letale per gli esseri umani. È un obiettivo già perseguito in passato — con bonifiche e chimica — ma che di fronte alla sua possibile attuazione tramite l’ingegneria genetica pone importanti interrogativi etici, a cui Corriere Salute ha dedicato approfondimenti, riflessioni e incontri: a cominciare da quanto sia giusto sterminare volontariamente un‘intera specie alterando la catena alimentare di altri animali. 

sabato 1 gennaio 2022

Buon anno!

Ti auguro tempo 

Non ti auguro un dono qualsiasi,

ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guadarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.

(Elli Michler, poetessa tedesca  scomparsa nel 2014)

venerdì 24 dicembre 2021

Buon Natale ai moschettieri di Crescentino

La vita non è mai stata un'altalena come  in questi giorni. Non c'è sicurezza di uno stato di tranquillità riacquisito, siamo tornati all'ansia e alle paure del Natale scorso ma con una diversa consapevolezza grazie all'uso largo e civile che abbiamo fatto dei vaccini.
Tutti per uno, uno per tutti, come dicevano i Moschettieri. Siamo l'uno il moschettiere dell'altro, contro le follie dei no-vax e le loro insensate e pericolose teorie: neanche la morte di tanti loro compagni di strada li convince.
Ma noi tiriamo diritto. Un abbraccio a tutti voi Moschettieri, a casa non si sta così male. 
Buon Natale con il cuore
Marinella

mercoledì 24 novembre 2021

Mauro mi ispira sul caso servizi per la Sanità

 Abbastanza vergognoso stare in silenzio un mese. Un po' ho avuto molto da fare nel mio stato di pensionata che per passione non smette di lavorare; e un po' bisogna essere onesti e ammettere che in questo periodo di ispirante c'è poco, e se per sbaglio fai streaming sul Consiglio Comunale (com'è successo a me l'altra sera) ti viene un magone a vedere i Consigli ridotti così - alla ufficio ragioneria - senza un'elaborazione, una suggestione,  un volo, una caduta, una parola fuori tema, che quasi mi veniva da rimpiangere Gian Maria Mosca e il meno immaginifico Allegranza. Pensa te.

Però leggendo Mauro At Large, e il post di una persona che va a farsi curare a Cigliano dove trova quelli di Crescentino, mi è venuta rabbia per questa nostra cittadina che deve sempre lottare trenta volte più delle altre anche più piccole per avere dei servizi normali. Solo un trapano come Vittorio Ferrero con la sua band potrebbe vincere il maleficio, ma per esempio né io né lui (finora) siamo riusciti a dissolvere il maleficio della facciata di Palazzo Lanza, che continua a turbare gli occhi di tutti e gli abitanti mai si decidono a ridipingere, dobbiamo essere noi a vergognarci per loro.

Siamo senza servizi medici e di analisi, a parte i nostri prodi dottori di base e qualche specialista sparso qui e là per la città. Quando facevo il sindaco, si parlò per un po' di una iniziativa all'interno del Santo Spirito, con medici di base e laboratori, ma poi i medici non si misero d'accordo o l'Asl 4 bloccò l'iniziativa, non mi ricordo adesso.

Però l'edificio ex Suore della Carità come dice Mauro si presterebbe benissimo alla bisogna, credo impossibile che Vittorio non ci abbia ancora pensato. E' la sua vocazione, la salute e l'assistenza (anche ai bisognosi, che già lì si assolve).  Chivasso teme di perder clienti, e ci lascia al palo? Anche questo può essere.  Ma c'è proprio una mentalità di fondo da sconfitti fra noi, di mugugno che si avvita e non si traduce in azione, è un fatto caratteriale locale che ha contagiato anche gli innumerevoli immigrati di tutte le epoche.

Vediamo se il sortilegio sarà mai abbattuto. Tra l'altro, al secondo piano c'è un'ala ancora completamente da ristrutturare dove ci sono le celle delle suore, e avendo fondi a disposizione si potrebbe fare un alberghino, un bed&breakfast del quale si sente molto la mancanza. Se non ci fosse Villa Greppi, avendo qualcuno che deve stare una notte a Crescentino non sapremmo nemmeno dove metterlo.





domenica 24 ottobre 2021

Ex Chiesa della Resurrezione, che brutta cosa l'ignoranza

 



Debbo ringraziare Mauro Novo e la popolarità del suo blog, che consente di comprendere le dinamiche di una cittadina dove c'è gente che si sbatte (qualche anno fa e anche adesso) per riportare a una dignità i beni culturali fino a una decina di anni fa annegati nell'oblio e nell'indifferenza. 
Il fatto che Mauro abbia postato una illustrazione di Tuttolibri - dove la ex chiesa della Resurrezione compariva in foto nel disastro in cui era piombata con l'incuria di SECOLI, a dimostrazione di certo degrado generale di cui parlava l'autorevole settimanale - ha provocato un dibattitino che testimonia non solo l'indifferenza permanente, ma pure l'ignoranza che è dura a morire. Ignoranza, sostantivo, è legata al verbo "ignorare", dunque non una offesa ma uno stato di fatto.
Vedete qui sopra la chiesa com'era e com'è.
Leggete vi prego questo commento in rosso, da Mauro at Large, preceduto da un'interessante quanto nota ricostruzione storica sulla ex Chiesa - chiamata non a caso "la chiesa del cimitero vecchio" - che è sempre bene ripassare:




Anonimo23 ottobre, 2021 22:05

"La costruzione risale al XVIII secolo, il sito dove fu eretta la chiesa venne acquistato nel 1707 per farne un’area cimiteriale della città e nel 1763 il Vescovo Solaro diede licenza per costruire una piccola chiesa cimiteriale, opera interamente finanziata con le elemosine dei fedeli. Quest’aspetto condizionò molto la costruzione dell’edificio che proseguì molto a rilento e con varie difficoltà. La chiesa giunse al compimento alla fine del XVIII secolo. Nel 1796 fu presentato un disegno per da parte dell’architetto Ferrero per la costruzione di un campanile. Nello stesso anno il Vescovo Filippo di Martiniana istituì la Compagnia delle Anime Purganti presso la stessa chiesa. Con l’Editto di Sanit-Cloud del 1806, la chiesa perse la sua funzione cimiteriale pur continuando ad essere officiata dalle Anime Purganti."
Ora, era un cimitero, fuori e poi dentro, e in tutta onestà l'aria all'interno non mi sembra delle più salubri, se ha un minimo di obiettività. La facciata è bella, ma dentro, insomma.... non diamogli dei meriti che non ha. Personalmente li dentro più di 5 minuti non ci sto. Parere mio, ovvio.


Bene, io immagino che questa persona non sia mai stata al Colosseo: di certo perché, con i suoi duemila anni,  ha ospitato le lotte dei gladiatori con i leoni, e con le morti innumerevoli da entrambe le parti, deve ancora puzzare parecchio, secondo i ragionamenti del Sullodato, malgrado sia a cielo aperto. E così le altre arene della stessa epoca.


Ho sempre pensato che è meglio avere paura dei vivi che dei morti.

Ma poi, l'Anonimo/a (chissà perché penso sia una donna) non ha realizzato che in questa ex chiesa ci sono stati dei lavori, a cura dell'architetto della Diocesi di cui è proprietà, che sono durati alcuni anni, all'inizio del secondo decennio del secolo XXI, e c'è stata una pulizia non solo superficiale, un approccio storico per conservare quel poco che è rimasto dei colori dei bellissimi affreschi lavati poi via da un buco sul tetto che i volonterosi ma poco informati professionisti dell'epoca avevano lasciato, dopo avventure da Rin-tin-tin nel tentativo di provare lavori fai-da-te. 


L'unica cosa tristissima è quella tenda verde da giardino, che chiude una zona ancora da mettere a posto dopo 10 anni. Quella sì è una vergogna.


Qualcuno  dica al Parroco nuovo che ha un problema, a Crescentino, ed è quel giardino da mettere a posto e chiudere con una cancellata. 

D'altra parte, mentre lottavo per cercare di far ristrutturare la chiesa, c'era chi voleva buttare giù l'edificio barocco del Prunotto, allievo dello Juvarra, per farci un bel parcheggio.

Cosa ci possiamo aspettare, se non l'ignoranza?






domenica 10 ottobre 2021

Consiglio rinviato per mancanza di consiglieri

 Capitano cose che fanno pensare. In una notizia-francobollo, la settimana passata, si legge sulla Periferia "Consiglio rinviato perché mancava il numero legale". Era una storia della settimana precedente,  la seduta si è poi tenuta il 6 ottobre, qualcuno in più è arrivato in quel Consiglio Comunale che conteneva non spettacolari argomenti, ma punti comunque necessari, soprattutto in fatto di bilancio: necessari per mandare avanti la macchina del Municipio.

Mi dicono che la Minoranza è per lo più assente, fra Greppi e Speranza fanno la gara a non esserci, e se poi qualcuno della Maggioranza viene colpito da mal di pancia, salta anche il numero legale. Ma uno si mette in lista, viene eletto, e deve pur fare la sua parte o no? 

Non posso non ricordarmi i furenti Consigli del mio ultimo mandato, con il Presidente che mi era furiosamente contro, il Rotondo che aveva girato la bici e andava dalla parte opposta, la Maggioranza sempre in bilico perché ristrettissima. Gian Maria Mosca furoreggiava  cercando di sfilare persone dell'Amministrazione (con qualcuno appunto c'è riuscito) e scrivendo intemerate missive al vicesindaco Allegranza invece che al sindaco Venegoni, perché sosteneva che il sindaco era lui. Una deriva da mobbing, un antifemminismo mai visto. Quale eredità ha lasciato questo suo comportamento ai posteri? Quale gloria, quale progresso, quali virtù, quali ricordi se non qualche scossa di testa? 

Se fosse mai successo che un Consiglio saltasse per assenze, poi, la Periferia avrebbe fatto una paginata sparandone di ogni. Adesso, francobolli. Credo che mai a nessun sindaco in questa deliziosa cittadina siano successe le cose che sono capitate a me. 

La parte del pubblico era sempre occupata almeno da 5-6 persone. Adesso nessuno. Almeno se lo guarderanno online (spero)

Intanto a Crescentino le cose vanno avanti, nel Centro Storico si sta togliendo l'asfalto per pavimentare con decoro le strade, una bella cosa da fare davvero, in contrasto con Palazzo Lanza che non si decide a dipingere quella facciata che piange miseria. Che tristezza quelli lì, a pensarci bene tante facciate spudoratamente cadenti non meriterebbero nemmeno un po' di bellezza intorno (ma è giusto provarci). 


martedì 5 ottobre 2021

I sindaci

 Mi piace molto andare a guardare le facce dei nuovi sindaci, a volte ci trovo personaggi familiari, e a volte scopro persone che avevo dimenticato e che hanno anche loro percorso questa strada irta e nevrotica che conosco abbastanza bene.

Noi abbiamo il nostro triangolino delle Bermude, che è Crescentino/Fontanetto/Lamporo. Bene, il geom Preti ha avuto un trionfo plebiscitario a Lamporo, con l'87,6 dei voti; e la sindaca di Fontanetto Claudia Demarchi, personalità decisa e lunga esperienza, ha dovuto tornare a casa battuta dal ritorno di Riccardo Vallino, ex bancario ed ex sindaco, che ha rivinto con il 58,7 dei voti.  Mi butto brevemente sul gossip per spiegarvi che Vallino ha un ego da imperatore, e fosse per lui saremmo tutti ai suoi piedi e ai suoi comandi. La nostra breve convivenza come Consorzio dei Comuni è stata alquanto sgradevole per questa sua tendenza a giocare con il numero 1 sulla maglia, non badando alle caviglie altrui. Non andrei a cena con lui. Punto.

Se allarghiamo gli occhi su un territorio più vasto, mi fa piacere che sia stata eletta una donna a Santhià, paesone tenuto d'occhio con benevolenza dai media.  Era la vice di Angelo Cappuccio, ha vinto con largo margine ed è la prima donna sindaco di Santhià: è una che entra "già imparata" con una bella faccia aperta. Ma ci sono alcune altre donne nel Vercellese elette in posti piccoli e piccolissimi, il che significa che il radicamento delle figure femminili nella politica locale tutto sommato procede, alla faccia della politica nazionale e delle grandi città che si mostrano grette nei confronti delle donne: le quali purtroppo stentano a scalpitare. L'Italia da questo punto di vista è fanalino di coda in Europa, ma l'80 per cento del nostro territorio nazionale è costituito di piccoli borghi, dunque qualche speranza per il futuro c'è. 

Penso a Preti e mi viene in mente Andorno, rieletto sindaco a Borgo D'Ale: ai geometri piace il potere, e anche Andorno è un geometra e ha lavorato a lungo nel Comune di Crescentino. L'unico altro che conosco è il prof. Mentigazzi, eletto a San Germano con il 64,3 dei voti: con lui, persona per benissimo, il suo paesello viene graziato con buon senso dopo le assurde vicende della sindaca Michela Crosetta, costretta a dimettersi dopo che si scoprirono i criteri poco legali e meno ancora umanitari con i quali distribuiva pacchi alle persone bisognose. 


venerdì 1 ottobre 2021

La lettera al Sindaco che annuncia come Crescentino sia stata nominata "European Town of Sport 2023"


Poiché avevo espresso perplessità  sul riconoscimento di Crescentino come città dello Sport 2023, non trovando nessuna notizia in rete che ne parlasse, è ora doveroso pubblicare la lettera al Sindaco nella quale il nostro Paesello è definito "European Town of Sports 2023".

Speriamo di ricavarne molti vantaggi

Congratulazioni in ritardo
 

venerdì 24 settembre 2021

Dieci anni fa mi hanno messa sotto

 Piccolo anniversario personale. 10 anni fa, il 24 settembre 2011, alle 12,30 stavo correndo via da casa in bicicletta per un appuntamento con un Maestro di musica con il quale dovevamo discutere alcuni eventi. Ero tutta vestita di rosso comprese le scarpe, non c'era un cane in giro, ma la mia investitrice prese la curva troppo stretta, a velocità notevole, e mi investì sulla parte sinistra.

Il luogo era l'inizio di via Biletta, che poi è stata rinominata Michelangelo, mentre Biletta è diventato l'ultimo pezzo di Michelangelo prima della circonvallazione.  Un altro inspiegabile mistero crescentinese che continua a fare casino.

Cinque fratture, due operazioni, una settimana di ospedale, dolori e problemi ancora oggi soprattutto per le 2 scheggiature al bacino, che non furono riconosciute dai medici di Chivasso perché per risparmiare si ostinarono a non farmi la risonanza magnetica ma solo due lastre. Sanità, sanità. 

Mimmo era in Libia, a caccia di Gheddafi, e chiesi al giornale e agli amici di non dirgli nulla. Tornò il sabato successivo, quando mi decisi a confessare, a bordo dell'aereo di Stato del ministro Frattini di Forza Italia, un bel tipo già maestro di sci: che dopo aver acconsentito al suo imbarco per motivi umanitari (ero io il motivo) si rimangiò l'offerta in seguito a una domanda secondo lui "cattiva" che Mimmo gli aveva fatto in conferenza stampa a Tripoli. Soltanto la protesta degli altri colleghi, che gli ricordarono che stava facendo un'immensa figura di emme di cui si sarebbe parlato a lungo, fece sì che egli cambiasse idea.

Così va la vita, a volte.

Buon weekend.


martedì 21 settembre 2021

Davvero Crescentino è stata eletta Città Europea dello Sport 2023?

 Il lieto annuncio di questa vittoria che ci onorerebbe tutti è stato diffuso due giorni fa dal sito "Prima Chivasso".

Ho atteso a dare la notizia, avendo appena parlato dell'iniziativa,  per averne certezza leggendo da qualche parte una comunicazione ufficiale di questo ACES, dopo la visita della Commissione Esaminatrice della Delegazione Italiana di ACES Europe.

A tutt'oggi, tranne "Prima Chivasso", la notizia non è apparsa su alcun sito ufficiale: il che, lo ammetterete, è un po' poco. Nemmeno su quello di Aces Italia e tantomeno su quello europeo è apparso qualcosa.

Aces Europe viene descritta come una associazione non-profit basata a Bruxelles che ogni anno assegna il riconoscimento di Capitale del Mondo, dell'Europa, di una regione, di un'isola, di una Città, riferendosi allo sport: così leggo sul sito europeo,  che è infarcito di illustrazioni e non di riconoscimenti e notizie.

Aspetto quindi qualche notizia più solida prima di convincermi che questo riconoscimento finora misterioso è stato effettivamente attribuito al nostro Paesello.  

domenica 12 settembre 2021

L'area sport di Crescentino, un complesso da invidiare

 


Vai a sapere come finirà questa ambiziosa candidatura del nostro Paesello a Comune Europeo dello Sport 2023. Ma comunque finisca, lo vede chiunque che l'area sportiva di Crescentino, costruita amministrazione dopo amministrazione, e terminata appena prima del giro del Millennio, è un complesso formidabile e coeso, che io personalmente non ho mai visto da nessuna altra parte.

Bene ha fatto il Vittorio Ferrero, con le Associazioni sportive, a credere in questa domanda, e non per niente alla fine la Commissione Aces Europe è venuta a visitare di persona il complesso.

La particolarità in questo caso è che gli impianti non sono dispersi come accade nelle città dove si riempiono gli spazi liberi con una piscina qui e un palasportino là. Una scelta urbanistica precisa ha dato vita a un grande insieme di impianti che si sono appoggiati dall'altra parte del campo sportivo, formando un tutto omogeneo. Dai lontani Sessanta c'è poi lì anche il piccolo, privato, Club del Tennis, che in questo momento è abbastanza sfiorito sì, però aggiunge una particolarità in più (sarebbe bello se lo mettessero a posto pure quello, no?).

Tutto questo per ricordare che, se il campo sportivo è stato arricchito nel tempo,  la zona di cui si parla è nata tutta insieme, grazie a un mutuo a interessi zero del Ministero dello Sport, che il mio vicesindaco dell'epoca 95/99, Franco Daniele, si trovò sulla scrivania e portò in giunta, nei primi tempi del nostro mandato.

Adesione entusiastica, bando vinto dall'architetto Pettene di Asti se ricordo bene, e via ai lavori.  Tanti, lunghi, ma ne valeva la pena. Certo  alla fine venne fuori che non tutto era perfettissimo dietro l'ansia del design, e soprattutto il palazzetto ha fatto alquanto tribolare per anni, finché Vittorio e la sua band hanno portato a compimento le modifiche e le riparazioni necessarie, accumulatesi con il tempo. Purtroppo le vere rifiniture, i parcheggi, i fiori e quant'altro, sono state fatte solo al mio ritorno in Comune, dal 2009, 10 anni dopo la fine del mio primo mandato. 

Nel successo, le associazioni sportive hanno fatto la loro grandissima parte. Una parte l'hanno fatta anche di certo tutti i cittadini (e non solo di Crescentino) che hanno frequentato la piscina, la bocciofila, il palazzetto sede di vari sport, i bambini e i grandi e i Presidenti della squadra (fra i quali due candidati sindaci) che hanno dedicato la loro energia sportiva alla zona del pallone. 

E adesso che addirittura si è acceso l'interesse europeo, godiamoci un po' di più il senso di questo complesso e tutti i servizi che è in grado di offrire. 

Tra l'altro, una Festa dello Sport che Gabriele aveva inventato ed era frequentatissima, fu all'istante cancellata dall'amministrazione Greppi appena insediata (ma, si sa, a lui non piaceva niente, pare).

E qui sono costretta a correggermi dopo che mi è stato inviato l'annuncio della Festa dello Sport della quale non ero al corrente. 18 e 19 settembre, via Peruzia e via Raffaello. Ma ormai ne saprete più di me e sono contenta di questa ripresa (grazie anche all'anonimo che lo ha scritto in un messaggio). 



giovedì 2 settembre 2021

I cent'anni dello zio Osvaldo


 Osvaldo Cena è nato il 3 settembre 1921. 

Il 3 settembre 2021 compie dunque 100 anni belli rotondi. Lo conoscerete in tanti, è anche lo zio di Enzo detto il Maturo, era il fratello di suo padre.

Oggi gli ho mandato un mazzo di gigli bianchi, lui ha contraccambiato facendosi fotografare nel cortile di casa, alla Campagna, con un bel bicchiere di vino rosso (spero non sia Coca Cola, almeno) in mano, e un bel segno di vittoria.

Lo zio Osvaldo è scapolo ma non è mai vissuto solo, ha una cameriera e eserciti di nipoti che passano a trovarlo. E' sempre molto attento alla nutrizione, in cento anni si è lasciato scalare dai mille dolori che hanno fatto la sua vita come quella di tutti, ed è finora sopravvissuto con saggezza e buonumore. Legge libri, ha scritto molto, fa le parole crociate e guarda la tv.


Questa foto è così lontana dalle foto tipiche dei centenari nelle RSA, circondati da parenti e infermieri. Se potete tenete a casa i vostri vecchi fatelo, gli allungherete la vita.

Tanti auguri, Osvaldo!

lunedì 30 agosto 2021

Il papà del "distretto diffuso" del Commercio crescentinese

Nell'autunno del 1995 (26 anni fa) una volenterosa sindaca della Bassa Vercellese, accorse in Regione presso l'assessore al Commercio Giuseppe Pichetto, Forza Italia, e gli chiese con il cuore in mano un aiuto perché il commercio nel Centro Storico del suo Paesello, Crescentino, stava morendo. Il Pichetto (come poi l'esimio Riva Vercellotti presidente provincia VC:  ancora stiamo aspettando la rotonda a San Silvestro, e lui è scappato che neanche una lepre, da anni), mi guardò come fossi un protozoo, mi fece una smorfia che voleva essere un sorriso e mi congedò. 
Ma noi di Amare Crescentino n. 1 avevamo la testa dura, e approntammo un progetto per il Centro Commerciale naturale, trovammo i finanziamenti per dei corsi di marketing alla cui prima lezione vennero in 7 e alla seconda nessuno, e la partita si chiuse lì. Un abbraccio affettuoso lassù a Enzio Pistochini, amico carissimo, che mi dette una mano e poi si arrese con me.
Mi vengono in mente i miei "gloriosi" inizi amministrativi, mentre apprendo del nuovo progetto dell'Amministrazione Ferrero, con i 20 mila euro vinti ad un concorso regionale. 
Adesso il "Centro commerciale naturale" si trasforma in "distretto diffuso". Primo passo, il parere dei cittadini, certo. Attraverso un questionario. Sviluppo di un turismo sostenibile, attenzione all'ambiente e alle aree rurali.
Farò un grande tifo, anche se mi preoccupa il ricordo del sabato recente della Festa della Madonna del Palazzo con tutte quelle serrande chiuse in via Mazzini. Folla in giro, negozi sbarrati. In nessun luogo al mondo (e dico "mondo") le serrande riescono ad essere abbassate senza pietà come in via Mazzini, come se non ci fosse un domani. Quello sì sarebbe un obiettivo ambizioso: far alzare le serrande in via Mazzini quando c'è qualcosa di simpatico intorno. 
Vabbé. 
Chiudo con un ricordo dell'Amare Crescentino 2, quando i commercianti vennero invitati nella sala del Consiglio Comunale per raccontare loro che era possibile utilizzare internet per vendere la propria merce, attraverso un sito accattivante. Ora lo fanno anche in luoghi molto più piccoli del mondo, posti sperduti vendono in Olanda o a Salerno.
Ma io mi ricordo come mi guardavano mentre parlavo, e vedevo nei loro occhi le serrande abbassate. 


domenica 15 agosto 2021

Buon Ferragosto (e state attenti)

 Buon Ferragosto!

E state attenti. Se non ne avete già una barba del post precedente, rileggetelo.

Vale anche per i prossimi giorni, per la festa del Santuario Madonna del Palazzo, e tutte le piccole gioie che si porta dietro.

Ci saranno i bar alle prese con pranzi e cene, con la musica e la voglia d'allegria che porta a non pensare.

Non vi sedete troppo stretti, non vi alitate in faccia, vi prego. Pensate al vostro domani oltre che all'oggi. Li avete visti i No Vax malati e intubati che poi si pentono, no?

Anche ai pranzi con i sacerdoti in partenza, stesse attenzioni. Mica cambia niente solo perché sono preti vi pare? (tra l'altro, ho trovato di cattivo gusto il prezzo differente per la partecipazione, fra Don Edoardo e Don Paolo: più che altro, poco evangelico)

Un abbraccio a tutti

Marinella

mercoledì 28 luglio 2021

Il Covid, i pericoli, i vaccini, la Notte Bianca e il Prajet

 Non sono stata l'unica che il sabato sera della Notte Bianca, facendo un breve giro per il centro del nostro Paesello con due amici (tutti e tre in mascherina, naturalmente), mi sono inquietata per la promiscuità che avvertivo. Molta gente senza mascherina, riunita fiato a fiato (che come si sa non è il massimo della salute), e anche molti di quelli che erano seduti a tavola in via Mazzini - senza mascherina in quanto a tavola - non rispettavano le distanze e si alitavano addosso.

Tutti come se arrivassero dall'isola di Bengodi, mentre come tutti noi hanno trascorso l'ultimo anno e mezzo così duro. Ma a cosa servono la morte, il dolore, la sofferenza, se poi uno se ne dimentica uscendo in una sera di festa? La pandemia non è finita.

Insomma mi sono spaventata e sono tornata a casa.

Ho letto da poco sull'ottimo blog di Mauro Novo che il Prajet, quest'anno, getta la spugna. Che peccato, è una così bella festa. E le nuove regole dal 6 agosto consentono libertà di circolazione per chi è vaccinato 2 volte ed è in possesso del Green Pass, o Certificato Verde.

Rileggo queste regole con voi, sul sito Arena Digitale. Verifica C19 è una App del Ministero della Salute che certificherà la veridicità del Pass. Due controlli invece di uno: sfiducia no?

Il DPCM del 17 giugno dà il potere di verifica del Green Pass a 

- Pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni

- Titolari di strutture ricettive e pubblici esercizi che prevedono il Green Pass o loro delegati

- Gestori di strutture che erogano prestazioni sanitarie o sociosanitarie/assistenziali, dov'è richiesto il Green Pass.

Si potrebbe dunque fare, un bel Prajet verde per titolari di Green Pass. 

Ma andatevela a leggere tutta, questa regolamentazione. Capisco anche che a uno scappi la voglia.

Non facciamo più feste, per pietà: né private, né pubbliche.


giovedì 8 luglio 2021

Il nostro uraganetto della Bassa Padana

 









Mica ceci! Quello tuttora in corso è un vero, piccolo uragano, di quelli che passano nei paesi caldi e che vengono laggiù (in caso di nazioni avanzate) annunciati con giorni di anticipo, dando modo alla gente delle zone interessate (e ampiamente note anch'esse qualche giorno prima) di prepararsi, mettere al riparo ciò che si può... e anche... sì, scappare in altri luoghi non toccati dall'evento.

Noi ci acchiappiamo tutto, non siamo pronti agli uraganetti al massimo ai temporali difficilmente così prepotenti. Ma quando capita, capita. Questa volta sta durando due giorni,  anche con lo spazio di bel tempo che viene definito "L'occhio del ciclone", durante il quale la vita sembra quasi normale. 

Qui sopra, dal basso, alcuni ricordi di quel che ci lascia questo "crescentinetto".

1) auto semisotterrata dal muro di cinta del nostro campo sportivo.

2) auto annegata in un fosso di grandine davanti all'Italcardano

3) pavimento di grandine all'interno dell'Italcardano che ha perso un pezzo di tetto

4) I gazebo a gambe all'aria in piazza Caretto

5) Com'è triste Venezia,  quando accade a Crescentino

6) Le foglie dei miei banani nella versione a frange voluta dal "Crescentinetto" (e fosse solo quello) 

martedì 6 luglio 2021

Che magnifica luce al Parco Levi Montalcini


 Non dirò nemmeno sotto tortura chi mi ha mandato questa bellissima foto del Parco Levi Montalcini la sera del 5 luglio, con la scrittrice Margherita Oggero protagonista del variegato Muschin Festival. 

C'è una luce e un cielo chiaro d'estate, fantastico...

Questo mi permette di notare ancora una volta che la cupola del gazebo (molto elegante) è priva di copertura, mentre la definizione è:

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Sostantivo
gazebo m inv

  • (architettura) struttura architettonica coperta internamente ma aperta verso l'esterno, concepita per permettere attività ricreative all'aperto

  • *********************************************************
  • Bene, non era stato concepito come lo vedete, il gazebo. Era stato concepito come da definizione. Però mi hanno fatto uno dei tanti "dispettini". Chi sarà mai stato? E adesso al parco Rita Levi Montalcini c'è tutto, anche quel che nel progetto non c'era, meno che la cupola. 

    Ma non crediate che finisca qui. Qualcosa prima o poi succederà

    lunedì 28 giugno 2021

    L'oratorio e la "riqualificazione" (parola sconosciuta a Greppi)

     Il punto caliente del Consiglio Comunale del 28 giugno lunedì è quello che riguarda l'approvazione dell'acquisto dello storico Oratorio di via San Giuseppe. Dove sono passate generazioni di crescentinesi, dove s'è giocato a calcetto, si sono studiate le lingue (ai tempi della mia adolescenza) e passate le vacanze estive quando  le famiglie non avevano (hanno) i soldi per andare in vacanza davvero. Diventerà un luogo utile per tutta la cittadinanza, dopo le verifiche delle necessità e delle opportunità. 

    L'acquisto dell'Oratorio da parte del Comune era una decisione presa all'inizio del mio secondo mandato, iniziato nel 2009. Sono passati 12 anni. Avevamo dunque messo a bilancio i quattrini, che sarebbero serviti al Parroco per completare il nuovo edificio alla Madonna del Palazzo, costruito con l'aiuto della Cei (Conferenza Episcopale Italiana).  Li ha trovati, quei quattrini, il sindaco Greppi che è arrivato dopo di me,  ma l'Oratorio non l'ha comprato, sostenendo che eran soldi buttati al vento; aveva pensato a una vendita privata da parte del parroco per farci un  bel condominio  (anche i miei poveri 6000 euro della liquidazione, lasciati lì per fare l'ascensore che sale al teatrino, non sono stati usati: ma l'ascensore è ora in costruzione, Ferrero è uno che fa e con i suoi va d'accordo, tutti uniti per far bella Crescentino, meno male. Hanno una larga maggioranza, nessuno si è sfilato come è capitato a me).

    Ha fatto più Ferrero in due anni che Greppi in 15, va detto. Anche noi non abbiamo fatto male. C'erano baruffe (che mica coinvolgevano tutti, per fortuna), ma si pedalava spediti.

    L'ex Sindaco ha un problema culturale, nel senso della visione del mondo. I suoi lunghi anni di amministrazione dimostrano che pare non conoscere il senso della parola "riqualificazione": un'idea della città nel suo insieme, che prende un'area degradata e morta come quella di Oratorio e dintorni, e la trasforma in un'area appetibile per viverla ed abitarci, ed evitare dunque la triste desertificazione del Centro ancora in atto, e generare vita.

    Se un posto è orrendo, bisogna trasformarlo. E' l'ABC delle città grandi e piccole oggi, per troppo tempo non s'è fatto nulla, e guardate con quel poco quanto già la nostra città è cambiata. Perché se tu fai (come abbiamo fatto noi) e quello che viene dopo non fa più niente, il degrado torna come se nulla fosse.

    In questi giorni mi hanno garantito che l'edificio settecentesco Palazzo Lanza di fronte al Comune, dopo 12 anni dei quali 5 di insistenze mie e poi più nulla, poi nuovamente suppongo, sta per iniziare i lavori alla facciata. Ho anche saputo che - Deo Gratias - è stato venduto Palazzo Jona, e ne sono strafelice. Due edifici storici privati del Centro verranno anch'essi riqualificati. 



    mercoledì 23 giugno 2021

    In Senato con il Premio Mimmo Càndito si parla di Assange e altri giornalisti spericolati






    Chi fosse a casa venerdì mattina alle 10 e avesse voglia di seguire un dibattito in Senato a Roma sul giornalismo internazionale più estremo, quello dei cosiddetti Whistleblowers - gente che viene a conoscenza di notizie utili e inquietanti per gli abitanti degli Stati e a volte dell'Umanità, e decide di divulgarle - potrebbe connettersi in streaming su WEBTV.SENATO.IT a questo convegno organizzato dal Premio Mimmo Càndito, e reso possibile dal fondatore dell'Associazione intitolata a Mimmo: il prof. Gian Giacomo Migone, che è stato presidente della Commissione Esteri del Senato, era un grande estimatore di Mimmo e lo volle alla direzione del mensile l'Indice dei Libri, per vent'anni e fino alla fine.

     

    Si parlerà dei casi più eclatanti: Ellsberg, Assange e Snowden, e soprattutto gli ultimi due li avete sentiti nominare. In collegamento ci saranno il papà di Assange, John Shipton (Assange cambiò cognome perché fu adottato dal secondo marito della madre) e il suo avvocato, tradotti in diretta. Ci saranno altri giornalisti di grande prestigio che si occupano di queste tematiche che hanno al centro la libertà di espressione, e la tutela del mestiere di giornalista messo ogni giorno a dura prova, con tanti colleghi che rischiano la vita. 

                  Temi cari a Mimmo, che sono al centro dell'attività dell'Associazione che presiedo.

                 E Mimmo amava Crescentino (e il gelato del Romeo), per questo che ve ne parlo.

                 

     

     

     

    domenica 13 giugno 2021

    Adieu a Don Edoardo (che diventerà parroco di Nepi) e a Don Paolo

     Il parroco Don Edoardo, e Don Paolo, lasceranno la comunità di Crescentino, presumibilmente nel mese di settembre. 

    L'annuncio è stato dato dal mitico Arcivescovo Marco a Vercelli in un incontro con il clero diocesano, nei giorni scorsi.

    Per Don Edoardo si prospetta la parrocchia di Nepi, nel Viterbese: 9.600 abitanti circa, un bel lago, un'aria salubre, una bellissima vegetazione, e la produzione di un'ottima acqua minerale che viene commercializzata con successo. Niente zanzare, se ricordo bene.

    Don Paolo è invece stato destinato in Puglia, a Monte Sant'Angelo in provincia di Foggia.

    Se non ci fosse Radio Portici,  qui le cose si saprebbero con grande ritardo. Ma la tradizione di questo mezzo povero (anche perché non costa niente) è ferrea, e talvolta ci becca.

    Il Parroco è una figura importante, nelle piccole comunità come la nostra, non solo sotto il profilo religioso ma anche per il ruolo sociale, di catalizzatore di energie, di attività che se fatte con efficacia e senza pregiudizi coinvolgono l'intera cittadinanza. Un compito delicato, un punto di riferimento tale che io ancora penso con nostalgia a Don Eusebio che parroco non era ma durante la mia adolescenza si occupava di gioventù:  quando "l'hanno mandato via" come si diceva sbrigativamente, ci ho fatto una malattia (e non solo io,  ci fu persino una manifestazione, di noi papeta, quando si seppe).

    Approfitto per ricordare la figura di Don Luigi Grandi che precedette Don Edoardo: il suo cuore somigliava al suo cognome, non ho mai visto un religioso così generoso con i poveri della sua parrocchia, aiutava con semplicità anche con le parole oltre che con la cassa, finché è stato bene.

    Il mio rapporto con Don Edoardo è stato altalenante; ne ho parlato più volte su questo blog, anche in termini non esaltanti. Durante il mio mandato, siamo stati qualche volta come Peppone e Don Camillo, anche se io non ho i baffi.

    Molti cari auguri a lui e a Don Paolo di un felice e proficuo futuro.

    (Don Gian Maria se ho capito bene resterà qui).

    mercoledì 2 giugno 2021

    Le "care" zanzare e come gli americani stanno lavorando alla loro distruzione

    Incomincia la stagione più bella, e per noi funestata dai famigerati "muschin" che sono in realtà zanzaracce pungenti.

    Qualcosa in Comune avevamo provato a fare, nei miei due mandati. Già nei Novanta iniziò la lotta biologica, in collaborazione con una Università emiliana. In pratica si individuavano le zone dove venivano deposte le uova, e venivano trattate con enzimi che impedivano la riproduzione. Un procedimento non velenoso ma costoso, che abbisognava di anni per aver risultati.

    Però si sa che io dopo 5 anni me ne vado, e arriva Greppi. Il quale cancella tutto e usa la chimica. Se ricordo bene è successo anche nel secondo mandato.

    Adesso non so se l'argomento sia stato affrontato.

    Ma ho trovato questo articolo del Wall Street Journal tradotto da Dagospia che racconta cosa si sono inventati in Florida, dove le zanzare sono qualche volta assassine. Molto interessante, l'esito di questi esperimenti, prima o poi speriamo arrivino anche da noi, e anche per i "muschin" meno molesti....sempre se  non torna Greppi (scherzo)



    ZANZARE KILLER NON CI AVRETE - IN FLORIDA UNA SOCIETA' DI BIOTECNOLOGIE STA RILASCIANDO MIGLIAIA DI ZANZARE GENETICAMENTE MODIFICATE PER CONTRASTARE LA SPECIE CHE DIFFONDE DENGUE, ZIKA E ALTRE MALATTIE INFETTIVE - I MASCHI SONO PROGRAMMATI PER TRASMETTERE UN GENE CHE NON PERMETTE ALLA FEMMINE DI SUPERARE LO STADIO DI LARVA - QUESTI INSETTI SONO ORMAI RESISTENTI AI PRODOTTI CHIMICI E ENTRO IL 2080 SI SARANNO DIFFUSI IN 159 PAESI NEL MONDO 



    Questa settimana, sull’arcipelago delle Florida Keys, le zanzare appena schiuse sciamano nei vasi di fiori umidi, negli pneumatici di scorta impregnati d'acqua, nei bidoni della spazzatura e nei canali di scolo. In sei quartieri, tuttavia, c’è qualcosa di nuovo che ronza nell'aria. Gli scienziati hanno modificato geneticamente migliaia di zanzare e, per la prima volta negli Stati Uniti, le hanno rese libere di riprodursi.

     

    Questi insetti geneticamente modificati, conosciuti con il loro numero di modello OX5034, sono una propaggine di laboratorio della zanzara Aedes aegypti che trasmette dengue, Zika e altre malattie infettive. Dopo un decennio di dibattito pubblico e ritardi normativi, questi insetti vengono rilasciati dalla Oxitec, una società di biotecnologia britannica.

    Utilizzando tecniche di ingegneria genetica, l'azienda ha alterato le zanzare maschio in modo che tramandino un gene che costringe le femmine ad aver bisogno di tetraciclina per sopravvivere. Senza, le femmine, che diffondo le malattie, muoiono quando sono ancora larve. I maschi alterati, che non pungono, cercano femmine selvatiche per accoppiarsi e diffondere il tratto letale alle generazioni future. A poco a poco, muoiono più femmine. Gli sciami si riducono e scompaiono, senza bisogno di insetticidi chimici.

     

    La sperimentazione sul campo a Florida Keys è un passo fondamentale verso l'approvazione federale dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti, che ha concesso alla società un permesso di utilizzo sperimentale per il test. «Questo è un grosso problema», dice il biologo molecolare Anthony James dell'Università della California, Irvine, che sviluppa zanzare bioingegnerizzate ma non è coinvolto nel progetto.

     

    Secondo gli scienziati della Stanford University e dell'Università della Florida , nonché di molti analisti di salute pubblica statunitensi, le zanzare Aedes aegypti stanno diventando resistenti agli insetticidi chimici e l'aumento delle temperature sta creando le condizioni per la loro diffusione in nuove aree.

     

    Nelle Florida Keys, questi insetti, una specie invasiva, costituiscono solo il 4% delle zanzare ma sono la principale causa della diffusione di malattie. «Abbiamo bisogno di nuovi strumenti per combattere questa zanzara», ha detto Andrea Leal, direttore esecutivo del Florida Keys Mosquito Control District, dove è in corso il test.


    Una ricerca dell’Università di Washington ha mostrato che a livello globale, l'incidenza della dengue trasmessa dalle zanzare è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni, causando fino a 100 milioni di casi di malattia all'anno. Le cause sono l'urbanizzazione, i viaggi e l'aumento delle temperature. Il virus provoca oltre 20.000 morti all'anno. I ricercatori dell'Università di Oxford nel Regno Unito e dell'Università di Harvard prevedono che entro il 2080 la zanzara che trasmette la malattia si sarà diffusa in 159 paesi in tutto il mondo.

     

    Zika, che può causare difetti alla nascita, infetta meno persone, ma circa cinque anni fa si è diffusa come un’epidemia in alcune parti delle Americhe. Finora, la febbre dengue è relativamente rara negli Stati Uniti, l’anno scorso a Key Largo ne sono stati segnalati 70 casi.

     

    rischio dengue in africaRISCHIO DENGUE IN AFRICA

    «Oxitec si sta preparando per i prossimi decenni, quando il cambiamento climatico farà aumentare il numero delle zanzare e le spingerà più a nord», ha detto il biologo Kevin Esvelt, direttore di Sculpting Evolution gruppo del Massachusetts Institute of Technology, che sta sviluppando nuove tecniche di modifica genetica per controllare la malattia di Lyme, le zanzare e altri parassiti.

     

    Più in generale, il test sul campo è un momento critico nell'ingegneria genetica di intere specie di insetti portatori di malattie o di qualsiasi altro animale o pianta che si riproduce sessualmente in natura. Mentre le colture geneticamente modificate sono all'ordine del giorno, gli insetti geneticamente modificati devono ancora essere ampiamente introdotti ovunque.

     

    Gray FrandsenGRAY FRANDSEN

    «È un progetto di riferimento e rappresenta per noi una grande pietra miliare aziendale», afferma Gray Frandsen, CEO di Oxitec. «Penso che sia un passo molto grande per il campo».

     

    I ricercatori di Oxitec stanno sviluppando in tutto otto specie di insetti geneticamente modificati, tra cui due tipi di zanzare che trasmettono la malaria, oltre a vermi, falene e mosche che predano raccolti preziosi. L’azienda è di proprietà della società di capitali di rischio Third Security con sede a Radford, in Virginia, e i suoi progetti sono finanziati da un mix di fondazioni e finanziatori aziendali.

     

    Il 20 maggio Frandsen ha fatto anche sapere che la società si sta impegnando per modificare una particolare zecca, che costa agli imprenditori miliardi di dollari in bestiame perso. Il progetto è finanziato dalla Bill e Melinda Gates Foundation e da Clinglobal, società di servizi per la salute degli animali con sede nella nazione insulare di Mauritius, nell'Oceano Indiano: per il progetto hanno messo sul piatto una sovvenzione di 1,3 milioni di dollari. Come è successo per le zanzare in Florida, la zecca del bestiame è diventata ampiamente resistente alle sostanze chimiche utilizzate per controllarla, anche se si diffonde in nuove aree.

     

     Ad aprile, la britannica Wellcome Trust, una delle più grandi fondazioni sanitarie di beneficenza del mondo, ha finanziato la società con 6,8 milioni di dollari per sviluppare modi per rilasciare più ampiamente le zanzare Aedes aegypti, tra cui un grande progetto pilota in tutta l'area in Brasile della durata di due anni.

     

    Ottenere l'approvazione negli Stati Uniti, tuttavia, è importante per costruire la fiducia internazionale nella nuova tecnologia, afferma il dott. Jones della UC Irvine. «Una delle critiche a Oxitec e al settore in generale in altri paesi è: se questa roba è così buona perché non la usi in casa? La cosa fondamentale era ottenere il permesso di rilasciare queste zanzare negli Stati Uniti».

     

    dengueDENGUE

    Nella guerra biologica del controllo dei parassiti, c'è sicuramente più di un modo per attaccare una zanzara, dicono i funzionari della sanità pubblica. Nelle Florida Keys, i funzionari hanno precedentemente sperimentato una tecnica che utilizza un comune microbo parassita chiamato Wolbachia. Quando le zanzare maschio portatrici di dengue con Wolbachia si accoppiano con zanzare femmine selvatiche che non hanno Wolbachia, le uova non si schiudono, secondo l'EPA e i Centers for Disease Control and Prevention.

     

    Tuttavia, per quanto riguarda la biologia e la genetica di base, la zanzara è un bersaglio sfuggente. «Hanno questa incredibile resilienza nel loro genoma», afferma Flaminia Catteruccia della Harvard TH Chan School of Public Health, che ha contribuito all'ingegneria genetica delle zanzare. «Ciò che ci hanno mostrato più e più volte è [che] se non siamo molto sottili e se cerchiamo solo di ucciderli, troveranno una via d'uscita».

     

    dengue 1DENGUE 1

    A dire il vero, non è solo l'umanità ad armeggiare con la biologia molecolare delle zanzare della Florida. i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health hanno scoperto che il virus della dengue stesso le sta modificando geneticamente per soddisfare le sue esigenze.

     

    Secondo la loro ricerca pubblicata sulla rivista PLOS Pathogens il virus colpisce i geni che controllano il sistema immunitario dell'insetto, il suo comportamento alimentare e la sua capacità di percepire gli odori, rendendolo più affamato e più incline a mordere. In particolare, il dengue altera due geni costringendo la zanzara ad essere più lenta nel gustare i pasti, e dando al virus il tempo necessario a entrare nel flusso sanguigno umano.