Ieri a Bergamo alcuni commercianti, ristoratori, partite Iva, sono andati a manifestare contro il lockdown prima davanti al municipio poi sotto casa del sindaco Gori (che, conoscendo i suoi polli, aggiunge "La presenza di negazionisti, gruppi di estrema destra ed esponenti della Lega") . Anche da noi in Piazza Caretto c'è stata in piccolo una manifestazione simile, molto educata e colorata, e il nostro sindaco ha espresso naturalmente (come Gori) tutta la sua amarezza per la situazione nella quale versano i titolari di bar e negozi, e si è detto pronto ad aiutare (per quanto sia possibile al sindaco di un Comune di 8 mila abitanti).
La situazione è difficile, purtroppo non solo economicamente. Mi permetto di ricordare, en passant, che in Piemonte i dati di oggi 6 novembre sono:
4.878 nuovi contagi con sintomi
268 in terapia intensiva
43.777 in terapia domiciliare
428 deceduti
quasi 90 mila si sono ammalati dall'inizio della pandemia
Ora, per tornare al tema iniziale, dobbiamo ammettere che sarebbe assai difficile isolare Crescentino dal resto del Piemonte, finiremmo come nella vignetta di oggi di Mauro Biani, dove un tipo guarda l'Italia screziata degli attuali colori differenziati delle Regioni, e mescolando concettualmente con le elezioni Usa, sbotta: "Voglio il riconteggio del mio giardino".
Ma per tornare al punto 2, quel che mi impressiona, in generale, è la trascuratezza (per così dire) con la quale si guarda ai dati che ho sopra riportato. Un'indifferenza impressionante.
Mi impressiona anche che nessuno sembri ricordarsi di come è passata l'estate, con una fretta infantile di cancellare tutto quello che avevamo appena vissuto, il lockdown 1, le chiusure, i posti di lavoro perduti, gli impegni non rispettati del Governo e delle Regioni che ci rendono oggi la vita così difficile: gli ospedali non pronti, il personale neppure. Peggio dell'altra volta, che era la prima.
Come i bambini, migliaia e credo milioni gli italiani hanno preso l'aereo e sono scappati in vacanza all'estero, dove non era ragionevole andare quest'anno, e in varie località italiane di villeggiatura, dove hanno vissuto felici e immemori delle ore recenti di ansia e depressione, festeggiando al Billionnare (dove secondo me si è riacceso il falò del contagio) e dintorni alla grande. Ricorda qualcuno che il Governatore sardo quasi non voleva far entrare i turisti, in luglio?
Resto muta di fronte al fatto che il Governo e le Regioni non si siano fatti in 4 per dissuadere sonoramente da tanti comportamenti irresponsabili. In realtà ci sarebbero dovuti essere i divieti nudi e crudi, di abbandonare il territorio italiano, il che avrebbe significato forse rinunciare a qualcuno degli avventurosi ospiti stranieri (pochi) che sono arrivati e dunque... si è fatto finta di nulla.
Le raccomandazioni, si sa, da noi non servono.
Morale che siamo arrivati all'autunno con il virus nell'aria bello vigoroso, ben amalgamato in tutte le regioni. Questo lockdown era inevitabile, se si tiene alla vita umana, la cosa più preziosa che abbiamo (o no?). E' vero che nella distribuzione dei colori (cioè situazioni) si sono fatti grandi pasticci figli di chissà quali logiche. L'attribuzione della zona gialla alla Campania fa quasi ridere (per non piangere), non si capisce che traffici ci siano dietro.
Mi fa quasi ridere (per non piangere) Fontana che protesta per la zona rossa in Lombardia, ieri con 8 mila nuovi contagiati: come se si contagiasse tutta Crescentino (oggi sono diventati 10 mila). Importa, a Fontana, della vita umana?
Cirio non scherza. Il Piemonte è andato peggiorando giorno dopo giorno, ma quel che rende grave (e rossa) la nostra situazione è la condizione ospedaliera, la mancanza di strutture che per esempio ha reso necessario il pellegrinaggio da Torino di 102 ambulanze per portare i malati a Tortona (che ha protestato).
Allora nessuno è contento (si fa per dire). Non dei negozi chiusi, e tantomeno della mancanza di posti letto: ognuno di noi potrebbe ammalarsi domani ed essere lasciato su una barella per terra, come si è visto davanti al Mauriziano.
Ho messo provocatoriamente in testa i negozi chiusi. Amici commercianti, fatevene una ragione. Siamo nati o abitiamo qui, non si può farci nulla. Avrete tempo in questi giorni di riflettere sulla morte, che è definitiva. Avete tempo di studiare un po' l'e-commerce, di leggere cose utili al vostro lavoro che vi arricchiscano, se magari in queste prime settimane saremo così bravi tutti noi piemontesi, da far arretrare il virus e far riaprire i negozi in anticipo.
E comunque ogni popolo ha i governanti che si merita, visto che li ha votati.