Dopo Michela Rosetta, la sindaca (che si è dimessa dopo l'arresto) di San Germano, ancora ai domiciliari con l'accusa per aver distribuito pacchi alimentari "da sfigati" ai poveri e agli immigrati, un'altra sindaca leghista è stata svegliata martedì mattina dai carabinieri: è Anna Maria Ranghino, di Olcenengo, al suo secondo mandato, che con l'assessore Menino è indagata (senza manette) per abuso d'ufficio e falso. L'accusa è di avere nel 2018 approvato in giunta un piano esecutivo convenzionato prima che fosse pubblicato all'Albo Pretorio del Comune e che fosse scaduto il termine per le osservazioni. Il titolare dell'impresa che risulta avvantaggiato dall'operazione è casualmente il vicesindaco di Olcenengo, Luigino Pierin. Una vicenda delicata, resa più sensibile dal fatto che la Ranghino, leggo, è responsabile del servizio di Polizia Stradale della Provincia.
Il settore dell'Urbanistica, del resto, è quello che in un Comune più ha bisogno di dipendenti e assessori con la schiena dritta: ci ho fatto una interessante esperienza nel mio primo mandato con personaggi di primo piano nella nostra città, e tante volte ho dovuto frequentare il Tribunale di Vercelli. C'è gente - che non ti aspetteresti mai - che agisce con grande disinvoltura, bisogna sempre stare con le orecchie dritte.
Ma se questi sono reati molto sgradevoli sotto il profilo morale oltre che giudiziario, quelli dei quali è accusata l'altra sindaca leghista di San Germano, Michela Rosetta, gridano vendetta anche sotto il profilo umano, e sono il risvolto pratico e agghiacciante sulla terraferma dei comportamenti di Salvini con i migranti a bordo delle ONG. Con l'ex assessore Carrando, intercettati al telefono, parlavano della distribuzione dei pacchi alimentari decidendo di penalizzare i poveri, per lo più musulmani, dando loro carne di maiale che notoriamente non fa parte della loro dieta, e acquistando invece con 9 mila euro di fondi Covid, mazzancolle e capesante (piatti sopraffini nei ristoranti di pesce) che finivano a chi non ne aveva diritto. E fosse solo quello.
L'iter giudiziario farà chiarezza. Prendo queste notizie da un reportage del Fatto Quotidiano, dov'è uscito un pezzo tagliente di Gad Lerner, che abitando a Odalengo Grande in Monferrato non proprio lontano da noi, si è fiondato fra le risaie a parlare con i poveretti. Che gli hanno raccontato: <Mi elencano una sequela quotidiana di atti ostili, a cominciare dai certificati di residenza negati... "Torna pure dal tuo negro che tanto io la residenza non te la do'" si è sentita rispondere dalla Rosetta>.
Ciò che mi stordisce è che una donna, per una ideologia di quel genere, si sbarazzi di ogni tipo di sensibilità umana, di istintiva disponibilità, tipica da sempre delle donne. Non è certo questa la parità che s'insegue. Santo Cielo.