giovedì 25 febbraio 2021

No, non ho il Covid

 ... e aggiungerei al titolo "grazie a Dio", perché sarebbe proprio uno sgarbo del destino se me lo fossi beccato dopo un anno di eremitaggio.

Però la voce circola e un motivo c'è. Domenica scorsa, stufa davvero di stare a casa, mi sono avventurata in un locale:  non c'erano più di 6 o 7 persone, tutte belle distanziate.  

Lunedì pomeriggio mi ha telefonato una persona, e mi ha detto che lì dentro, domenica, c'era qualcuno positivo al Covid. 

Ops.

Mi sono subito ricordata che il personale era dotato di mascherina e guanti. Mi sono ricordata anche di non esser venuta a contatto con alcuno. Dunque non ho mai avuto seriamente il dubbio di aver preso la bestiaccia, ma come di dovere e come suggerito dal mio medico, ho prenotato un tampone per stamattina, giovedì, e per tre giorni son rimasta in casa senza vedere nessuno.

Avevo così tanto da scrivere, che mi ha quasi fatto comodo (lo dico adesso che son tranquilla, eh).

Martedì mattina mi chiama la storica amica Anna Andreotti, che è tradizionalmente una persona sempre informata dei fatti, e dice:

"Marinella ma l'è vei ca t'ei al Covid?". 

Io mi sono messa a ridere e le ho raccontato l'episodio. E lei mi ha detto che la domenica crescentinese era stata un'esplosione di contagi, negozi chiusi sotto i portici, e persino due dipendenti del Comune alle prese con la bestiaccia. Sanificazione, e si va avanti. Ormai è così.

Non sarei stata a raccontare tutta questa storia, se non fosse che oggi all'ora di pranzo mi ha telefonato un altro amico amatissimo, e mi ha fatto la stessa domanda della Anna, ma in italiano.

Gli ho raccontato della Anna, e lui: "Ma sai, io sono uscito solo stamattina e ne ho sapute di ogni".

Mi sono messa a ridere: "Sei in ritardo!".

Ridevo perché stamattina il tampone aveva dato esito negativo. 

Altrimenti ci sarebbe stato poco da ridere.

Vediamo tutti che i contagi aumentano, in modo inversamente proporzionale ai vaccini. Dobbiamo stare attenti tutti e stringere i denti. La Quaresima già è stata prorogata fino a dopo Pasqua, con dentro il mio compleanno.

Tanto io a mangiare fuori non ci vado più, fino a chissà quando. 


giovedì 11 febbraio 2021

La recensione permanente di Crescentino

Mentre i lavori proseguono per cercare di dare con Draghi una via d'uscita all'Italia, mai così in basso purtroppo, si volge lo sguardo al Paesello per trovare un po' di consolazione, e tanta non ce n'è nemmeno qui, in questo periodo amaro di pandemia. Sotto i portici lato destro andando verso il Comune, dalla Angelina del Gianduja fino a Balzala-Tione, non c'è più un negozio aperto: l'ultimo ad alzare bandiera bianca è stato il signore calabrese che avventurosamente aveva aperto un'attività di vendita scarpe e riparazioni, e ha resistito prima di tirare giù la serranda. 

Aspettiamo dunque che l'Italia, e con essa Crescentino, risorgano sull'onda di ciò che il nuovo Governo riuscirà a rimettere in piedi. Non sarà questione di giorni. 

Dalle nostre parti, non ho nulla da rimproverare all'Amministrazione. Conosco bene per aver amministrato nell'epoca altrettanto dura seguita alla crisi del 2008 (di tutto il mondo ma anche nostra, coincisa con la chiusura della Teksid). In più, la pandemia che taglia le gambe anche all'economia. Vittorio Ferrero e i suoi, si sono poi ritrovati il Municipio quasi deserto di dipendenti; la gestione precedente non era del genere di quelle che guardano al futuro, i noti vergognosi fatti dell'anagrafe hanno peggiorato la situazione, e meno male che i Ragazzi sono riusciti ora a promuovere due concorsi, uno per la Segreteria e uno per gli Uffici tecnici che sono veramente a mal partito dopo la fuga di alcuni dipendenti cruciali.

Io non ho niente contro l'ex Vicesindaco (non il mio), solo penso ogni tanto alla Ragioneria appena dipinta che perdeva subito colore. Ma da poco ho letto una intervista nella quale egli accusa l'amministrazione in carica di aver fatto solo il 30 per cento di ciò che - avevano promesso - avrebbero realizzato in cento giorni. E mi viene anche da sorridere, leggendo l'ex vice che si cimenta nel ricordo delle proprie imprese passate, in un elenco che comprende l'ordinaria amministrazione e le minuzie dei lavori pubblici. 

Al di là di tale querelle, penso che ciò che qualifica l'attività di un Sindaco con la sua Giunta, sia la visione. Cioè, non solo mettere le pezze (i tacun), ma guardare lontano e operare per un progetto di città o paesello. Diverso (meno impegnativo) è mantenere le cose come stanno. 

Mi sono tante volte avventurata, con i miei compagni di strada, verso progetti che restituissero una dignità visiva e culturale alla città. Molte volte è andata bene, ma ho avuto anche sconfitte che hanno fatto felice tanta gente: perché non pensavano alla città e ai vantaggi dei quali tutti avrebbero potuto godere, ma si divertivano a vedere me in difficoltà. La famosa storia di quello che si taglia gli attributi per far dispetto alla moglie. 

Con Vittorio e i suoi - partiti con quell' operazione pulizia che ha reso loro onore e ha ridato decenza al nostro ambiente - il tono oppositorio è da recensione permanente: ovvero accompagnare il mandato di chi ti ha seguito, facendogli le pulci nel dettaglio. Il massimo, ho letto, è stato di coloro che si sono vantati di cose che l'amministrazione in carica sta facendo, commentando con malizia: "stanno facendo quella cosa lì che avevo progettato io", come se beccassero uno che gli ha copiato il compito. Ma perché non l'avete fatto voi, brava gente?

Il mondo va così, noi italiani di più; e lo abbiamo visto bene in questi giorni dell'ennesima e più drammatica crisi del nostro Paese, in piena pandemia. "Noi siamo da sempre calpesti e derisi/perché non siam popolo perché siam divisi", canta il nostro inno nazionale. Qualche ragione ci sarà.


martedì 2 febbraio 2021

Mattarella convoca Draghi, finisce l'era della politica pasticciona?

 Il 2 febbraio 2021 sarà ricordato come il giorno più terribile della nostra Repubblica dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Una data che sancisce l'incapacità di una classe politica di essere adeguata a una situazione gravissima sanitaria, sociale, economica. Una situazione mai affrontata, e annegata nelle ragioni di interessi non superiori e collettivi, ma particolari.

Penso che nulla sarà più come prima: forse... perché i M5S sono spaccati, LEU pensa di non votarlo, etc etc

Il martirio dell'Italia potrebbe non essere ancora finito.

Grazie comunque a Mattarella per la bella lavata di capo che ha fatto a tutti i parlamentari, prima di annunciare l'inevitabilità di un Governo tecnico, e  la convocazione di Mario Draghi.