tipo puntuto e senza pietà, un giorno che nel mio ufficio di sindaca
mi lamentai della bruttezza degli uffici all'interno della nuova
struttura, rimasti quelli della vecchia Teksid, allungò la mano
verso la finestra e mi indicò l'edificio di fronte al Comune
dicendomi con l'espressione schifata: "Prima dovrebbe
occuparsi di quello".
Il condominio Lanza, settecentesco, con la sua aria grigia povera
e trascurata, è sempre stato per me una spina nel fianco e confesso
che ogni lunedì telefonavo all'amministratore per pregarlo di
mettere insieme i proprietari e farlo ripulire. Ogni lunedì, per
5 anni, cascasse il mondo. Nel frattempo l'amministratore cambiò,
preso da problemini suoi mica male, e ricominciai con quello
nuovo.
Non ebbi fortuna e però adesso sono felicissima che il sindaco
Vittorio, che conosceva la mia pena, si sia ricordato di
annunciarmi che stavano per cominciare i lavori. L'ultimo
baluardo della trascuratezza e noncuranza crescentinese
sta per crollare.
Anzi no, resta Palazzo Jona e anche lì speriamo in bene.
Non è tanto perché sono nata lì, è proprio che è una tristezza
che non si può guardare, un segnale di degrado senza futuro
ed è difficile restare ottimisti (un dovere per un sindaco) quando si guarda una roba simile.
Gli umarell (come chiamano in dialetto lombardo
quelli che non hanno troppo da fare e stazionano a tener d'occhio
i lavori in corso) della sezione sotto i portici davanti alla Dina
Possi, giurano che i proprietari non spenderanno un euro, ma
la fonte non mi sembra molto sicura, e mi informerò. Stavo
cercando di raccontare loro delle mie telefonate settimanali
all'amministratore ma non mi hanno proprio voluta ascoltare,
forse perché fare le cose a sbafo resta l'ultima virtù suprema da
difendere per tanta gente alla quale della bellezza non importa
nulla.
Resto però felice e sorpresa, e penso che il condominio Lanza
riportato a nuova vita sia una notizia meravigliosa per il nostro
paesello.