domenica 28 dicembre 2008

Lettera aperta di CGIL, CISL e UIL Piemonte alle Istituzioni, alle forze politiche e sociali

Pubblichiamo la lettera redatta dai segretari regionali di CGIL,CISL e UIL Piemonte in relazione alla crisi che investe tutta la regione e che sta toccando da molto vicino anche l'industria crescentinese.

Il quadro della situazione economica e produttiva del Piemonte continua a peggiorare. Rispetto ai settori già in sofferenza nei mesi precedenti alle ferie, le situazioni di crisi si sono allargate a macchia d’olio, e investono ormai tutti i settori produttivi, i servizi, il terziario, fino alla cooperazione sociale. Per questa ragione c’è assoluto bisogno che si mettano in campo, a tutti i livelli, gli sforzi necessari per contenere gli effetti negativi della crisi sull’occupazione e sul reddito dei lavoratori, e contemporaneamente, si adottino misure straordinarie per frenare la recessione e sostenere un rilancio della domanda interna e dell’economia. Pur avendo apprezzato la tempestività della Giunta regionale nell’insediare il tavolo sulla crisi, attendiamo che lo stesso produca misure a sostegno del sistema produttivo e interventi di tutela per le fasce più deboli dei lavoratori. Il Patto per lo Sviluppo, sottoscritto nell’ottobre scorso, contiene già importanti indicazioni, che per essere attuate necessitano di risorse che possono essere disponibili solo evitando l’esercizio provvisorio. È necessario che anche a livello nazionale la discussione in corso sui provvedimenti del Governo si concluda rapidamente con la definizione di interventi adeguati alla gravità della crisi, come richiesto dalle confederazioni CGIL CISL UIL, a partire dalla risorse per gli ammortizzatori per il 2009. Per la rilevanza che ha la nostra regione, una particolare attenzione va posta al settore dell’auto, della componentistica e dell’indotto. Oggi siamo di fronte ad una caduta pesante del mercato a livello globale; ma è evidente che proprio la crisi di vendite dei modelli tradizionali, accelererà la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie, con motori a combustione diversa dai derivati del petrolio. Il posizionamento futuro del settore, quando la crisi rallenterà, dipenderà da quanto si è investito e sviluppato nei prossimi mesi. Altri paesi europei (Francia, Germania, Svezia, Inghilterra), e di recente anche gli USA, hanno messo in campo consistenti interventi per misure anticicliche e per il sostegno alla ricerca e all’innovazione. È evidente che interventi pubblici a favore di alcuni costruttori creano una inaccettabile disparità nella competizione internazionale, poiché pongono alcuni soggetti in una posizione di vantaggio rispetto agli altri. Il nostro Paese, che nel recente passato ha già pagato duramente l’uscita da altri settori strategici, non può permettersi una tale sottovalutazione. Ciò che è in gioco non è il sostegno a un’azienda ma garantire condizioni di sviluppo che non penalizzino un settore tanto vitale nell’economia del Paese. Per queste ragioni CGIL CISL UIL del Piemonte chiedono a tutte le istituzioni, alle forze politiche e sociali di fare quanto possibile perché sia difesa la nostra principale industria manifatturiera con interventi adeguati alla portata della crisi in atto.

CGIL CISL UIL Piemonte

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Piemonte è stato letteralmente svenduto negli ultimi dieci anni alla Lombardia. Basta pensare alla fine che ha fatto San Paolo praticamente ingurgitata da Intesa...

Anonimo ha detto...

E' evidente che in un periodo di crisi del genere bisogna cercare di investire sul futuro e sperare che succeda qualcosa. Maurizio

Anonimo ha detto...

Anche GTT sta per essere fusa con ATM lasciando pare la guida del gruppo all'azienda lombarda.. PINO

Anonimo ha detto...

Alla fine della crisi bisogna farsi trovare pronti a tornare sul mercato produttivo con idee innovative.. Ben venga inoltre il lavoro dei sindacati per la tutela di chi dalla crisi rischia di rimanere schiacciato, ma dovrebbero farsi un esame di coscienza (soprattutto CISL e UIL) sul come non sono riusciti con i rinnovi contrattuali a mantenere stabile il potere d'acquisto dei lavoratori. Andrea '82

Anonimo ha detto...

Mi auguro che lo sviluppo di motori ad energia pulita non sia in Italia solo un miraggio visto che case automobilistiche straniere come la BMW hanno iniziato questa sperimentazione già da molto tempo- Susanna

Anonimo ha detto...

Pare che Ford e Fiat stiano progettando insieme l'auto elettrica ed abbiano siglato un accordo per la commercializzazione. Flavio

Anonimo ha detto...

Pare che sulla fusione tra GTT e ATM, morgando (segretario regionale del PD) la veda un pò diversamente dai sindacati...Alberto