A volte il destino ti colpisce ai fianchi all'improvviso, come un pugile scorretto.
E' così che due persone a me carissime per diversi motivi, e assai conosciute in città, se ne sono andate a pochi giorni di distanza l'una dall'altra, e le mie notti sono agitate e piene di ricordi. Come canta Battiato, "credimi, siamo niente".
Renato Pironio, 70 anni tondi quest'anno, non era uno dai molti amici. Carattere introverso, poche parole, larghi sorrisi improvvisi. Bisognava conoscerlo bene, per cogliere il suo senso sottile dell'umorismo.
Io ci ho passato insieme l'infanzia alla stazione, perché lui era il figlio del capostazione, il friulano Eitel Pironio, e io la Marinella del Caffè della Stazione. Giocavamo insieme, eravamo bambini alla vigilia dell'adolescenza. Ricordo vagamente che sapeva il dialetto friulano e lo parlava, ai tempi. I miei rapporti sono stati più stretti con la sua sorellina minore Enrica, che è un po' anche sorellina mia, abbiamo continuato a tenerci in contatto anche durante il resto della sua vita a Bruxelles, dove lavorava all'Unione Europea. Ma Renato, era anche lui un mio fratello, noi figli unici ci cerchiamo sempre dei fratelli elettivi., anche se poi li vediamo poco.
Invece di "Caio" Massa del Vichingo, sapete tutto anche più di me. Non mi ricordo di averlo visto in borghese, sempre tutto in bianco e un po' infarinato nella cucina della pizzeria/ristorante che è uno dei punti di incontro della nostra città. Era stufo, voleva andare in pensione, ma non smetteva mai di lavorare come un mulo, un senso del dovere raro. Andavo a salutarlo in cucina, e quando aveva tempo si metteva subito a discutere delle vicende del paese, che seguiva con grande attenzione.
Credo non avesse ancora 60 anni, e di notte mi chiedo cosa farà Grazia, sua moglie, senza di lui. Erano simbiotici fin da ragazzi, una vita trascorsa giorno e notte insieme. Lavorando come dei matti, avevano tirato su Gabriele e Martina, dei quali tutti sanno. Persone per bene.
Anche per Caio, come per Renato, una morte veloce e assurda.
"Credimi, siamo niente"
giovedì 14 luglio 2016
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3 commenti:
Ciao CAIO, pero' non si fa cosi'.....non è giusto....
Se n'è andata anche la Tea Gallea altro pezzo di Crescentino, e storica panettiera.
Anche la Tea Gallea! Condoglianze alla figlia Piera, davvero un altro pezzo di Crescentino che se ne va
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