
L'ignoranza è il male del nostro tempo. Ma ancora peggio, c'è la fierezza di questa ignoranza, il rifiuto di leggere tre righe di un articolo della Costituzione e cercare di capirlo.
Quando studenti e genitori prendono quasi ogni giorno a sberle i professori e non capita (quasi) niente, il gioco è fatto. Dovevamo aspettarci tutto questo: solo così si comprendono le innumerevoli prese di posizione di queste ore sui social contro il Presidente della Repubblica, che la Costituzione ha rispettato, e la ridicola proposta di impeachment del medesimo, da molti supportata anche in assoluta malafede.
Succede che l'onda montante di demagogia abbia fatto compagnia all'incredibile pomeriggio e serata di ieri domenica, quando i giornalisti più bravi (evviva Mentana e le sue dirette sulla 7) hanno scoperto che prima Salvini e poi Di Maio erano andati di nascosto uno dall'altro a parlare con Mattarella, prima che il Presidente vedesse il primo Ministro incaricato, per cercare di tirargli la giacchetta a proprio favore.
Ha fatto pena anche il povero Conte, scomparso in un amen dal circo mediatico.
Peggio di un western mediocre, da seguire fino al colpo di scena notturno, quando un Di Maio qualunque ha chiamato in diretta Fazio su Raiuno per ripetere il suo stanco copione. Seguito da Martina... per fortuna Salvini era distratto in Umbria. Il saloon di Fazio.
Su quanto è successo, gli analisti concordano sul trucco della valigia di Salvini, che si è impuntato su Savona come ministro per smarcarsi dal provvisorio compagno di strada Giggino e andare verso le elezioni approfittando del favore dei sondaggi, che i 5 Stelle non hanno più.
Di Maio deve ancora mangiarne, di pappa, per raggiungere l'ex partner in furbizia.
Grazie da parte di tutti gli Italiani che almeno la Costituzione, in queste ore, si mettono a leggere.