L'altro giorno sono stata a Trino, nella parrocchia di San Bartolomeo, per i funerali di Pino Comazzi, storico tipografo della Stampa e papà della mia collega Alessandra, scomparso alla bella età di 95 anni.
Poiché uno resta sindaco in un angolo del cervello per tutta la vita, anche se non ne vorrebbe sapere, ho notato tre cose, en passant.
1) La signorina assessora o consigliera che con la fascia tricolore sostituiva il sindaco (purtroppo ignoro tutto di lei, nome compreso) sfoggiava un paio di pantacollant ad ampie righe bianche e nere, e un paio di scarpe sadomaso con tacco a spillo e fasce e fascette che arrivavano alla caviglia. Robe da discoteca, e figurarsi a un funerale in San Bartolomeo (che si sarà rigirato nel sarcofago: il Pino no, perché era un uomo di mondo anche a 95 anni). Anche rappresentare un sindaco esigerebbe un po' di riflessione da un punto di vista formale.
2) A Trino ho parcheggiato in una bella piazza con il selciato di ciottoli, alternati a passaggi di lastre di pietra. Mi è venuta in mente la fugace bellezza della nostra via Mazzini rifatta con il selciato di ciottoli a fine Anni Novanta dal Venegoni 1, e disfatta dal Greppi 1 a tempo di record: ed essendo nel centro storico la più antica casa del borgo (quella oggi in rifacimento) risalente al '400, lui ci ha messo invece i sampietrini, piuttosto che almeno della pietra, come hanno fatto anche a Livorno.
Vabbé, son ricordi che ancora adesso mi fanno venire il mal di pancia.
3) Trino è una città vera, pulita, con i portici costellati di negozi aperti, i commercianti sulla porta, i bar (quelli li abbiamo anche noi, almeno). Le persone che camminano sotto i portici non hanno facce disperate o assenti, come capita talvolta qui. I portici sono puliti. Trino è una cittadina che non abbassa il morale, insomma.
Però. Vedo timidamente fiorire sotto i portici di via Mazzini nel mio adorato paesello sparute nuove attività, anche se restano quelli che piuttosto che dare una passata di bianco alle pile dei portici preferirebbero farsi evirare. Taccio e aspetto, e mi tengo stretto un barlume di speranza
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7 commenti:
Venegoni il negozio dell'Andorno all'angolo della piazza del comune lo ha preso una impresa di pompe funebri
Così i portici staranno ancora più allegri di oggi
Crescentino: Festa della Madonna del palazzo. Ottima festa, piazza piena di giostre e migliaia di persone. Bravissimo, come sempre, il nostro (vice) SINDACO.
giro in giostra
Anonimo, lei scherza vero? C'era piu' allegria a Mamaia, amena località sul Mar Nero in Romania ai tempi di Ceausescu che in Piazza Garibaldi in queste meste serate di tarda estate. Il cupio dissolvi e' sempre piu' in agguato.
Mauro Novo
Un'impresa di pompe funebri... come barlume di speranza cominciamo bene..... Ah Venego'... pure lei ci si mette.... (Oddio.. per mettersi ci si è già messa abbastanza..)
Compagno anonimo.. ci mostri qualche foto delle piazze ferragostane nelle ere Venegoniane, giusto per vedere se c'erano le folle oceaniche..
Lettore
ahahahaha graaande...il barlume di Speranza....
Caro Lettore,sempre quello! Oceaniche no, civili sì. Ma negli ultimi anni il modo di far festa è cambiato, bisogna adeguarsi.
Caro (ora)Marco.La lingua batte dove il dente duole
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