Come si fa a tornare qui dopo quasi due mesi facendo finta di nulla?
Potrei trovare una scusa. Mio papà, la sera quando scendevo dopo cena in piazza Garibaldi dicendo: "Vado a ritirare la macchina", mi rispondeva con una battuta: "Vado a comprare le sigarette. E tornò dopo 25 anni". In effetti, ci mettevo parecchio, chiacchieravo in piazza, gironzolavo. Sono sempre stata social, anche quando non esisteva nemmeno il termine.
Intanto penso al teatrino, e penso al destino: gli sono stata dietro 20 anni, a quel teatrino, da quando nel '95 appena eletta salii lassù e ne vidi la bellezza violata. Sempre avrei voluto rimetterlo in sesto, non c'era verso e ci riuscii in extremis a fine mandato 2014, lo inaugurammo il 27 aprile con un concerto per la Liberazione, e il 24 maggio me ne andai da Piazza Caretto.
Il destino ha voluto che ora il gioiellino sia intitolato a Mimmo, e sono grata all'unanimità del Consiglio Comunale e ora al Prefetto che ha dato l'OK (e così Speranza può stare tranquillo che tutto è in ordine, dal punto di vista del regolamento). Ma Grazie Grazie prima di tutti al Sindaco che ha avuto l'idea. Sono onorata.
E grazie a tutti i Crescentini, io lo so che Mimmo piaceva a tutti, tutti lo salutavano e lui salutava tutti. Un uomo meraviglioso,
e non perché era mio marito. Si è meritato questo teatro, che intanto gli piaceva moltissimo, vi confesso.
Adesso, a bocce ferme e finito l'iter, vi posso confessare che mi avete fatta piangere (tanto per cambiare).
Grazie davvero.
venerdì 14 febbraio 2020
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2 commenti:
L'onore di avere un teatro cosi' bello, un gioiellino che molti piemontesi oggi hanno visto in tv e l'onore che sia intitolato a tuo marito che e' stato un grande , un grande in tutto. E un enorme ringraziamento che ti dobbiamo rivolgere per la tua ostinazione a volerlo riportare all'onore del mondo quel teatro violentato dall'incuria degli umani e del tempo
Mauro Novo
Una bella cosa per tutti i crescentinesi, davvero. I miei figli mi hanno chiesto chi fosse Mimmo Candido, per un attimo mi sono silenziato ed ho capito perché intitoliamo luoghi alle persone, per tramandare i valori che rappresentavano; dopodiché mi sono ripreso e con piacere ho raccontato chi fosse Mimmo, il giornalista che leggevo ed il concittadino che mi salutava anche se non avevamo mai avuto occasione di conoscerci.
Genitore
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