Santo Cielo, che destino. Anche Franco Checco, celebre "Francone" di San Silvestro, se n'è andato, due giorni dopo Anna Andreotti.
Era pure lui ricoverato all'ospedale di Chivasso, mi dicono che aveva da lì telefonato a un vecchio e caro amico, per salutarlo e dirgli che quella era l'ultima volta che si sarebbero sentiti. Aveva ragione.
Da tempo non stava bene, da San Silvestro era approdato all'Infermeria Santo Spirito dove finalmente qualcuno si prendeva cura di lui. Ero andata una domenica a cercarlo per salutarlo, gli avevo portato le fragole, ma per via del Covid non mi avevano fatto entrare e ci eravamo salutati per telefono. La mia ultima volta.
Povero Franco. La solitudine è stata a lungo il suo grande male. Scendeva da San Silvestro in bici perché non aveva più la macchina, si fermava a chiacchierare ma era sempre triste e immusonito. Non che non ne avesse ragione.
L'avevo conosciuto alle Scuole Medie. Aveva un anno più di me ma era poi finito nella mia classe. Era già così come ce lo ricordiamo, un fisico importante che portava con impaccio e un'aggressività che nascondeva la timidezza. Ma era la persona più mite del mondo.
Un abbraccio a lui. Ciao Franco, e non litigare con la Anna anche nell'Aldilà.