domenica 3 luglio 2022

Addio a Anna Andreotti

 




Anna Andreotti se n'è andata nel pomeriggio della domenica 3 luglio, all'ospedale di Chivasso dov'era ricoverata da parecchi giorni. Era caduta in casa un paio di settimane fa, si era rotta l'omero, l'avevano portata al Pronto Soccorso dove mi dicono sia rimasta parecchi giorni, finché l'hanno trasferita in rianimazione priva di conoscenza.

Ma oramai non è più questo che conta.  Ad Anna ero molto affezionata.  Aveva 74 anni appena compiuti il 22 maggio, e una vita non più confortevole perché turbata da tanti malanni ai quali forse aveva dato troppo retta, che la chiudevano in casa. 

Dall'adolescenza faceva parte di quel pugno di amiche di tutti i tipi e provenienze che ho avuto il privilegio di avere, grazie al fatto che vivevo in un bar. Gente che va, gente che viene come al Grand Hotel del famoso film. 

Magari ci perdevamo di vista, ma poi ricordo che durante l'Università, dopo che i miei mi avevano comprato l'auto, con altre amiche uscivamo talvolta insieme a ballare (ma chi ballava, ce ne stavamo a chiacchierare), a Cigliano o allo Sporting di Santhià con quel mattacchione di Altafini, con il Beppe Priotti, il Franco Checco, tanti altri, e lì ritrovavo quelle radici di paese che stavo ben attenta a non abbandonare, perché le ho sempre considerate una ricchezza.

Per tanti anni è venuta con me al mare, era simpatica a tutti per la sua semplicità e per il suo essere così diretta nei suoi pensieri.

Veniva da San Silvestro, dove i suoi erano sacrestani della Parrocchia, con Don Federico. Qualcuno si ricorda di Don Federico? Era molto simpatico.

Anna, che ha lavorato tutta la vita alle Poste, era la sorella minore del Giovanni Bidello come lo chiamavamo: dopo l'ictus lo ospitò a casa sua, facendosene carico con grande generosità. Poi anche per lei è cominciata una lunga vita di solitudine, che ha affrontato in modo battagliero finché i malanni glielo hanno consentito.

Abbiamo passato insieme, qui e al mare, tante ore liete in tempi lontanissimi. Mi piace ricordarla come in questa foto degli anni Novanta, con Ester altra cara amica, durante una qualche occasione conviviale.  

Ciao Anna, sei un pezzo della mia vita che non scorderò.



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