martedì 10 settembre 2013

Fabrizio Greppi, ecce campagna elettorale alternativa


Il Consigliere Mosca si è portato avanti da tempo con la propria campagna elettorale per le elezioni amministrative 2014, magnificando le proprie magnifiche virtù attraverso serate pirotecniche; con insulti orali e scritti,  documentabili e indiscriminati alla Giunta in carica; con la strumentalizzazione dei problemi causati ai cittadini dalla CH4. Invece il Consigliere Greppi approda solo ora alla propria, di campagna: ma non si può giovare di tale succulento argomento, essendo lui titolare a sua volta di un impianto a biomasse.
E sulla immancabile Gazzetta ecco le prime granate che scoppiettano, di tutt'altra marca. Si sa, in certa Crescentino si amano molto le tinte forti, ed ecco spuntare una bella cattiveria puntuta. 
Non intendo replicare sui problemi del bilancio attuale perché l'assessore dedicato lo saprà fare, se lo ritiene, benissimo da solo.  Ma resto tuttora basita del ricordo di Greppi del 1999: "non trovai più niente in cassa". Io ricordo benissimo invece un avanzo di amministrazione di 800 milioni di lire, con una parte del  quale avrebbe almeno potuto rifare le strade, cosa che non ha fatto proprio, in quasi dieci anni di potere. Tanto che ancora nel 2009 invece delle vie c'era un gruviera diffuso, e indimenticabili mi appaiono alla mente i rattoppi dell'acciottolato con un po' d'asfalto nero nero, in piazza Caretto, immortalati anche in manifesti elettorali dell'epoca. In compenso, aveva gettato un bel po' di soldi per buttare all'aria il rifacimento d'epoca appena messo giù in via Mazzini, sostenendo che la popolazione si era ribellata a tal progetto. Giusto per seppellire un progetto della famigerata Venegoni, e con esso la speranza di un qualche miglioramento nel Centro Storico ad opera dei privati. 
Sono miserie della piccola e della grande politica, che trae nutrimento dalla demolizione dell'avversario, a tutti i livelli. Ma non intendo più  replicare punto per punto, è inutile, è passato del tempo e non importa niente a nessuno se non a chi vive solo di rampogne e vendette.
Però ce n'è uno, di questi livelli, che dovrebbe essere salvato. E' quello che tocca i problemi di salute. E quando leggo "Greppi torna alle iniziali reticenze della sindaca alla candidatura, quattro anni fa, per volere seguire il marito, poi ha accettato",  spero proprio che anche lui (che ha avuto come tanti le sue disgrazie private) non alluda - come hanno fatto all'epoca tante altre brave persone - a una sorta di giochino nel quale io mi sarei imbarcata per fini elettorali. Anche le pietre sanno che mio marito ha avuto un cancro al polmone sinistro causato dall'uranio impoverito delle guerre che ha testimoniato di persona, è stato operato con un'operazione rischiosissima ed è tuttora sottoposto ogni anno a rigidi controlli. Spero proprio, davvero, che non fosse un'allusione di quel tipo, ad essere stata riassunta da chi ha scritto il pezzo. Ma non lo spero per me, lo spero per lui, l'ex sindaco. 

Invece ricordo, a Greppi, un'ultima cosa non secondaria. Chiude l'articolo,  Silvia Baratto, con una sua frase nella quale riferendosi a me,  recita: "Dice che non si candida più, ma sarebbe una sfida bellissima se accettasse".  Gli ricordo questo: io sono stata rieletta dopo 10 anni di completa lontananza dalla politica cittadina. Invece lui, sindaco uscente, nel 2009 è entrato in Consiglio Comunale in un secondo momento, e solo perché si era dimesso il candidato a sindaco Minoli. Altrimenti, sarebbe rimasto fuori dal palazzo che per un decennio aveva appena guidato. Altro che sfida bellissima, caro Fabrizio Greppi del mio cuore. 

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