domenica 8 settembre 2013

Otto Settembre. I nostri Martiri, il signor Steiner, Berlusconi, la CH4


Marilena Vittone e il signor Steiner


Stamattina alla cerimonia dell'8 Settembre per onorare come sempre i Nove Martiri nella piazza loro dedicata, ho notato - oltre che la totale assenza di tutta l'opposizione, per una celebrazione che credevo proprio condivisa -  ho notato dicevo una partecipazione, se non numerosa, visibilmente più attenta. Dopo la Messa celebrata da Don Edoardo, nostro parroco, ha premiato tanta attenzione la rievocazione vivida della prof. Marilena Vittone, che nel suo stile spoglio e perciò più efficace, ha ripercorso quella mattinata del 1944, gli spari alle 8.45, le storie di vita di ciascuno dei Martiri, e anche la vicenda umana del signor Joseph Steiner, tedesco da anni trapiantato a Crescentino, dove si era sposato e dov'era poi deceduto all'Infermeria Santo Spirito nel 1970. Quell'uomo, che avrebbe potuto ripararsi dietro la propria nazionalità, fu invece importantissimo per l'aiuto che diede a molti crescentinesi in quegli anni tremendi, e per le numerose vite umane che salvò, anche dalla fucilazione in piazza. Marilena ha proposto di dedicargli una via o una targa, cosa che avevo fatto già pure io in Giunta, fino ad ora con poco successo (e si dice il peccato ma non il peccatore).  

Settembre, un mese problematico per gli Italiani

Ho poi preso la parola io, ricordando che il mese di settembre per il nostro Paese Italiano ha una valenza cruciale, come dimostra la storia di quegli anni, dal '43 al '45, e come mostra la storia che ora ci prepariamo a vivere sul caso Berlusconi che domani approda al Senato: decade lui, o la Legge Severino, come recita oggi un pezzo in prima pagina di Repubblica? 

Come tutti gli atti delle istituzioni, questa celebrazione della nostra comune memoria ha una parte doverosamente ufficiale - che recupera il ricordo di quanto è avvenuto, perchè non se ne dimentichi il valore e il significato - ma ha anche una parte che tenta di tracciare un filo di continuità tra il nostro passato e la vita dei nostri giorni d'oggi.
Quell'8 settembre fu la rottura d'una storia che coinvolse il nostro paese per vent'anni, e lo lasciò nel vuoto delle istituzioni, abbandonato alla coscienza individuale, e alla difficile prova di compiere, ciascuno per sè, scelte ardue, per le quali un regime autoritario non aveva certo dato strumenti di consapevolezza.

Un altro Ventennio che si chiude

Anche oggi abbiamo la sensazione che un tempo - vent'anni anche questa volta - stia finendo, che un passato difficile e costrastato stia per chiudersi definitivamente. Questa volta, però, non c'è il vuoto delle istituzioni né la mancanza di strumenti di consapevolezza per scegliere secondo principi e valori di un'etica, pubblica e privata.
E' l'8 settembre, ma un 8 settembre dove ciascuno di noi può decidere con conoscenza e maturità che cosa sia giusto, e che cosa si debba fare per avere dal potere pubblico una risposta adeguata alla pesantezza di questo periodo di crisi.

Le ansie della crisi, quanta povertà

Anche nel piccolo della nostra comunità, siamo tutti chiamati ad assumere responsabilità e a impegnarci per trovare una soluzione - certo difficile, certo ardua - ai problemi che ci stanno addosso. Sono problemi, anzitutto, economici, di chi non riesce ad arrivare a fine mese, di chi perde casa o lavoro, di chi non può quadrare i conti e dare ai figli le giuste aspettative per la scuola e per la costruzione di un futuro positivo.
E credo che pochi, come me, che ogni giorno ricevo nel mio ufficio in Comune lunghe file di famiglie in crisi, le quali giustamente chiedono aiuto, assistenza, conforto, materiale e morale, pochi abbiano la mia stessa conoscenza della gravità e della profondità amara di questa crisi. Io faccio il possibile, perchè sento il dovere che mi compete non soltanto come primo cittadino e come espressione della intera comunità crescentinese, ma anche come persona, come chi sente forte il dovere della solidarietà verso chi meno ha, chi si trova in una condizione di forte disagio e vede attorno a sè la carenza di risorse e di aiuti. Insieme con tre assessori, stiamo per dare vita per esempio a un'iniziativa per aiutare
 i genitori degli studenti più colpiti. Ne parleremo presto.


Far fronte ai fattori di crisi

La Città vive - come l'intera nostra Italia - problemi e difficoltà d'ogni tipo. Abbiamo tentato, e stiamo tentando, nel nostro piccolo, come Amministrazione, di far fronte a tutti i fattori di crisi. Con tutte le nostre forze, che purtroppo sono limitate, soprattutto dopo i tagli impostici dai governi. Ma, a differenza di quell'8 settembre di tanti anni fa, non abbandoniamo; noi ci siamo, ciascuno di noi con il proprio impegno e anche - perchè no - con la consapevolezza che tutto quello che facciamo per il bene comune può avere talvolta anche risvolti problematici, che aggiungono problemi a problemi. 

L'annoso caso CH4

Prendiamo il caso della centrale CH4, che nacque come progetto di accumulo di nuove risorse per Crescentino e ha rivelato, alla fine, problemi di grave, molto grave, sopportazione per alcune aree della nostra Città.
Credo sia evidente a tutti quanto forte sia stato, e sia tuttora, l'impegno di tutti e mio personale a trovare una soluzione che non sia pura strumentalizzazione demagogica, la strumentalizzazione di chi pare profittare delle difficoltà che abbiamo dalla normativa vigente per muovere invece puri attacchi politici, venati di facile populismo a spese di chi davvero subisce un danno.

La spregiudicatezza dei proprietari

L'insensibilità, la protervia, l'indifferenza, la spregiudicatezza, di coloro che nel concreto della loro produzione industriale creano questo danno di vivibilità a un'area della nostra città non vengono nemmeno prese in considerazione; si è preferito fare di questo problema un attacco politico, senza mai indicare alla opinione pubblica chi siano poi i veri colpevoli del problema, i quali continuano indifferenti ad accumulare i vantaggi di quanto la Città gli ha concesso e a non assumere però responsabilità alcuna per i danni che la loro colpevole indifferenza procura a una parte dei cittadini di Crescentino. Riparati paradossalmente, in questo, dalla bella scusa che gli offrono coloro che hanno cominciato a fare propaganda per le prossime Amministrative del 2014 sulla pelle dei cittadini, addossando ogni colpa al Comune.

L'8 settembre di 70 anni fa insegnò che bisogna ripensare il passato e individuare colpe e responsabilità. Spero che questo 8 settembre, in Italia ma anche a Crescentino, insegni a ripensare il passato e a individuare colpe e responsabilità, al di fuori dei populismi e delle strumentalizzazioni.







2 commenti:

mauro novo ha detto...

grazie per questo bel post, a Marilena Vittone per il ricordo di Steiner di cui mia nonna parlava sempre bene.
Idea bella quella di dedicargli una via.
Mauro Novo

giovanna bosso ha detto...

cerco parenti di Steiner chi può mi dia una mano grazie giovanna bosso