giovedì 25 settembre 2014

La festa dei nonni (gente da celebrare)





I nonni, si sa, hanno assunto negli ultimi anni un ruolo indispensabile. Non solo si prendono cura dei nipoti quando i figli sono così fortunati da avere un lavoro, ma quando i figli sono in difficoltà, sono loro con la loro pensione a tenere in piedi le economie domestiche. Non parliamo della baldanza con la quale tirano avanti la carretta, alla faccia degli stereotipi che come mi diceva l'altro ieri il celebre sociologo De Masi sono duri a morire anche nei libri di testo scolastici: descritti con barba e bastone, indossano oggi in realtà tute da ginnastica e sono persone in genere sane e attive, cosa che la società fa ancora fatica ad accettare.
Il preambolo era indispensabile per ricordarvi che domenica 5 ottobre, ci sarà a Crescentino la prima Festa dei Nonni, per celebrare queste indispensabili persone alle quali, ciascuno nella propria infanzia ha dovuto molto. Io per esempio ho debiti più di tutti, verso la mia nonna che è rimasta con me fino a quando ho compiuto 40 anni, tenendo viva la memoria del fatto che avevo avuto una famiglia: sono rimasta orfana di entrambi i genitori a 26 anni, sono figlia unica, evviva la mia nonna Giovanna che mi ha fatto compagnia e mi ha dato affetto (scusate il dato personale, ma sono molto sensibile all'argomento, visto che la mia vita è andata così).

Dunque, la Festa dei Nonni è organizzata dalla benemerita LILT, da noi rappresentata dalla signora Vanna Fasciola (un'istituzione locale, nel campo) ora coadiuvata anche da sua nipote Nicoletta Ravarino, la mia amata ex assessora, donna tutta d'un pezzo piena di inimmaginabili risorse per un essere umano solo. 

Il programma della manifestazione, al teatro Angelini, il 5 ottobre:
alle 15 inaugurazione
alle 15,30 un saluto del nuovo e già amatissimo Arcivescovo, monsignor Marco Arnolfo, un uomo dei nostri tempi.
A seguire
Spettacolo della Bottega Teatrale "La fame di Arlecchino"
Le danze di Sara Morolli e dei suoi Friends
Sorpresa finale, che non vi posso rivelare perché neanche io la so 
Portate i vostri bambini, si divertiranno e impareranno cose nuove.
Naturalmente, c'è il patrocinio del Comune.



mercoledì 24 settembre 2014

Già ai tempi dei Romani...

"L'invidia è cieca, né altro sa fare che sminuire il valore altrui, corrompendo gli onori e i meriti che uno si merita"
Tito Livio 

venerdì 19 settembre 2014

Mosca e il secchio della volgarità

Che volgarità, appendersi (con mesi di ritardo, tra l'altro) alla campagna per la lotta alla Sla, per farsi belli davanti ai media e raccattare un po' di pubblicità e quattro risate con la tecnica delle torte in faccia.  

Marameo

giovedì 18 settembre 2014

Saint -Just

Il fine letterato ci ha tenuti in sospeso per anni sulla sua identità, rivelando una eccezionale capacità di segretezza o forse di isolamento, prima di fare outing proprio su questo blog. 
Negli anni ha protestato per qualunque cosa si sia fatta. Qualunque. E - per problemi e frizioni che ci siano state - non è che siamo rimasti con le mani in mano...
Non è che semplicemente non gli piacesse, come può certo accadere, il taglio politico della mia Amministrazione? 
E quanto l'ideologia può ancora oggi rendere ciechi, sordi, muti? 
Ora sul blog di Mauro Novo il signor Omassi definisce la passata amministrazione di persone "diversamente parlanti". Con tutto il rispetto che nutro per i "diversamente qualcosa", mi piacerebbe sapere che cosa intende. Quale è il suo modello di capacità oratoria: per esempio, se stesso?
Io non so neanche che voce abbia, il signor Omassi. 

lunedì 15 settembre 2014

La mensa sotto l'occhio del tiggì

Non è che a Crescentino ci siamo svegliati poveri, è che c'è stato un discendendo (che è il contrario di crescendo) e ora il fatto del costo della mensa, applicato anche ai più poveri, ci ha riportati al per così dire onore dei tiggì, dopo quella buffonata del lei e del tu messa in piedi lo scorso inverno dall'ora mite, arrendevole e silenzioso consigliere Mosca.
Allora ricevetti davvero un'infinità di mail a favore, sulla mia posta e in quella del Comune, per una piccola battaglia di educazione che ogni amministratore dovrebbe avere a cuore per la propria cittadinanza. Se di cuore puro, s'intende.
Oggi naturalmente non so, come sia andata per Greppi dopo il TG.
Ma il problema a Crescentino è che spesso non pagano neanche i ricchi, che fingono di dimenticarsi. Figuriamoci i poveri, così tanti che ce n'è, e mi dicono che l'assessore Arlotta sia duramente provato dall'incarico.
Una cosa è certa. La mensa bella e piena con l'educazione alimentare che l'assessore Ravarino aveva promosso, è un ricordo del passato. Già nello scorso anno scolastico si era dovuta trovare un'aula dove alcuni ragazzi mangiavano il panino, mentre gli altri stavano in mensa, e così capita dovunque. Chi non lavora, ora i ragazzi se lì porta a casa, per pranzo. Si torna all'antico.
La mensa è diventata un lusso, si perdono anche lì posti di lavoro, e non è solo da noi, che siamo una cittadina con intorno l'Italia.
Ma i poveri, quelli veri, spesso non hanno neanche i soldi per comprarsi da mangiare a casa. E senza solidarietã umana, di questi tempi, credetemi, non si va da nessuna parte.  Pensateci, gente mia.

mercoledì 10 settembre 2014

Il Nucleare, problema di cui nessuno parla ma che abbiamo in casa



Da "La Stampa"
Maurizio Tropeano 
Denuclearizzare il Piemonte. È questo l’obiettivo di una mozione firmata da 17 consiglieri regionali del centrosinistra che chiede al presidente della Giunta, Sergio Chiamparino di impegnarsi, anche in qualità di presidente dei governatori, per ottenere dal governo l’individuazione del sito unico di stoccaggio delle scorie nucleari. In caso contrario «la nostra regione che già oggi stocca il 96% dei rifiuti radioattivi presenti a livello nazionale diventi di fatto la pattumiera nucleare», spiega Marco Grimaldi, capogruppo di Sel e primo firmatario del documento.  
Che cosa sta succedendo? Fra tre anni in base alle leggi europee, saranno restituite all’Italia i materiali radioattivi inviati nel corso degli anni a Sellafield, La Hague e Savannah River. Nei mesi scorsi, poi, la Francia ha bloccato gli ultimi viaggi di combustibile verso il suo territorio perché dubbiosa che l’Italia mantenga gli impegni e avvii il deposito nazionale, che deve essere pronto entro il 2025. «E così le ultime 47 barre di combustibile nucleare esaurito aspettano nella piscina della E. Fermi e altre 13,2 tonnellate di combustibile irraggiato giacciono all’Avogadro. Se il combustibile non parte, lo smantellamento dei siti si ferma», spiega Grimaldi. 
Il Piemonte ospita ancora sul proprio territorio, tre siti nucleari con quattro impianti rappresentativi di tutto il ciclo del combustibile nucleare: l’impianto di Bosco Marengo e quello di Saluggia, dove c’è anche il deposito Avogadro e la centrale di Trino. «Ma è il sito di Saluggia a presentare le maggiori problematicità», continua Grimaldi.  
L’interruzione delle attività nell’84 ha lasciato sul sito la quantità nazionale più rilevante di prodotti radioattivi di tutti i tipi, tra i quali i più pericolosi sono senz’altro i liquidi provenienti dal riprocessamento (circa 230 metri cubi contenuti in 5 serbatoi di acciaio, di cui oltre la metà catalogati in 2° categoria e il resto in 3°). La solidificazione di questi liquidi, attraverso la costruzione in loco di un impianto per la loro “cementazione”, rappresenta l’urgenza maggiore ormai da anni. 
Attualmente a Saluggia l’azienda statale S.O.G.I.N., cui sono state trasferite le licenze di esercizio di FN, EUREX ed E. Fermi per gestirne la disattivazione, sta ultimando la costruzione del deposito D2 (scorie di 1° e 2° categoria) e apprestandosi a costruire un secondo deposito, il D3 (scorie di 3° categoria). Si tratta di depositi temporanei ma c’è il rischio è che questi modelli «bunkerizzati e con caratteristiche di funzionalità non inferiori ai 50 anni, finiscano per diventare la tappa ultima di quel 98% di scorie “espatriate”’ che presto faranno ritorno», spiega Grimaldi.  
La rapida individuazione del sito per il deposito nazionale delle scorie diventa così uno strumento per evitare questo rischio visto che secondo i criteri definiti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale il sito di Saluggia non sarebbe idoneo ad ospitarlo. 

sabato 6 settembre 2014

Lettera

Ricevo e pubblico 

Cara Venegoni,
Non è soltanto Mosca ad aver perso le ali, e direi anche finalmente, perché il suo rumore alla lunga era scomposto. Anche  i cittadini intorno alla CH4 hanno smesso di lamentarsi. 
Anche i titoli dei giornali sono diventati meno aggressivi. 
Allegranza vota pro Greppi, e del suo ex pupillo Gabriele Massa si sono perse le tracce. 
Che fine ha fatto? 
E Taverna?
Una grande pace avvolge la nostra cittadina dopo tanti anni di nervosismo. Anche se non si farà più niente, in questi anni come nei 10 che l'hanno preceduta, saranno tutti tranquilli.
Quella che agitava tutti era lei, cara Venegoni. Ma non lei-lei. La sua presenza, i suoi dintorni aggressivi e la sensazione di guerra permanente che emanava il Comune. 
Le dico solo che lei doveva mandare via molto prima il suo vicesindaco, che faceva squadra per conto suo. Ha fatto proprio male a non farlo, anche per se stessa.
Camilleri del Vercellese




giovedì 4 settembre 2014

Mi dicono

Mi dicono che il consigliere Mosca ha perso le ali.