venerdì 22 giugno 2018

I ratti delle fioriere di Piazza Caretto

Leggo sull'imprescindibile blog di Mauro Novo l'accorato sfogo di Daniele Rizzato titolare del Portico. Non voglio naturalmente intervenire sulle sue ragioni, sono certa che abbia regolarizzato la situazione dei tavolini e gli auguro ogni successo nel rispetto della legge e delle ragioni altrui.
Trasalgo invece a una frase: "Le fioriere sono state rimosse perché erano diventate condominio di ratti".
Ratti?
Anche a Roma ci sono i cinghiali che girano per i parchi, (proprio stamattina ne ho visto uno in un giardinetto pubblico nella zona di Oregina, a Genova, davanti al palazzo dove Mimmo viveva da giovane con la sua famiglia).
Sono entrambe città con ampie zone di degrado, che non vengono curate e pulite a sufficienza da tempo.
Ma noi non ci siamo mai trovati in una situazione simile.
Quando sono arrivati i ratti in Piazza Caretto? 
Perché "prima" non c'erano?
E perché arrivano i ratti? 
Quando non si fa sufficiente pulizia, e quando non c'è la  manutenzione adeguata.

Se quel che dice Rizzato è vero, è segno palese di assenza di cure che almeno nella piazza del Municipio - ma anche dovunque - non dovrebbero mancare.  Un malinconico ulteriore segno di degrado nell'ombelico della nostra Cittadina, risolto eliminando le fioriere. Colpire l'effetto, lasciando intatte le cause, non mi sembra una scelta intelligente. 



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