mercoledì 26 settembre 2018

MOSSI&GHISOLFI PASSA ALL'ENI, SALVI IMPIANTI E LAVORATORI ANCHE A CRESCENTINO

La IBP e IBP Energia, con le altre due aziende della  Mossi&Ghisolfi e tutti i loro dipendenti, passano al GruppoVersalis dell'Eni. Una buona notizia per Crescentino,  della quale leggerete ogni particolare nell'articolo de La Stampa qui sotto.
Tengo sempre con me il commento: "Prova molta vergogna per aver favorito la pagliacciata del bioetanolo che adesso fallisce?" scritto da un piccolo uomo anonimo che aveva per orizzonte l'orto di casa sua. Che l'Eni arrivi a Crescentino, su      una base d'asta di 80 milioni di euro, più quasi un milione per i TFR, mi sembra davvero una buona notizia.



Da "La Stampa" di oggi 26 settembre

Silvana Mossano

È andata come si prevedeva che andasse: il gruppo Mossi&Ghisolfi cede in blocco il cosiddetto «perimetro bio» - composto dalle quattro aziende Biochemtex, Beta Renewable, Ibp e Ibp Energia, queste ultime con sede a Crescentino - alla Eni Versalis spa, leader del settore chimico in Italia e nel mondo, che ha depositato l’unica offerta alla gara indetta dal tribunale. Peraltro, abbastanza realisticamente, non se ne attendevano altre, anche se l’asta era aperta al mondo.  

Si è svolta, ieri alle 15, davanti al collegio presieduto dal giudice Caterina Santinello, la formalità di apertura della busta. Serve ancora un passaggio d’obbligo: l’accordo con i sindacati, che si cercherà di affrettare il più possibile, anche perché non ci sono ostacoli, visto che i circa duecento lavoratori passano tutti alla nuova proprietà e alle medesime attuali condizioni economiche. Superato il passaggio sindacale, non resterà che l’atto davanti al notaio, che richiede un lavoro preparatorio piuttosto complesso. Ma la strada è aperta. 

l Gruppo Mossi&Ghisolfi aveva chiesto l’ammissione al concordato preventivo per le ripercussioni delle difficoltà finanziarie generate da un forte investimento negli Stati Uniti, a Corpus Christi, costato più di quanto si fosse preventivato. Un tassello della proposta concordataria, il più rilevante, era rappresentato appunto dalla cessione del pacchetto di aziende bio.  

Mediobanca, un po’ di mesi fa, aveva svolto un’indagine minuziosa per cercare un offerente interessato. Lo era stata Eni Versalis, aveva fatto un’offerta vincolata al 31 luglio, prorogandola poi al 30 settembre per consentire al tribunale i tempi tecnici per bandire la gara.  

Base d’asta ottanta milioni per la cosiddetta «componente fissa», più l’ammontare del tfr (pari a circa 960 mila euro) e anche l’impegno a versare la «componente variabile» fino a un massimo di venti milioni se, nei prossimi cinque anni, si raggiungeranno determinati obbiettivi di fatturato. L’unica offerta recapitata al tribunale entro mezzogiorno di lunedì è stata quella di Versalis; sua, quindi, l’unica busta aperta ieri pomeriggio.  

A Versalis passano dunque investimenti, persone e contratti delle quattro società bio che, svuotate dei contenuti, riceveranno i denari dalla società acquirente e, in misure diversificate, pagheranno i debiti. Il risultato della gara di ieri rende molto meno complicato il proseguimento del percorso concordatario richiesto da Mossi&Ghisolfi.  

1 commento:

Green ha detto...

Gran bella notizia per tutti i lavoratori e i creditori e per Crescentino. Ci voleva.