martedì 13 giugno 2023

Condominio Lanza, una bellissima notizia





Un megadirigente dell'allora Mossi&Ghisolfi, Marco Sanchini, 
tipo puntuto e senza pietà, un giorno che nel mio ufficio di sindaca
mi lamentai della bruttezza degli uffici all'interno della nuova
struttura, rimasti quelli della vecchia Teksid, allungò la mano 
verso la finestra e mi indicò l'edificio di fronte al Comune
dicendomi con l'espressione schifata: "Prima dovrebbe 
occuparsi di quello".

Il condominio Lanza, settecentesco, con la sua aria grigia povera 
e trascurata, è sempre stato per me una spina nel fianco e confesso
che ogni lunedì telefonavo all'amministratore per pregarlo di
mettere insieme i proprietari e farlo ripulire. Ogni lunedì, per 
5 anni, cascasse il mondo. Nel frattempo l'amministratore cambiò, 
preso da problemini suoi mica male, e ricominciai con quello
nuovo.

Non ebbi fortuna e però adesso sono felicissima che il sindaco
Vittorio, che conosceva la mia pena, si sia ricordato di 
annunciarmi che stavano per cominciare i lavori. L'ultimo 
baluardo della trascuratezza e noncuranza crescentinese 
sta per crollare.

Anzi no, resta Palazzo Jona e anche lì speriamo in bene. 

Non è tanto perché sono nata lì, è proprio che è una tristezza
che non si può guardare, un segnale di degrado senza futuro
ed è difficile restare ottimisti (un dovere per un sindaco) quando si guarda una roba simile. 

Gli umarell (come chiamano in dialetto lombardo
quelli che non hanno troppo da fare e stazionano a tener d'occhio
i lavori in corso) della sezione sotto i portici davanti alla Dina 
Possi, giurano che i proprietari non spenderanno un euro, ma
la fonte non mi sembra molto sicura, e mi informerò. Stavo 
cercando di raccontare loro delle mie telefonate settimanali
all'amministratore ma non mi hanno proprio voluta ascoltare,
forse perché fare le cose a sbafo resta l'ultima virtù suprema da
difendere per tanta gente alla quale della bellezza non importa
nulla. 

Resto però felice e sorpresa, e penso che il condominio Lanza
riportato a nuova vita sia una notizia meravigliosa per il nostro
paesello. 













lunedì 10 aprile 2023

"Un paese ci vuole": grazie Pavese

"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire sapere di non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".

Ho letto e ritwittato questa frase da "La luna e i falò", di Cesare Pavese, mezzora fa. Ma ho continuato a pensarci, a pensare che non esiste una frase più vera nella quale io mi possa riconoscere così tanto. E' proprio così, qui dappertutto c'è qualcosa di mio, che anche quando non ci sono resta ad aspettarmi. 

Mi è venuto subito in mente il funerale di Franco Daniele. Mentre andavo verso la parrocchia sapevo esattamente chi avrei trovato, e come, e i manifesti e il dolore composto per una persona che da tempo non era più in giro, non stava bene e lo sapevamo tutti. Quel senso di comunanza che ti resta quando sei stato per tanti anni in Comune, nell'amministrazione, e hai tanti amici ma anche nemici che però magari al tuo funerale ci vengono. 

Mi piace di Pavese anche che parli del "gusto di andarsene via". Io che son sempre stata un'anima in pena, quel gusto l'ho provato fin dall'unico anno di collegio a Casale per la quarta ginnasio. Il secondo anno le suore di San Vincenzo non mi avevano più voluta, dicevano che ero troppo vivace, e a malincuore sono diventata pendolare: ché tanto abitavo alla stazione e il treno mi era comodo. Non ho mai più smesso di pendolare, da un posto all'altro, per mezzo mondo, e ancora adesso ho messo insieme questi tre giorni di Pasqua per stare a casa, con grande gusto. In fondo, pensavo, ho fatto il sindaco anche per restare a casa di più.

Un paese vuol dire non essere soli, mai. C'è sempre qualcuno che si ricorda il tuo compleanno, qualche negozio dal quale passare per fare due chiacchiere; il bar preferito con la barista che a volte non ti saluta neanche morire, ma resta il tuo preferito; quello che ti ha fatto girare le balle in maggioranza o opposizione per 5 anni e sai già che non ti saluterà, e tu non lo saluterai, e poi magari verrà al tuo funerale. Una dipendente del Comune che a sorpresa per strada, mentre parli d'altro, ti dice: "Ma perché scrive così poco sul suo blog, io ci passo tutti i giorni e non c'è mai niente". 

Un paese ci vuole. Grazie Pavese (e grazie anche all'istigazione della signorina, che mi ha spinta a scrivere queste poche righe).

giovedì 26 gennaio 2023

Il Giorno della Memoria anche a Crescentino, con la sua prima Pietra d'Inciampo

 






Il 27 gennaio per la prima volta si celebra la Giornata della Memoria a Crescentino, oltre che in tutto il Mondo, per commemorare le vittime dell'Olocausto. Come dice un mio amico su Twitter, "e magari ricordiamo anche le leggi razziali, il manifesto della razza, gli autori, quelli che tengono il busto del duce in casa, quelli che hanno sempre disprezzato la Costituzione Antifascista".

Purtroppo i tempi sono questi.

La giornata del 27 gennaio è stata scelta nel 2005 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la commemorazione delle vittime dell'Olocausto, perché proprio quel giorno, nel 1945, le truppe sovietiche entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, e ne liberarono i superstiti.

Alle 11, appuntamento con il Sindaco Vittorio Ferrero alla lapide (posta dalla mia Amministrazione in via Roma, accanto alla libreria) dedicata a Joseph Steiner, il signore tedesco che viveva a Crescentino e si prodigò per salvare vite umane in situazioni drammatiche e delicate. 

Poi alle 11,30 in Piazza Caretto, omaggio alla prima Pietra d'Inciampo nata a Crescentino, su proposta degli Allievi dell'ITC Serra e incisa con una frase di Primo Levi: "L'Olocausto è una pagina dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della Memoria".

Ci vediamo lì




domenica 22 gennaio 2023

Eccoci di ritorno: il video del Premio Mimmo Càndito al Circolo dei Lettori di Torino (e perché ne parliamo)

 


Il 16 gennaio - giorno successivo al compleanno n. 82 di Mimmo - si è tenuta al Circolo dei Lettori di Torino, in via Bogino 9 - la seconda edizione del Premio "Mimmo Càndito per un Giornalismo a Testa Alta".

Qui sopra, se volete, il video di You Tube che segue interamente una serata calda e affettuosa, esaurita in ogni posto disponibile, alla quale hanno preso parte i premiati, la Giuria, e tra l'altro il direttore de La Stampa Maurizio Giannini e lo scrittore Marco Revelli, autore di una emozionante disamina sulla personalità di Mimmo.

All'inizio, se vorrete guardare, si parlerà anche di Crescentino. La presenza del sindaco Vittorio Ferrero, il saluto che gli ho rivolto, mi hanno dato occasione per raccontare alla platea della titolazione del teatrino a Mimmo. Seduto vicino al Sindaco, c'era con i suoi 95 anni gloriosamente portati, il dott. Emilio Jona, che ha passato la propria gioventù a Palazzo Jona in piazza Vische (il più bel palazzo di Crescentino, ora decadutissimo ma pare in procinto di ristrutturazione) e i due si sono parlati. Vediamo se nascerà qualcosa di interessante dall'incontro.

Grazie per essere tornati qui.