martedì 19 novembre 2013

Addio a Enzo Cena, il Maturo

E' doloroso dover ricordare un amico che non c'è più, che se n'è andato dopo cinque anni di una guerra strenua, coraggiosa, vitale, anche ironica, nei confronti di un male che alla fine ha avuto beffardamente la meglio.
Enzo Cena, anzi Vincenzo, anzi il Maturo come tutti noi lo conosciamo, ha lasciato questa terra ieri sera alle 21,30, all'Ospedale di Vercelli dov'era ricoverato da circa una settimana, dopo infiniti andirivieni per le cure che affrontava da anni con filosofia, nonchalance quasi, come davanti a una bestia da domare. 
Aveva un fisico fortissimo, che ha resistito per anni ai dolori e agli attacchi. Tornava a casa dalla chemio e andava dai suoi amati polli a lavorare, saliva sul trattore e andava nei campi.
Ma questa è la parte dolorosa di una vicenda umana che invece si era dipanata all'insegna dell'allegria che era il tratto principale del suo carattere, della disponibilità verso tutti, di una generosità rara. 
Il Maturo ha fatto per decenni divertire Crescentino e le Frazioni, con l'aiuto degli amici prima del Comitato e poi della Pro Loco, Rossella Stoppa fra tutti. 
Quanti Carnevali, quanti balli, quante Feste del Paese. Quante sedie messe e tolte, quanti palchi montati, quante signore fatte ballare. 
E le sue feste immaginifiche, poi, della Leva. Idee ogni volta originali, all'insegna della grandeur, con la gioia di quel modo di vestirsi stravagante e colorato che era un po' il suo marchio di fabbrica. Negli ultimi anni aveva dedicato a queste celebrazioni molta energia, conscio che sarebbero state le ultime.
Enzo è stato uno che la morte l'ha affrontata a muso duro, mai rassegnato. E' stato una gran brava persona. Tutti a Crescentino gli dobbiamo qualcosa.
Addio Maturo, con tanto tanto affetto. 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il “ricordo” di Enzo, detto il Madur per me è una fotografia scattata qualche decennio fa al ristorante Villarosa, durante una festa, un incontro, al rientro dal “mitico” programma di Antenna 3 “La Bustarella”. Noi tre sorelle Calzolari,allora bambine e lui. Noi tre intimidite, spinte da mio papà a fare la fotografia, lui che cercava di metterci a nostro agio con battute di spirito e quattro chiacchere. Come ben scritto in questo ricordo, tutti noi gli dobbiamo qualcosa.
Rossella Calzolari

mauro novo ha detto...

Grazie di questo ricordo Marinella, lo abbiamo letto in ufficio , al lavoro e ci siamo commossi, dalle tue parole Enzo e' vivo con noi
Mauro Novo

Unknown ha detto...

Ci sono persone che fanno di tutto per apparire simpatiche, per Enzo era un talento naturale. Anche durante la malattia ha sempre
regalato sorrisi e battute a chiunque trovasse sulla sua strada. Mi sono sempre chiesta dove trovasse la forza per farlo. In un periodo dove si incontra
sempre più gente musona era un toccasana incontrarlo. Era un generoso e dava sempre una mano a chi ne avesse bisogno, mi piace pensare che non abbia perso la sua battaglia contro la malattia...
è solo andato a portare qualche sorriso anche lassù. Ciao Enzo.
Sara Corsini