venerdì 8 novembre 2013

I consigli a un amico segretario del PD

Se aspetto ancora un po' a scrivere, la maestra Edda di anni ne compirà quasi duecento…
Dunque mi ci metto, ispirata dalla conversazione con un amico di un paese della cintura torinese che fra una settimana andrà in cassa integrazione, senza sapere di futuro, a 53 anni! E' un tecnico di computer, uno bravissimo tra l'altro. 
L'ho guardato incredula. Ma lui mi ha detto, con gli occhi illuminati: "Sai perché non mi dispiace andarmene? Perché vado a fare il segretario del PD al mio paese, anzi dammi qualche consiglio, visto che sei un sindaco…".
Il suo paese è più o meno grande come Crescentino, una Giunta di centro-sinistra che scade come la nostra l'anno prossimo.
Che consigli gli ho dato? Tanti.

- Non chiuderti dentro il tuo ufficio a confrontarti solo con i militanti e con il direttivo. Apri le riunioni, fai serate a tema, cerca la discussione anche su di voi. Non offenderti se ti fanno delle critiche, prendilo come un fatto costruttivo. E' un momento difficile anche per il PD, ma al di là della rilevanza nazionale, della questione delle tessere, delle candidature del momento, nei piccoli centri quel che conta è il dialogo con le persone: comportarsi come esseri umani e non come difensori del Santo Graal, cercare di capire i problemi, e diventare propositivi e attivi con la gente.

- Ogni tanto vai a trovare il sindaco, e confrontati sulle crisi che incontra, per trarne ispirazione. 

- E comunque, non trattare il sindaco come un avversario. Intanto hai la fortuna che è dalla tua parte, e poi è certo una persona che merita rispetto perché si è messo in ballo, avrà passato anni difficili. 

Le Giunte ormai sono tutte turbolente, spesso un sindaco deve chiudere occhi e orecchie, fingere di non sapere, non raccogliere pettegolezzi, se si vuole mantenere integro e concentrarsi sul bene della sua Città, per avere una visione complessiva che superi le varie lobby che nei piccoli centri sono spesso molto potenti. 
Tale atteggiamento dai militanti può venire scambiato come atto di ostilità e indifferenza verso il partito, ma a meno di canaglie scatenate che non mi sembra il caso, sta solo facendo il proprio dovere nell'interesse di tutti. 

- Fai anche tu come lui, cerca di agire nell'interesse collettivo, superando i gruppi di potere al tuo interno, tenendo testa a quelli più presuntuosi che sognano il potere dell'anno prossimo. Se così farai, le persone se ne accorgeranno e ti daranno fiducia, non ti tratteranno solo come un rappresentante di parte, perché la parte che tu rappresenterai sarà naturale agli occhi di tutti: la difesa dei più deboli, respingere i privilegi, allontanare i furbastri e i raccomandati, promuovere l'onestà non nelle parole ma nei fatti. Diffida perciò di chi ha troppe ambizioni, e a quelle sacrifica tutto, compreso il lavoro di gruppo. 

- Stai attento a non avere mai debiti nei confronti  di quelli che ti circondano. Diventerai loro schiavo, erediterai i loro preconcetti e non avrai più quell'apertura di mente indispensabile per fare il segretario e svolgere un ruolo anche sociale oltre che politico. La gente in questi anni odia abbastanza la politica, e i politici, ma se capisce che tu guardi i suoi problemi con sincerità, ti rispetterà. 

Ne avrò dette tante altre, non me le ricordo tutte adesso. Comunque R. mi ha ascoltata con grande attenzione, mi ha abbracciata e ha detto: "Grazie, è quel che penso anch'io. Non sarà facile ma ce la metterò tutta". Un altro collega che ascoltava, in ufficio, mi ha guardata e mi ha detto: "Tu in che mondo vivi?". Eh già.

2 commenti:

Marinella Venegoni ha detto...

Vorrei far sapere al signor Pippo Lippo, che mi ha mandato un commento, e ad altri di cui non mi ricordo il nick, che questo blog accetta solo persone che si firmino con il proprio nome, come faccio io. Così ci confrontiamo alla pari, altrimenti che gusto c'è?.
Non vede anche lei, caro Pippo, che sul blog di Mauro Novo i leoni sono tali solo quando possono proteggersi dietro l'anonimato e lì sparano cannonate da Waterloo, sono duri e intemerati e di alto profilo morale, spandono la loro saggezza su noi povere bestie da blog, ci dicono cosa dobbiamo fare e che siamo dei poco di buono. Ma appena il buon Novo chiede la moderazione con nomi e cognomi, cala un silenzio terrificante. Vi sembra un comportamento onesto, da uomini, quello? Ma che uomini, ominicchi (detto da una donna, tra l'altro).

mauro novo ha detto...

e no che non e' un comportamento onesto, la prova l'abbiamo fatta entrambi cara Marinella, quando lascio liberi i commenti su post non cosi' sensibili i commenti ci sono, quando il post riguarda un politico eletto o un argomento sensibile, tutti a nascondersi tranne la Laura Ravarino . Che poi era ora di finirla e dalle minacce sono passato ai fatti.....
Mauro Novo