domenica 29 gennaio 2017

Nel PD che frigge spunta la candidatura di Emiliano segretario

Come dicevamo, sabato 28 è stata una giornata campale per il PD, per il suo Segretario e per coloro che, essendo stati messi all'angolo nelle idee e nel partito, non lo amano (e come non capirli). Si sono trovati in posti diversi: Renzi a Rimini con gli amministratori italiani, D'Alema a Roma per costruire "Consenso", un movimento a sinistra che è pronto allo strappo con il Segretario: non lo dichiara apertamente però dice:"State pronti alle evenienze, se Renzi tirerà diritto, verso nuove elezioni come scusa per fare pulizia etnica dentro il PD".  
Nel pomeriggio a Rimini poi, Renzi non gli darà neanche la soddisfazione di nominarlo, preferendo concentrarsi su Grillo, "il nemico da combattere".
Bersani è a Piacenza, si fa vivo via Facebook con un "Ci siamo", ma è chiaro da che parte sta: dicono che ha persino ripreso a parlarsi con D'Alema. Nell'aria ci sono i nomi degli sfidanti alla segreteria: Bianca Berlinguer e Michele Emiliano. 
Insomma, il PD in questi giorni va a pezzi, e Renzi non potrà far finta di nulla. O si?
Ieri il governatore della Puglia ed ex magistrato, Michele Emiliano, è andato a esporre il suo punto di vista da Lucia Annunziata: se ne parla sul Fatto Quotidiano, ecco qui uno stralcio dell'articolo sull'edizione on line.
  




“Un congresso è necessario, se il segretario lo nega, allora è lui arrivare a una scissione, non gli altri”. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, attacca Matteo Renzi come principale responsabile delle divisioni che stanno animando il Partito democraticoDivisione fotografate da quanto accaduto sabato: nel giorno in cui il segretario del Pd tornava sulla scena dopo la sconfitta del 4 dicembre convocando a Rimini l’assemblea degli amministratori locali, la minoranza dem si è data appuntamento a Roma con Sinistra Italiana, per ripartire dai Comitati del No. “La scissione parte da chi non rispetta le norme dello statuto e ora il segretario del partito non lo sta rispettando”, è la posizione di Emiliano, intervistato da Lucia Annunziata a ‘In mezz’ora‘. Alle sue parole replica il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: “Le regole sono chiare. Emiliano la smetta con le mistificazioni”. Sulla stessa linea il presidente dem Matteo Orfini, che lo invita a conoscere meglio lo statuto.
L’attacco al segretario del suo partito continua: “Renzi sbaglia quando dice ‘poco importa se io perdo le elezioni, intanto salvo i miei’. Fanno come con Roma, dove mollare l’osso è stato gravissimo”. E, aggiunge Emiliano, “gli italiani per lui non intendono fare nulla, glielo hanno già dimostrato con il referendum. Lui non può fare degli italiani e del partito quello che gli pare. Se non convoca il congresso si può perfino arrivare alle carte bollate, quindi prima cominciamo meglio è. Poi ci impegniamo, io per primo, a ricostruire le ragioni dello stare insieme”. Tra l’altro, incalza ancora il governatore della Puglia, “il congresso si deve fare non solo per la tragedia politica del referendum, ma perché siamo anche alla fine del mandato del segretario”.
Emiliano non nasconde di essere un potenziale candidato alla segreteria e, se avesse potuto, sabato sarebbe andato a Roma dalla minoranza, non certo a Rimini. “Ero all’Aquila a partecipare ai funerali di un pugliese che è caduto con l’elicottero del 118 – racconta il governatore – la platea di Renzi rappresenta le mie origini, per me gli amministratori di questo Paese sono tutto”. Ma “Renzi parla fuori dal quadro, la sua sopravvivenza politica è un problema suo”, invece “D’Alema ha detto a tutti ‘io non sono della partita”. “Io e D’Alema ci siamo scontrati tante volte e in questo siamo diventati amici” ha commentato Emiliano.
“Se ci sarà bisogno di candidarsi mi candiderò – dice ancora – ma sono disponibile a vivere il processo con gli altri compagni di partito. Se capisco che questa candidatura sia utile che sia incarnata da me, lo farò”. Nel corso della trasmissione, Lucia Annunziata ha fatto notare a Emiliano che al momento intorno al suo nome come candidato alternativo a Renzi stanno maturando molti consensi. “Probabilmente perché – risponde – non appartengo all’area Bersaniana o D’Alemiana; sono stato uno dei sostenitori di Renzi, sono un uomo indipendente, non faccio parte di nessuna corrente. E probabilmente questo mi mette in una condizione di maggiore facilità nel federare tutte le altre aree di riferimento nel partito”. “Nessuno può pensare che io nei confronti del segretario del partito abbia sentimenti negativi”, ha poi precisato Emiliano. Se decidesse di candidarsi, sarebbe “la prima persona con cui andrei a parlare”, sostiene il governatore, che però alla domanda della stessa giornalista su quali rapporti ha ora con l’ex premier, risponde: “I rapporti fra Renzi e il resto del mondo mi pare che siano molto complicati al momento”.

1 commento:

Delusione somma ha detto...

Mi piacerebbe capirci qualche cosa di più' : Emiliano ( presidente di Regione ed ex magistrato) invoca il regolamento è quindi il congresso mentre Guerini ed Orfini sostengono che siano mistificazioni. Forse c'è' più' di un problema ed è' ora che una volta per tutte si chiariscano bene le idee anche sulle cose basilari. Costa tanto fare un congresso? certo il Segretario si beccherà' più' di un no ma male non gli fa. Porrà' qualche limite al suo smisurato ego che ci vuole portare dritto, fino all'altro giorno, in tempi brevi con regole elettorali incerte.
E che dire della base del partito sempre più' inascoltata e disorientata?. Questa classe politica ha perso ogni riferimento con il resto del paese e poi non si deve lamentare che altri raccolgano molti consensi.
Qual'e' l' ultima vera iniziativa popolare che il PD ha portato avanti?
È' ora di farsi un esame di confrontarsi ascoltando tutte le voci del partito, non basta votare un Segretario rampante per sfondare.