I lavori vanno a rilento. Il 28 toccherà, nel suo piccolo, al PD di Crescentino.
Renzi sta intanto girando l'Emilia-Romagna a fare proseliti, sempre secondo Repubblica, mentre il congresso è in corso. A Modena in un discorso è andato all'attacco degli scissionisti: "Chi perde nel partito non può staccare tutto e andare via, perché così sta uccidendo la democrazia interna. Non è che per andare a inseguire tre poltrone, che neppure avranno, si mette insieme una presunta scissione che finisce per rafforzare Grillo", ha detto.
Si è dimenticato di pensare che a forza di prendere la gente a pugni in faccia come ha fatto lui, invece di cercare un minimo di dialogo, anche Renzi ha avuto la sua parte di colpa nella scissione. Non dico D'Alema, con il quale almeno se le sono cantate alla pari, ma per costringere Bersani ad andare via dalla "ditta" deve avere davvero esagerato con lui. Brutta cosa per un politico.
Allo stato attuale, i tesserati DEM sono 420 mila, ma vista la lentezza dei lavori si presume che a votare andrà sì e no la metà, sempre secondo il giornale romano.
Emiliano è convinto di poter recuperare al Sud, e il suo consigliere Boccia ha spiegato che per esempio a Spoltore in provincia di Pescara il big magistrato in aspettativa e Governatore della Puglia ha avuto il 59 per cento dei voti contro il 33 di Renzi e l'8 per cento di Orlando. A sua volta il coordinatore della mozione Orlando, Andrea Martella, ha precisato che finora il suo leader ha vinto in 90 circoli.
C'è vittoria per tutti. Per ora.
Prossimo passo: il 9 aprile a Roma la Convenzione degli iscritti vaglierà i requisiti degli sfidanti e assegnerà a ciascuno i numeri.
1 commento:
La colpa grave di Emiliano è di legittimare queste primarie farsa, il "se perdo lascio la politica" doveva suonarsele e cantarsele da solo, (Orlando non merita nemmeno lo spreco del valore zero) e poi prendersi il calcione nel sedere definitivo alle elezioni.
Scissionista
Posta un commento