sabato 17 marzo 2018

Il giallo della mia liquidazione da sindaca e l'ascensore


Non è che sia proprio un momento felice nella mia vita umana, e potete ben capire quanto io abbia voglia di fare polemiche di qualunque genere. Ma vengo tirata per i capelli da ciò che ho letto su "La Periferia". 
Pare che al Comune di Crescentino sia scomparsa la somma della mia liquidazione a fine mandato (non mi ricordo esattamente l'ammontare, confesso: 4 mila euro?) che nel 2014 avevo lasciato a disposizione della futura amministrazione, con apposita delibera, per erigere un piccolo ascensore in grado di trasportare i disabili dal secondo piano del Palazzo fino al teatrino per mia forte volontà restaurato e restituito a un accettabile splendore, per la cifra che c'era a disposizione.
Dice fra virgolette il vicesindaco Speranza: "... mancano i fondi a nostra disposizione per farlo (l'ascensore, ndr). Se all'epoca ci fossimo stati noi alla guida, avremmo previsto anche quel lavoro ma non è andata così. E ora dobbiamo attendere di trovare i fondi".
Mi perdoni dopo tante gentilezze che ho appena ricevuto, il Vicesindaco: ma io credo che se ci fossero stati loro, il teatrino sarebbe rimasto una soffitta polverosa e bruciacchiata. In particolare, in caso di effettivo rifacimento su iniziativa di Speranza, avrei tremato  per la pittura delle pareti, vista l'ormai famosa performance sulla facciata dell'Istituto Calamandrei che è lì da vedere, e che all'epoca si era appena compiuta.
I soldi? Basterebbe fare pochi passi, andare in segreteria e chiedere di tirar fuori la delibera di aprile o maggio 2014 con la quale si decideva la destinazione della somma, poi fare altri pochi passi e spingersi fino alla Ragioneria, e chiedere alla Ragioniera (che è sempre la stessa) di controllare se la somma da me lasciata era stata in effetti registrata e messa in conto con quella destinazione: che certo, poi, la futura Giunta (quella cioè di cui fa parte il Vicesindaco) avrebbe dovuto confermare con un proprio atto.
Sono invece finiti in un calderone generale, quei soldi? Riprendano la delibera, ne facciano una nuova e li destinino all'ascensore. Facile no? Se vogliono piallare viale Po che non ne ha nemmeno bisogno, potrebbero pure trovare quella cifra.
E comunque al teatrino si sale anche con la carrozzella, è solo un po' più lunga e bisogna passare dal poggiolo del cortile interno; però, 'sto ascensore s'ha da fare, e i soldi ci sono. Li ho lasciati io.






1 commento:

Anonimo ha detto...

Potrebbe essere interessante fare un po’ di chiarezza:
I soldi ci sono o no?
Quanto e costata realmente la ristrutturazione del teatrino?
Con quali fondi e stato ristrutturato?
Come, e da chi, sono stati spesi i soldi IBP/ILVO?

Verità