lunedì 19 marzo 2018

PD, Gariglio lascia, Chiamparino tra i reggenti

Dopo mesi di piccole e grandi sfide, e arroganze più grandi che piccole, il PD di Renzi ha raccolto ciò che ha seminato: non essendo più in grado di parlare al Paese, con un leader avvicinato più alla débâcle di certe banche che non ai problemi della gente comune e della povertà, cacciati i vecchi "patetici" (che a loro volta hanno combinato altri guai), l'erede del PCI è precipitato in Piemonte rispetto al 2008 da 12 a 6 milioni di elettori.
I 31 parlamentari piemontesi sono diventati 14, e uno di questi è Davide Gariglio, che starà ancora nel cerchio magico di Renzi in Parlamento, ma (come lui) ha dato le dimissioni da segretario regionale, com'è giusto che fosse: "Abbiamo sbagliato politica", ha dichiarato candidamente a Torino.
Sconcerto, sconforto domenica scorsa alla riunione di partito a Torino. Si riparte quasi da zero, anzi si torna all'antico perché "sembra tornata la voglia di far funzionare un partito nel senso più tradizionale del termine, fatto di sezioni sotto casa per discutere e riunioni per decidere", scrive Repubblica. Ci si sveglia da una ubriacatura che più che democristiana mi è sembrata craxiana: sono stati anni terribili, a mio parere, quelli di Renzi, che era solo capace a farsi bello e si è visto com'è finito e dove ha fatto finire noi, con la sua sicumera cieca. 

(Un conto è tifare per la Fiorentina, un conto tifare per Renzi, no?)

Nello sconforto, si ricomincia. Alla riunione Sergio Chiamparino ha messo le mani avanti, come racconta La Stampa, indicando le priorità nel processo di transizione: "L'avvio di un forum per la ricucitura del centro-sinistra a cui partecipi anche LeU e l'individuazione di un metodo per la scelta dei candidati".
Nel '19 ci sono le Regionali, Chiampa non si candiderà perché mi ha detto che è vecchio, in realtà tornerà a occuparsi del partito.
Lo ha proposto Giancarlo Quagliotti, uomo di Fassino: "L'assemblea va convocata per affidare la guida del partito a un comitato di gestione guidato da Chiamparino". Gli ex popolari, in primis Gariglio, hanno dovuto votare in massa la proposta, non essendoci altra strada.
Andarono per rottamare, e furono rottamati. Peccato però che adesso è tutto un rottame, dovunque ci si giri.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

....l'erede del PCI è precipitato in Piemonte rispetto al 2008 da 12 a 6 milioni di elettori.......
cioè il 200 per cento dei voti? Qualcosa non funziona
STATISTICO

MV ha detto...

Elementare, statistico! sottintesi "milioni" dopo 12 no? debbo scrivere "milioni" 12 milioni di volte?

Anonimo ha detto...

Gentile dottoressa, con i numeri Lei non è il massimo. Il PD ha perso 6 milioni di voti non in PIEMONTE, ma in ITALIA.
Cordiali saluti
STATISTICO

MV ha detto...

Caro Statistico, ho preso il dato da Repubblica, mi sono fidata. Adesso su internet non riesco a trovare un numero ma solo percentuali. Se lei manda, io pubblico e facciamo errata corrige. Se ho sbagliato mi scuso

Anonimo ha detto...

Il Piemonte ha circa 4,5 milioni di abitanti compresi i neonati. Com'è possibile perdere 6 milioni di voti? Mi sembra elementare.
STATISTICO