Nel bene e nel male, i social network hanno cambiato per sempre la nostra vita. Soltanto una settimana fa solo i più attenti avevano drizzato le orecchie a quel simpatico flash mob, cioè un convenire di persone nello stesso luogo pubblico intorno uno stesso tema, su invito via internet.
Erano appena nate le Sardine, ad opera di quattro amici. Pensavano che sarebbero stati trecento e sono arrivati in 12 mila, a Bologna, contro Salvini. Adesso è come se fosse saltato il tappo di una bottiglia: si contano centinaia di convocazioni da ogni parte d'Italia, e per ora l'atmosfera è serena perché non si parla di partiti, ma si va in piazza su temi. La politica, se avrà tempo, sappia cogliere questi segnali, invece di postare su Internet il gatto che mangia le sardine, come ha fatto l'ex ministro dell'Interno.
Chissà quanto durerà, ma intanto è anche come se si fosse tolta la polvere e con essa fossero andate via le paure che riempivano gli animi, con gli orrendi segnali sul caso Segre e tutto il resto che ci aveva propinato Salvini.
Perché le Sardine sono sì di sinistra, ma gente normale non attaccata ai partiti. L'Italia che vuole respirare civiltà si è stufata, l'oscurantismo ignorante viene messo all'angolo.
Nel nostro paesello intanto...
Così dal nostro luogo crescentinese, guardo alla nuova amministrazione sempre in moto e a me paiono delle sardinette ante litteram pure loro: non tirateci la giacca, sembrano dire, c'è un sacco da fare qui.
Certo, se si aspettano la collaborazione della popolazione, stanno freschi. Quanto siamo generosi noi crescentinesi?
Ditemelo voi, se ne avete voglia.
Ma intanto, mentre il Governo annaspa in un faticosissimo tentativo di armonia fra le parti che lo compongono, sovrastato da enormi problemi e dagli Ego, mi guardo intorno nel nostro piccolo mondo antico e mi sembrano vecchie le solite polemiche: gli arrembaggi vani alla nave pilota da parte del solitario Salvatore che impugna la spada solo per colpire a sinistra e mai a destra, oppure la partenza della dott. Livia Scuncio dalla Segreteria del Pd per andare fra le braccia di Renzi (non credo conoscendola bene sia mai stata di sinistra in vita sua, ma ognuno vada dove crede, ci mancherebbe: tra l'altro mi è arrivato un commento di uno che non vuole essere pubblicato ma mi diceva: "nemmeno Renzi, del resto, è mai stato di sinistra").
E penso che questa, tutto sommato, sia una buona occasione per il Pd crescentinese, di farsi una bella doccia rinfrescante che si lasci dietro per sempre le ragioni della sconfitta del 2014, peraltro chiarissime. E' tempo di uscire fuori con le potenzialità che questo tempo suscita e direi impone. Se solo le si vuole cogliere, naturalmente. Eddaje, come dicono a Roma.
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2 commenti:
Per risolvere, almeno in parte, i problemi di quel poco che è rimasto del PD crescentinese avrebbe dovuto abbandonare qualcuno/a altro/a.
W PD
Signor Anonimo, a lei i nomi fanno proprio schifo eh? (compreso il suo, mi par di capire)
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