lunedì 30 agosto 2021

Il papà del "distretto diffuso" del Commercio crescentinese

Nell'autunno del 1995 (26 anni fa) una volenterosa sindaca della Bassa Vercellese, accorse in Regione presso l'assessore al Commercio Giuseppe Pichetto, Forza Italia, e gli chiese con il cuore in mano un aiuto perché il commercio nel Centro Storico del suo Paesello, Crescentino, stava morendo. Il Pichetto (come poi l'esimio Riva Vercellotti presidente provincia VC:  ancora stiamo aspettando la rotonda a San Silvestro, e lui è scappato che neanche una lepre, da anni), mi guardò come fossi un protozoo, mi fece una smorfia che voleva essere un sorriso e mi congedò. 
Ma noi di Amare Crescentino n. 1 avevamo la testa dura, e approntammo un progetto per il Centro Commerciale naturale, trovammo i finanziamenti per dei corsi di marketing alla cui prima lezione vennero in 7 e alla seconda nessuno, e la partita si chiuse lì. Un abbraccio affettuoso lassù a Enzio Pistochini, amico carissimo, che mi dette una mano e poi si arrese con me.
Mi vengono in mente i miei "gloriosi" inizi amministrativi, mentre apprendo del nuovo progetto dell'Amministrazione Ferrero, con i 20 mila euro vinti ad un concorso regionale. 
Adesso il "Centro commerciale naturale" si trasforma in "distretto diffuso". Primo passo, il parere dei cittadini, certo. Attraverso un questionario. Sviluppo di un turismo sostenibile, attenzione all'ambiente e alle aree rurali.
Farò un grande tifo, anche se mi preoccupa il ricordo del sabato recente della Festa della Madonna del Palazzo con tutte quelle serrande chiuse in via Mazzini. Folla in giro, negozi sbarrati. In nessun luogo al mondo (e dico "mondo") le serrande riescono ad essere abbassate senza pietà come in via Mazzini, come se non ci fosse un domani. Quello sì sarebbe un obiettivo ambizioso: far alzare le serrande in via Mazzini quando c'è qualcosa di simpatico intorno. 
Vabbé. 
Chiudo con un ricordo dell'Amare Crescentino 2, quando i commercianti vennero invitati nella sala del Consiglio Comunale per raccontare loro che era possibile utilizzare internet per vendere la propria merce, attraverso un sito accattivante. Ora lo fanno anche in luoghi molto più piccoli del mondo, posti sperduti vendono in Olanda o a Salerno.
Ma io mi ricordo come mi guardavano mentre parlavo, e vedevo nei loro occhi le serrande abbassate. 


4 commenti:

mauro novo ha detto...

Carissima, mi ricordo quella serata del Venegoni 2 sul commercio, io avevo appena preso un tablet e in diretta acquistai un cd su Amazon per far vedere com'era facile, mi guardarono storto in tanti....
Via Mazzini e' purtroppo una lunga sfilza di negozi chiusi... non so se con questa nuova iniziativa qualcosa cambierà.
Un ricordo affettuoso al grande Enzio Pistochini, indimenticabile
Mauro Novo

marinella ha detto...

E un abbraccio a te

Anonimo ha detto...

come se non ci fosse un domani .... ma se i soldi vengono usati per fare questionari o per far girare per il paese improbabili delegazioni.. non c'è un domani.
Il domani sono le fabbriche, non il negozietto della zia carlina con la serranda su.

MV ha detto...

Un anonimo! ahiahiahi ahi
Intanto la delegazione che ci potrebbe promuovere come città sportiva è una grande figata, e se ce la facessimo creerebbe un qualche giro economico.
Poi le fabbriche certo, ma caro amico le fabbriche come vede non sono più merce propagabile dovunque, vedesse anche Torino che desolazione...
Però il negozio della zia Carlina, e di tante zie Carline, con la serranda su, sarebbe un segno di vitalità che io non cesso di augurarmi. Lo faccia anche lei