venerdì 19 febbraio 2010

Diari di un uomo di potere

Da "La Stampa" del 19 febbraio.

Masoero è tornato oggi libero, dopo un ultimo, estenuante interrogatorio, che si è concluso ieri in serata. Ma che cosa hanno sinora accertato i pm, e come si è difeso Masoero?
Ecco alcuni stralci dell’ordinanza (12 pagine) del gip Maria Teresa Guaschino.
La busta di Tomalino
Giovedì 4 febbraio. Una delle «cimici» sistemate nell’ufficio di Masoero in Provincia, registra questa conversazione.Gianni Tomalino: «Ti telefono perché mi hanno telefonato gli amici, dicendo che quelli là vogliono entrare nella partita e vorrebbero un incontro...».Renzo Masoero: «No, ma io parlo italiano? No ma quelli là, allora facciamo così...con quelli devo fare il bastardo...ora quelli portano il contributo».Tomalino: «Dici che hanno abbassato la testa?».Masoero: «E si siedono...no...vedere...eh, come si dice? Fare vedere soldi, dare cammelli...Portano un contributo alla campagna elettorale del presidente e poi si siedono al tavolo...».Ma chi sono «quelli là» di cui si parla? E che dovrebbero portare soldi? Sarebbero l’imprenditore di Pont-Saint Martin Paolo Fresc (che ieri, raggiunto al telefono ha negato tutto, ma non di essere «persona informata sui fatti»).
Mercoledì 10 febbraio. Tomalino invia un sms a Masoero: «Ho ricevuto i tuoi documenti, te li porto domattina?». Non sa che i carabinieri lo hanno seguito al bar Felix di Santhià, dove Paolo Fresc (che con La Stampa nega: «Mai stato quel giorno a Santhià») gli ha consegnato un plico.Giovedì 11 febbraio. Verso le 10, Tomalino si presenta nell’ufficio di Masoero. Intercettazioni.Tomalino: «Ti devo dare una busta, credo che sia quello stabilito, non mi sono permesso di aprirla...».
Scatta il blitz dei carabinieri della Squadra di Pg della procura: sono i famosi 10 mila euro, di cui si è parlato subito dopo il clamoroso arresto.Ma perché Masoero pretendeva quei soldi per finanziarsi la campagna elettorale? Lo spiega il gip.«L’esborso di denaro sarebbe stato ineluttabile per una definizione positiva di procedure amministrative per l’assegnazione alla società...di contratti del valore complessivo di 600 mila euro per la costruzione di due rotonde stradali nella provincia di Vercelli».«E’ evidente - chiosa il gip - come Masoero abbia abusato della posizione di presidente per influire sull’assessore ai Lavori pubblici Zanotti nell’assegnazione dei lavori relativi a rotonde stradali e abbia richiesto finanziamenti alla sua campagna elettorale alle imprese che lavoravano con la Provincia».
Il filone cava Ballina
Sulla cava Ballina di Livorno Ferraris, Masoero, che è anche sindaco del paese, intendeva realizzare una discarica per inerti: un bando da 22 milioni di euro. Masoero, secondo il capo di imputazione, avrebbe chiesto soldi ad alcuni degli imprenditori interessati. Lo ammette lui stesso: «Ho chiesto a Dino Ravarino, della Waste Management di darmi una mano se avesse vinto la sua impresa...Dalla Waste mi aspettavo almeno 40 mila euro. Trattandosi di ditte molto grandi, il cui rapporto sarebbe durato nel tempo, pensavo di poter chiedere un contributo perché so che tali imprese hanno dato contributi a partiti politici in occasione di competizioni elettorali».Ma c’è di più. Sempre sulla Ballina, Masoero ammette di aver consegnato ai dirigenti della Ireos di Genova, una delle ditte concorrenti per l’appalto dei lavori, in particolare a Pier Giulio Porazza, l’elenco delle imprese che avevano partecipato alla gara. «L’ho fatto in buona fede, ritenendo che fosse pubblico». Chi è Pier Giulio Porazza lo spiega Giorgio Levi nell’articolo qui a fianco.L’affaire-Ballina gli stava proprio a cuore: lo attesta, chiaramente, un’intercettazione del 27 gennaio sui ritardi nella procedura di aggiudicazione dei lavori: «Ho tirato quattro Cristi a Livorno perché siccome sono rimasti sostanzialmente in tre nella gara della cava, chiunque dei tre vinca mi dà una mano.
Giustamente dicono: devo almeno vincere, non dico avere l’autorizzazione della Provincia, ma almeno vincere a Livorno. Chiunque vinca, essendo il sindaco e dovendo passare ancora dalla Provincia, sono in grado di dire a chiunque: ‘’Senti, siccome ci sono dei lavori importanti da fare, non ho problemi a dire ad un altro: lo faccio fare a te...E scusa, uno cerca di riconoscere chi ti ha aiutato, non chi ha cercato di metterlo in c...A me sembra sia nella normalità delle cose».

Dichiarazioni, che, ieri hanno fatto esclamare all’assessore Fabrizio Finocchi: «Sono tramortito, queste parole non possono essere state pronunciate dal Renzo Masoero con cui ho lavorato fianco a fianco per otto anni. Penso che sia stato colpito da una grave malattia cerebrale, non mi vengono in mente altre spiegazioni perché gli volevo, perché gli voglio bene».«Soldi da tutti»Al momento del blitz, nell’ufficio del presidente della Provincia sono stati trovati circa 50 mila euro. Il presidente ha detto che aveva chiesto «contributi ad una serie di amici: al mio testimone di nozze, all’Associazioni commercianti, ad alcuni imprenditori della Valsesia, con cui sono in rapporti d’amicizia personali...Ho chiesto soldi anche all’architetto G. di Torino, che non ha mai lavorato per la Provincia, ma che ha restaurato la parrocchia di Livorno Ferraris e partecipato al restauro del cimitero. Mi ha dato tremila euro».
Per giustificarsi, Masoero ha detto che avrebbe provveduto a «legalizzare» quei versamenti. «Tenevo i soldi nel cassetto della scrivania del mio ufficio in attesa di aprire, entro il 28 febbraio, il conto corrente fiduciario». Masoero si aggrappa a questo punto: stava raccogliendo fondi per la campagna elettorale e li avrebbe successivamente regolarizzati. Ma l’accusa è concussione.

9 commenti:

Andrea ha detto...

Siamo alle solite... tutti uguali... bisogna sempre ricordarsi che il diavolo non si presenta con corna e forcone..

Anonimo ha detto...

Scusate, di mezzo ci sono le rotonde...ma anche quelle già costruite verranno indagate?
Il Marchese del Monferrato

Saint-Just ha detto...

Un caro saluto ai facebookkini sostenitori del presidente.
Non commento oltre, sapete che sono molto buono.
S.J.

Anonimo ha detto...

Per S.J Fiero di essre un F.B e pure amico di Masoero che umanamente continuo a sostenere.Se i suoi amici sono tutti senza macchia auguro loro di non sbagliare altrimenti li lapiderebbe!

marinella venegoni ha detto...

Pensi signor Anonimo che figurone avrebbe fatto (davvero, non per ironia) se si fosse firmato!!

Saint-Just ha detto...

Splendido commento Marinella...
perfettamente d'accordo.


Anonimo che resterà sicuramente anonimo, distingua la solidarietà umana dalla gestione della cosa pubblica.
Per molto di meno anche il peggior uomo politico giapponese avrebbe fatto Harakiri.
Mi duole, anche se non mi sorprende, che esistano in Italia persone che giustifichino i comportamenti scoperti dalla Procura.
Saluti a tutti i Facebookkini che credono nella giustizia, quella umana e quella divina.
S.J.

Anonimo ha detto...

per il fiero anonimo
scusami ma forse non capisco qualche cosa

vero è che l'informazione pubblica ha il vizio di ingigantire qualunque notizia

vero è che nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio

ma da quello che sono state le notizie ci sarebbero state intercettazioni sia telefoniche che ambientali che inchioderebbero masoero

da quello che noi comuni mortali ci è dato sapere masoero non avrebbe preso soldi?
e non dirmi che lo fanno tutti, la mia domanda è:
secondo te masoero ha preso soldi si o no?
grazie
Walter

Anonimo ha detto...

Un non colpevole non si dimette e non patteggia.
Una persona pentita di aver votato Masoero.

Anonimo ha detto...

Un non colpevole SI DIMETTE COMUNQUE