lunedì 15 febbraio 2010

Per chi fosse rimasto indietro....

(Da "La Stampa" del 14 febbraio 2010, Festa degli innamorati)

Masoero in libertà dopo il 18

ROBERTA MARTINI
VERCELLI
Le esigenze di indagine termineranno il 18. Fino ad allora Renzo Masoero resterà agli arresti domiciliari, poi potrà tornare in libertà. Lo ha deciso il gip Maria Teresa Guaschino, convalidando l’arresto del presidente della Provincia, accusato di concussione: secondo la procura guidata da Giorgio Vitari, si sarebbe fatto consegnare 10 mila euro da un imprenditore della zona per finanziare la sua campagna elettorale in Regione. E’ un’accusa che però Masoero respinge con fermezza, attraverso la voce del suo avvocato, Andrea Corsaro: «Il presidente ha piena fiducia nell’operato della magistratura. Ha dato tutte le indicazioni necessarie e confida di riprendere al più presto l’attività amministrativa». Non sono stati giorni facili, per l’esponente del Pdl, chiuso da giovedì pomeriggio nella sua casa in viale IV Novembre a Livorno Ferraris, il paese di cui è anche sindaco: «Sono stati giorni di particolare tensione - conferma Corsaro - . In presenza di un’accusa bisogna essere lucidi e dare obiettivamente spiegazioni che portino ad escludere le contestazioni che vengono mosse. Renzo Masoero è convinto di essere sufficientemente forte su un equivoco che andrebbe chiarito».In questi giorni è stato forte anche il tam tam del «non ci posso credere», con tante voci a fare quadrato attorno al presidente: «Renzo Masoero - continua il suo legale - ringrazia tutti per le manifestazioni di solidarietà. E per l’enorme e generosa manifestazione di affetto dei cittadini di Livorno. Anche noi difensori l’abbiamo toccata con mano, in ogni dove». Il Consiglio provinciale di domani mattina sarà guidato dal vice presidente, Paolo Tiramani. E da venerdì Masoero torna in libertà.

Il PD chiede le dimissioni

ENRICO DE MARIA
GLORIA POZZO
VERCELLI
Dimissioni, subito. Il Pd è compatto nel chiedere a Masoero di rinunciare ai propri incarichi di presidente della Provincia e di sindaco. Così, la minoranza compatta in Provincia, prima che si sapesse che il presidente tornerà libero venerdì e che, probabilmente, riprenderà il suo posto al timone della giunta. «Abbiamo atteso alcune ore - dichiara il capogruppo Alessandro Portinaro - ma ora ci sembra quanto mai opportuno un segnale di chiarezza e un gesto di responsabilità da parte del presidente Masoero, e pertanto lo invitiamo a rassegnare le proprie dimissioni». «Abbiamo appreso con un certo stupore - prosegue Mariapia Massa - di una seduta di giunta che ha addirittura approvato lo schema di bilancio per il 2010. Non è possibile immaginare che l’amministrazione provinciale continui a funzionare come se nulla fosse accaduto». Per questo, anticipano i consiglieri, «le nostre azioni al Consiglio provinciale convocato per lunedì (domani, ndr) saranno conseguenti a quanto accadrà nelle prossime ore». Dichiarazioni decisamente più forti quelle che arrivano dalla segreteria del Pd: «Considerato che le amministrazioni guidate da Renzo Masoero hanno nel corso degli anni agito con arroganza in spregio ai valori della dialettica democratica, con scelte amministrative improntate a grande superficialità e parzialità, tanto da essere più volte contestate dai gruppi di minoranza, fino alla denuncia alla corte dei Conti, pur in attesa di ulteriori elementi di giudizio sulla vicenda specifica di questi giorni, riteniamo inevitabili le dimissioni di Renzo Masoero dalle cariche di presidente della Provincia di Vercelli e di sindaco del Comune di Livorno Ferraris con conseguente commissariamento dei due enti». Il segretario Mino Vittone si lascia persino scappare una dichiarazione ripresa da un’agenzia di stampa. «E’ innegabile che a Vercelli si sia creato un circuito perverso tra politica, economia e una parte dei mezzi di comunicazione. E non è escluso che se questa vicenda venisse provata, possa portare a dare uno scossone a una commistione indebita che denunciamo da tempo». Dichiarazione che non accederà di entusiasmo la categoria dei giornalisti vercellesi.E mentre il Pd parte lancia in resta, il Pdl, ai massimi livelli, fa quadrato intorno a Masoero. Ieri, al ristorante l’Agape, il «caso Vercelli» è stato trattato da Maurizio Gasparri, presidente del Gruppo Pdl in Senato, dal coordinatore regionale Enzo Ghigo, dal vice coordinatore Agostino Ghiglia, dai candidati alle regionali Alberto Cortopassi, Luca Pedrale e Roberto Rosso e dal senatore Lorenzo Piccioni. Tutti hanno espresso solidarietà a Masoero. In particolare Gasparri ha detto: «Spero che tutto sarà chiarito in fretta e che Masoero, eletto presidente dal 67 per cento dei vercellesi, possa tornare a svolgere la sua attività politica». Durante la parte pubblica dell’incontro con Gasparri, non è stato affrontato il tema del possibile sostituto di Masoero nella competizione del 28 e 29 marzo. La notizia dell’imminente ritorno in libertà del presidente rischia di riscompaginare tutto perché una parte consistente del Pdl starebbe addirittura pensando di riconfermare lui candidato.

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