Ricevo da Pino Rotondo questa storia deliziosa, per me, nella sua freschezza e semplicità. Grazie davvero a Marina che l'ha pensata e raccontata così bene, con tanto di titolo accluso. mv
Da anni, in frazione Monte c'è una panchina verde, vecchia, sgangherata, fatta con assi di recupero e appoggiata su quattro blocchi di cemento.
Questa panchina ha preso sole e pioggia contro il muro di casa di Luigi, quella che una volta era la scuola del paese.
Ci siamo seduti tutti lì sopra, non più di due, per carità....
Comunque, trovandosi in piazza, è sempre stata in ogni caso il "centro" sociale del paese. Quando la dott.ssa Venegoni è passata di qua per la sua campagna elettorale, ha notato lo stato pietoso della panchina e ne ha promessa una nuova. Non appena eletta, la panchina nuova si è materializzata miracolosamente ed è stata messa accanto all'altra (mica la vogliamo buttare via? può sempre tornare utile!).
Poi, su richiesta dei frazionisti, a Pino Rotondo, che ha la delega alle frazioni, è stata avanzata la richiesta di una seconda panchina, che dopo qualche giorno ha soppiantato la vecchia panca verde (che non è stata buttata via....seeee!).
Per tutto questo tempo le panchine sono sempre state affollate di frazionisti ed intorno a loro hanno cominciato a consumarsi merende, chi portava un salame da condividere, chi apriva una bottiglia di vino, e i pomeriggi della nostra estate sono trascorsi così in allegria.
Poi le merende sono diventate merende sinoire, perchè qualcuno ha cominciato a portare la moglie e i manicaretti di quest'ultima, sono spuntati tavolini e sedie; poi lo spazio ha cominciato ad essere insufficiente e allora sono state organizzate vere e proprie cene, a rotazione, a casa dei frazionisti che partecipavano.
Queste due panchine hanno operato una specie di miracolo, anche perchè oggi che il tempo comincia ad essere inclemente, voi penserete che i nonni del paese se ne stiano rintanati al calduccio delle loro case, e invece la vecchia panchina verde è dovuta tornare al lavoro, rimaneggiata e rinforzata (sono spariti i blocchi di cemento per lasciare posto a delle vere gambe di ferro saldate) ed affiancare le due panchine nuove che non bastavano di nuovo più.
Questo, a parere mio, la dice lunga sul fatto che non bisognerebbe mai disfarsi di cose o persone solo per il fatto che sono vecchie, hanno ancora molto da dire e da fare!
MARINA
Da anni, in frazione Monte c'è una panchina verde, vecchia, sgangherata, fatta con assi di recupero e appoggiata su quattro blocchi di cemento.
Questa panchina ha preso sole e pioggia contro il muro di casa di Luigi, quella che una volta era la scuola del paese.
Ci siamo seduti tutti lì sopra, non più di due, per carità....
Comunque, trovandosi in piazza, è sempre stata in ogni caso il "centro" sociale del paese. Quando la dott.ssa Venegoni è passata di qua per la sua campagna elettorale, ha notato lo stato pietoso della panchina e ne ha promessa una nuova. Non appena eletta, la panchina nuova si è materializzata miracolosamente ed è stata messa accanto all'altra (mica la vogliamo buttare via? può sempre tornare utile!).
Poi, su richiesta dei frazionisti, a Pino Rotondo, che ha la delega alle frazioni, è stata avanzata la richiesta di una seconda panchina, che dopo qualche giorno ha soppiantato la vecchia panca verde (che non è stata buttata via....seeee!).
Per tutto questo tempo le panchine sono sempre state affollate di frazionisti ed intorno a loro hanno cominciato a consumarsi merende, chi portava un salame da condividere, chi apriva una bottiglia di vino, e i pomeriggi della nostra estate sono trascorsi così in allegria.
Poi le merende sono diventate merende sinoire, perchè qualcuno ha cominciato a portare la moglie e i manicaretti di quest'ultima, sono spuntati tavolini e sedie; poi lo spazio ha cominciato ad essere insufficiente e allora sono state organizzate vere e proprie cene, a rotazione, a casa dei frazionisti che partecipavano.
Queste due panchine hanno operato una specie di miracolo, anche perchè oggi che il tempo comincia ad essere inclemente, voi penserete che i nonni del paese se ne stiano rintanati al calduccio delle loro case, e invece la vecchia panchina verde è dovuta tornare al lavoro, rimaneggiata e rinforzata (sono spariti i blocchi di cemento per lasciare posto a delle vere gambe di ferro saldate) ed affiancare le due panchine nuove che non bastavano di nuovo più.
Questo, a parere mio, la dice lunga sul fatto che non bisognerebbe mai disfarsi di cose o persone solo per il fatto che sono vecchie, hanno ancora molto da dire e da fare!
MARINA