Da "La Stampa" di oggi 4 dicembre 2011.
Solo il 5% in discarica, il resto si trasforma in panchine e sedie
ROBERTO MAGGIOVEDELAGO (TREVISO)
Quattro ore di viaggio separano Vercelli da Vedelago, piccolo comune vicino Treviso.
Il Partito democratico di Vercelli organizza una spedizione per visitare una terra dove si fa «scuola di spesa», dove la parola indifferenziata non vogliono neanche sentirla, dove lo scarto è una risorsa, non un problema. Nel Centro riciclo Vedelago passano ogni anno migliaia di tonnellate di rifiuti: plastica, vetro e carta. Solo il 5% del materiale che entra finisce in discarica: tutto il resto viene smistato, venduto o trasformato. Ci lavorano 72 dipendenti e ogni anno si fatturano milioni di euro, con un bacino di utenza di circa 60 mila cittadini e imballaggi provenienti da più di un milione di consumatori. Sono 930 le aziende coinvolte in questo giro. Il grosso piazzale è suddiviso in aree in cui vengono stoccate grosse «balle» formate dal singolo materiale, selezionato e pressato: «Tutta questa montagna di plastica andrà in India, dove sono molto interessati alla nostra produzione - commenta Carla Poli, direttrice - così come il vetro andrà nelle vetrerie e la carta nelle cartiere. Gli scarti non più selezionabili fanno invece un'altra fine». Non ci vuole molto per capire che quei prodotti posti all'ingresso (panchine, mattonelle, sedie, oggetti per la casa) sono in qualche modo collegati ai rifiuti presenti qui. Ed è proprio così: il Centro riciclo produce venti tonnellate l'anno di piccole palline, detto «granulato», a partire dagli scarti che non possono più avere mercato. Materiale leggero, al 100% riciclabile, che viene venduto alle aziende che a loro volta lo trasformano in prodotti di consumo. «Da qui si serve anche l'Onu che costruisce fabbricati - spiega Poli agli amministratori vercellesi -. L'italiano medio ha senso dello schifo quando si parla di rifiuti. Qui invece diamo loro nuova vita: l'indifferenziata come la fate voi non ha senso di esistere». Ma c'è anche un discorso educativo: il Centro riciclo fornisce i cassonetti a 90 istituti della provincia e paga 0,25 euro per ogni chilo di tappi raccolti nelle scuole. «Cerchiamo di coinvolgere tutti: i trevigiani pagano in media 62 euro all'anno per la spazzatura e le aziende ricevono soldi se vengono a portarci i loro scarti. I Comuni, con noi, hanno bassissimi costi di gestione». La direttrice annuncia che apriranno presto una nuova filiera, per smistare e riciclare pannolini. Di inceneritore non ne vuole sentire neanche parlare. «Qui la gente ha finalmente fatto il salto culturale sulla questione rifiuti», dice alla fine del tour. Una frecciata che in pochi secondi percorre quei 330 chilometri che separano Vercelli da questa sorta di «nuovo mondo».
3 commenti:
Non è più rifiuto ma materiale.
http://www.centroriciclo.com/
Questa è la strada da percorrere, sia per l'ambiente che per l'occupazione.
Approfitto dell'occasione
Raccolta Tappi di plastica -P.E. (POLIETILENE) plastica pregiata
Ho posizionato 2 bidoni per la raccolta dei tappi di plastica nel "Centro anziani" e alla FIDAS.
"Il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco" utilizzerà il ricavato per la costruzione di pozzi per l'acqua in villaggi Africani.
Chi volesse contribuire può consegnarli alle due associazioni oppure creare nuovi punti di raccolta
GRAZIE
sarebbe bello , pero' è compito degli amministratori fare queste scelte preveggenti.
La gente li seguirà.
La maggioranza almeno , ci saranno sempre i tonti che hanno ancora adesso davanti alla porta la plastica che non dovevano mettere fuori lunedi' sera.
Non si puo' dirgli niente?
Mi spiace, ma lasciare il compito agli amministratori è troppo facile! Ognuno di noi deve fare il suo e contribuire in ogni modo. Gli amministratori dobbiamo essere noi!
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