domenica 29 aprile 2012

Cominciano i lavori alla Resurrezione

Lo sapete tutti, la ex Confraternita della Resurrezione, detta anche Chiesa del Cimitero Vecchio, in via Bena,  era stata costruita con i soldi dei cittadini e nel secolo scorso aveva conosciuto un degrado inarrestabile al quale invano avevo cercato, come sindaco nel mio primo mandato (sempre secolo scorso) di porre un argine. Ma una convenzione con la Parrocchia non poté essere firmata per disaccordi su alcuni articoli della convenzione medesima all'interno della Maggioranza, e il degrado continuò. Ci sarebbe da scrivere un libro, ma non ci penso proprio e dico solo che ancora oggi mi dispiace.
Alcuni tentativi furono fatti negli Anni Zero durante il mandato Greppi per fermare la decadenza: li racconto naturalmente da non-esperta in materia. Si ritenne di dare sicurezza al campanile mettendoci dentro del cemento, e non so dirvi che altri lavori furono fatti però una cosa debbo raccontarla: che quando con l'ingegner Ravarino (che gentilmente e gratuitamente accettò su mia richiesta di fare una perizia per Don Edoardo), salimmo sulla gru per vedere dall'alto lo stato delle cose, trovammo con sorpresa un bell'ampio buco nel tetto, diligentemente coperto da una rete. E' evidente che anni di pioggia neve vento sole hanno dilavato quel poco di affreschi e tinture che rimanevano, e intanto la struttura barocca (bellissima, di Prunotto allievo di Juvarra, costruita nella seconda metà del secolo diciottesimo) assumeva un'aria sempre più provvisoria e sbilenca: tanto che ho chiamato per sicurezza i Vigili del Fuoco, che hanno chiesto la chiusura della strada. Cosa che ho fatto ben volentieri e con sollievo, mentre mi piovevano addosso (guarda un po', che strano) un tot di contumelie.
Ma veniamo alle buone notizie. Tolte (sempre con volontariato richiesto dal Comune alla Protezione Civile, il mitico Francheo che ringrazio con tutti i suoi collaboratori) tutte le sterpaglie intorno, riscoperti i Bastioni antichi della città unici sopravvissuti in fondo al giardino, Don Edoardo - che è diventato ora il proprietario dell'immobile sconsacrato, al termine di un lungo processo in tribunale che ha sancito che, non essendoci confratelli, esso andava alla Parrocchia - ha interessato la Curia, che ha annunciato di volersi occupare del problema; un lungo iter si è aperto, con richieste di fondi a vari Enti e banche, con un contributo di 5 mila euro del Comune stesso, con l'intervento della Cei, che porta ora a mettere in sicurezza la facciata e il campanile, parte più delicata.
In pratica, questo significherà che la strada sarà riaperta nei prossimi tempi, non appena le condizioni saranno sicure.  
Ma soprattutto, per la Resurrezione, è l'avvio di un percorso che restituirà al complesso un po' della sua perduta bellezza, togliendone il degrado. Del resto ci sarà tempo di parlare. Intanto, grazie all'architetto De Luca della Curia, un bravo professionista e una persona per bene (merce non così frequente, purtroppo). E grazie anche all'ing. Ravarino: se non mi avesse detto di sì, se non avesse speso ore e giorni gratuitamente, se non avesse messo di suo la gru per andare a fare quella famosa visita panoramica, magari saremmo ancora al palo. 

1 commento:

Martino ha detto...

l'opposizione non critica? strano