Da "La Stampa" di oggi 28 febbraio, edizione Vercelli
ERI LA NOMINA. TOCCANTE PASSAGGIO DI CONSEGNE TRA TORINO E PIAZZA D’ANGENNES
ERI LA NOMINA. TOCCANTE PASSAGGIO DI CONSEGNE TRA TORINO E PIAZZA D’ANGENNES
L’arcivescovo è don Arnolfo
L’ex parroco di Orbassano: scoprirò Vercelli in sella alla mia bicicletta
L’ex parroco di Orbassano: scoprirò Vercelli in sella alla mia bicicletta
ALESSANDRO BALLESIO
MASSIMO MASSENZIO
«Se il Signore ha voluto scegliere una zappa, cercherò di dissodare la terra come Lui chiede. Tanto più che Vercelli è zona di riso». Sono le prime parole - semplici, come è lui - di don Marco Arnolfo da nuo- vo arcivescovo di Vercelli. Era a Torino nella sede dell’arcidiocesi, ieri a mezzogiorno, quando è stata annunciata la nomina della Santa Sede. Mentre a Vercelli le campane suonavano a festa: nella sala del trono l’ideale passaggio di consegne con monsignor Enrico Masseroni che ha letto a una folla di parroci e di autorità la comunicazione di Roma.
Non farà il suo ingresso prima di un mese
Ma c’è chi ipotizza
la cerimonia a maggio
Ora tutti si chiedono quando don Arnolfo inizierà il nuovo incarico. «Non prima di un mese», è il messaggio che arriva dalle due curie. E forse nemmeno prima di Pasqua. «Perchè in tempo di Quaresi- ma è difficile trovare spazio per una liturgia solenne come una consacrazione episcopale», spiegano in piazza d’Angennes. C’è chi ipotizza un ingresso ufficiale domenica 11 maggio, in occasione della Fe- sta del buon pastore. Dopo essere stato ordinato vescovo, a Torino. Per questo motivo la Chiesa vercellese sarà retta ancora da Enrico Masseroni,
«Se il Signore ha voluto scegliere una zappa, cercherò di dissodare la terra come Lui chiede. Tanto più che Vercelli è zona di riso». Sono le prime parole - semplici, come è lui - di don Marco Arnolfo da nuo- vo arcivescovo di Vercelli. Era a Torino nella sede dell’arcidiocesi, ieri a mezzogiorno, quando è stata annunciata la nomina della Santa Sede. Mentre a Vercelli le campane suonavano a festa: nella sala del trono l’ideale passaggio di consegne con monsignor Enrico Masseroni che ha letto a una folla di parroci e di autorità la comunicazione di Roma.
Non farà il suo ingresso prima di un mese
Ma c’è chi ipotizza
la cerimonia a maggio
Ora tutti si chiedono quando don Arnolfo inizierà il nuovo incarico. «Non prima di un mese», è il messaggio che arriva dalle due curie. E forse nemmeno prima di Pasqua. «Perchè in tempo di Quaresi- ma è difficile trovare spazio per una liturgia solenne come una consacrazione episcopale», spiegano in piazza d’Angennes. C’è chi ipotizza un ingresso ufficiale domenica 11 maggio, in occasione della Fe- sta del buon pastore. Dopo essere stato ordinato vescovo, a Torino. Per questo motivo la Chiesa vercellese sarà retta ancora da Enrico Masseroni,
Dopo la nomina, monsignor
Marco Arnolfo ha rivelato che
la chiamata del Papa, attraverso il Nunzio Apostolico, era già
avvenuta la scorsa settimana.
«La prima reazione è stata di
sorpresa e stordimento. Già in
passato avevo fatto capire che
quello del vescovo non era il mio posto, ma sono uscito da quel colloquio sollevato e ho detto: "eccomi!". Don Marco non ha mai nascosto la sua intenzione di rimanere ad Orbassano, anche quando il suo nome era stato accostato al vescovado di Ivrea e Aosta. La chiamata del Papa, però, gli ha fatto cambiare idea: «Da quel momento mi si è scongelato il ghiaccio attorno al cuore e ho messo tutto nelle mani del Signore. Mi sono detto che questo incarico o si svolge con uno spirito di fede o non si inizia nemmeno».
Ma non nasconde le prime preoccupazioni: «Tra i desiderata della diocesi vercellese c’è quello di avere un vescovo di esperienza, con un alto profilo spirituale e culturale. Io credo di non avere queste caratteristiche e nemmeno la preparazione adeguata per quanto riguarda le relazioni ufficiali».
Il nuovo vescovo non è mai stato a Vercelli, ma si dice affascinato dalla nuova avventura: «Non conosco la città, ma mi piace l’idea di questo pellegrinaggio che mi porta nella città di Sant’Eusebio, culla del Cristianesimo in Piemonte e in Italia. Parto con grande fiducia, sapendo di trovare un vescovo che mi vuole bene. Avrò bisogno più che mai della sua esperienza e della sua guida».
Di certo non lascerà la sua inseparabile bicicletta: «A Orbassano mi spostavo comodamente sulle due ruote: continuerò a farlo anche a Vercelli».
Ma non nasconde le prime preoccupazioni: «Tra i desiderata della diocesi vercellese c’è quello di avere un vescovo di esperienza, con un alto profilo spirituale e culturale. Io credo di non avere queste caratteristiche e nemmeno la preparazione adeguata per quanto riguarda le relazioni ufficiali».
Il nuovo vescovo non è mai stato a Vercelli, ma si dice affascinato dalla nuova avventura: «Non conosco la città, ma mi piace l’idea di questo pellegrinaggio che mi porta nella città di Sant’Eusebio, culla del Cristianesimo in Piemonte e in Italia. Parto con grande fiducia, sapendo di trovare un vescovo che mi vuole bene. Avrò bisogno più che mai della sua esperienza e della sua guida».
Di certo non lascerà la sua inseparabile bicicletta: «A Orbassano mi spostavo comodamente sulle due ruote: continuerò a farlo anche a Vercelli».
Carta d’identità
Nato a Cavallermaggiore è anche laureato in Fisica
Nato a Cavallermaggiore (Cuneo) il 10 novembre 1952, è stato ordinato sacerdote a Monasterolo di Savigliano dal cardinale Anastasio Alberto Ballestrero il 25 giugno 1978. Viceparroco a Chieri e a Santena dal 1982 al 1987. Rettore del Seminario Minore di Torino dal 1987 al 2001 (i primi 5 anni a Giaveno, poi a Torino). Direttore Opera «Città dei Ragazzi», dal 1995 al 2009. Parroco a San Giovanni Battista, in Orbassano, dal 1° ottobre 2001 (è la parrocchia più popolosa della diocesi di Torino). Vicario Episcopale per il Distretto Torino Ovest dal 2008 al 2011. Cappellano di Sua Santità dal 20 marzo 2010. Fa parte del Consiglio Presbiterale Diocesano e della Commissione scrutini candidati al presbiterato. Si è laureato in Fisica all’Università di Torino.
Le immagini e i video su
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