E' stata una riunione tranquilla e interessante, con autentici scambi di vedute.
Il primo punto riguardava la casa Bianco, quel palazzo cioè fra via Mazzini e via Bertolé Viale nel quale trovano alloggio una quindicina di famiglie indigenti, a cura del Comune. Il proprietario intende ristrutturare l'intero complesso che conta 32 appartamenti, negozi, garages, e ha pensato a un progetto molto vivace, con l'aiuto di una Fondazione e la collaborazione continuativa per una decina d'anni del Comune: per questo, era giusto ascoltare tutti coloro che sono impegnati nell'Amministrazione della Città. Abbiamo ascoltato il progetto dalla voce di due operatori milanesi esperti in aree depresse, che stanno immaginando un complesso che ospiti sia appartamenti per famiglie indigenti, che residence per chi passi qualche tempo qui; io ho immaginato che, per diradare le tensioni eventuali da superaffollamento, si possano creare anche spazi per giovani imprenditori, laboratori e qualche altra attività. La particolarità, è che l'edificio sarebbe affidato a un terza parte, una cooperativa esperta in questo campo che gestisca e offra un mediatore culturale che inneschi meccanismi virtuosi, accompagnando le famiglie disagiate verso una dimensione di prospettive lavorative con varie iniziative.
Magari la descrizione è per ora un po' superficiale, ma in attesa di approfondimento il progetto complessivo è parso a tutti utile e interessante, nella discussione seguita all'esposizione.
Altro tema che riguarda il futuro, certo più controverso, è l'intenzione dell'Amministrazione di dare l'addio all'Unione dei Comuni, nei fatti non produttiva, per negoziare invece con gli stessi comuni finora coinvolti una serie completa di convenzioni, che coprano tutti i servizi, facendo risparmiare quattrini a Crescentino e offrendo coperture che Fontanetto e Lamporo, penalizzate dal numero esiguo di abitanti, non possono permettersi.
Ci si sta pensando sopra, il futuro è in grembo a Giove come dicevano i Greci antichi (e non ancora castigati dall'Europa)
7 commenti:
Vorrà rispondere anche alla misera opposizione online, preoccupata per gli ennesimi lavori di ripristino , di lavori di rifacimento di lavori fatti.
Ho perso il conto , ma sarà la quinta o sesta volta che il centro del paese è buttato all'aria.
Anche "google street view" ha immortalato il cantiere eterno.
E' troppo chiedere un lavoro che sia ben fatto e duri ???
Sarebbero poi soldi risparmiati .
Gentile oppositore (il vecchio SJ che non si firma più!) sappia che questi lavori sono dovuti dalla ditta che non li aveva fatti bene. Sono d'accordo con lei che non se ne può più, ma se stavolta li fanno bene avremo finito. In quanto dovuti, essi lavori non sono naturalmente pagati. Santé
Il "vecchio" Saint-Just (ma quale indelicatezza...) si firma sempre.
E poi i Saint-Just sono tanti.. vecchi-giovani-di mezza età-donne-infanti-poeti e navigatori....
Sono tutti coloro che non amano le cose malfatte (cominciando dalla piazza storta)
Un Saint-Just :-)
Grazie della conferma, SJ. E viva la piazza storta, il suo marchio.
"Vecchio" significa in quest'accezione "sempre lui". Non sia così sensibile. Cari saluti.
Non vi ricordate la rotonda di Fontanetto e quella di Saluggia?
L'amministrazione Provinciale l'avava rifatta 4 volte, ovviamente avevo protestato.
Quella al contrario della pavimentazione del centro, l'abbiamo pagata noi
Poi abbiamo capito perchè.
questo incontro mia aveva fatto ben sperare su un' opposizione finalmente ragionevole ma sono subito stato smentito dall'ultimo consiglio.
pazienza
Dato che prova a togliersi dall unione dei comuni della grangia....e per l'immondizia non ci può togliere?
Il consigliere Mosca non può consigliarvi strade legali per uscire da questa macchina da soldi che è diventata la differenziata?
Saluti
Carlos Bernardi
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