giovedì 10 luglio 2014

Arlotta e il dono dell'understatement


Nel cambio di Amministrazione ogni Comune degno di questo nome comincia di solito a menare fendenti verso la Giunta precedente. Avendo capito che così va il mondo, ero piacevolmente sorpresa di una sorta di understatement durato ben un mese e mezzo. 

L'ottimo Mauro Novo ha posto fine alla magìa con il suo interessante post nel quale colloquia con l'assessore Arlotta, che gli apre il suo cuore e... avanti Savoia.

Non invidio l'assessore Arlotta. Ha delle deleghe pesantissime, in un momento pesantissimo, e con un sacco di guai che si trascinano per via proprio della crisi di cui parla nell'ultima parte dell'interessante intervista. 

Forse per questo non ha avuto tempo di consultare documenti ancora più vecchi, a proposito dei debiti del Comune con l'ATC, dai quali avrebbe potuto ricavare che la Giunta precedente alla mia, di cui faceva parte, è quella che ha accumulato il debito di cui si lamenta lui, senza iniziare un negoziato con l'ATC medesimo per rateizzare la morosità incolpevole (cioè il debito che si riversa sul Comune per i casi di povertà estrema di coloro che non riescono a pagare l'affitto, anche modesto) e dunque ce lo siamo trovato noi sul groppone, e abbiamo avviato la pratica, che prevede che si sgancino quei soldi poco per volta. 

E' una figuraccia, la sua? Un po', per non essersi informato. Ma soprattutto perché ne approfitta per compiere riti consumati come questi attacchi ciechi ai quali preferirei non rispondere.  Perché, per dire, non sarebbe certo elegante ricordare ora lo stato del suo ufficio in Biblioteca quando siamo arrivati nel 2009, per non dire degli scatoloni di tutto il materiale Casalone, fondo Marchese con dentro libri della Biblioteca mai restituiti (birichino di quel Marchese, cara persona), polvere e cose rotte e mai riparate ammonticchiate alla rinfusa. 

Me ne sono ricordata leggendo come Arlotta ritenga di poco conto il lavoro di chi tira su le cicche per terra, anche se sono molte meno di una volta. Cosa invece importantissima, che dissuade dallo sporcare il pulito, e tenere dunque pulita la città tutta intera.  Detto tra noi, nel 2009 Crescentino faceva veramente pena. 

Ho postato qui la foto del Teatrino Civico prima della cura, proprio per rilevare che il nostro patrimonio (di tutti) non si può ridurre in quello stato. La ristrutturazione costa 140/50 mila euro, un mutuo è stato acceso, per le poltrone e le luci e le tende erano stati stanziati circa 35 mila euro, come lui dice: ma un'emergenza abitativa causata dalla necessità di ristrutturare un appartamento del Comune che perdeva letteralmente i pezzi, e che ha dovuto essere sgombrato, ha tagliato ulteriormente quel fondo. 


Si può stare senza le tende. Ma per il patrimonio comunale la manutenzione è obbligatoria, altrimenti poi si trova, come si è trovato, il palazzo che cade a pezzi (si chieda all'attuale vicesindaco che ci ha lavorato con la sua impresa per questi ultimi anni, con la velocità della Salerno/Reggio Calabria), e altre proprietà collettive come il prezioso Archivio Storico, bisognosi di cure. 

Ritengo che un assessore alla Cultura, come tra l'altro Arlotta è ridiventato, non può dire che il teatrino è un mio capriccio. Si sa, le donne sono capricciose eh, Arlotta? Bravo merlo. "Dilapidare fondi delle casse comunali per appagare il proprio ego personale" è una frase che mi spaventa non per la spaventosa accusa che mi fa, ma per il pensiero che sottintende nella cura della cosa pubblica. Evidentemente, la cultura per lui è ancora il minculpop. 

D'altronde, non è questo l'unico pensiero di Arlotta che spaventa. Ce ne sono ben altri.





10 commenti:

Saint-Just ha detto...

Come reagisce il pubblico? Applaude? Fischia?
Che dire.. sicuramente segue con imbarazzo questo spettacolo dello scaricabarile.
Si, parlo di pubblico, perchè quando si trasferisce il Consiglio Comunale sul palco di un teatrino si perde il contatto con la realtà, i consiglieri diventano attori, i problemi della gente diventano copioni da recitare, le recensioni non si scrivono più sulla pagina della cronaca ma su quella dello spettacolo.
E' una scelta ovviamente, il teatrino non poteva restare inutilizzato dopo averlo restaurato, bisognava pur dargli uno scopo.
Strano paese, dove tutti predicano di abbattere le barriere architettoniche, e poi per assistere ad un Consiglio comunale bisogna assoldare degli energumeni per sollevare i disabili. Ma già, tanto non ci vanno mai...
E la storica sala del Consiglio, simbolo del Comune, cosa diventerà adesso? Archivio per faldoni polverosi o salone per il ballo delle debuttanti?
Cordiali saluti.


MV ha detto...

Che palle, mr. Omassi (scusate il francesismo). Gli scalini sono tre, la sala sotto è piccola, se continua a venire gente come ai miei tempi, si ricorda? Ma cosa c'entra recitare... ricominci a parlare del Chicobum, e della piazza storta, dai.

Saint-Just ha detto...

Cerco sempre di stare al passo con i tempi...
Quello che un po mi sorprende è il silenzio del mio collega critichin (scusi il francesismo..) su questa piccola questione.
Si vede che non è interessato alle barriere architettoniche.
Dev'essere un calo di tensione dopo il risultato elettorale.
Saluti da Saint-Just


MV ha detto...

Ho scordato caro SJ di dirle che non si tratta di scaricabarile ma di ricostruzione dei fatti. Ci sono delibere, atti pubblici e io non faccio il quaquaraqua. Non ho nessun interesse se non l'amore della verità. Lei è stato offensivo, su questo punto.

ostrakon ha detto...

Nella mia vita ho avuto una grande fortuna tanti anni fa, essere ostracizzato da questo Paese.

Saint-Just ha detto...

lo scaricabarile vale per tutti, l'ultimo che arriva da la colpa a chi c'era prima, è un classico ormai... qui e altrove.
L'unica differenza qui, considerato il fatto che il Consiglio Comunale ha sede in un un teatro, è che invece di una ripetizione si tratta di una replica....
Non era un riferimento ad una questione specifica. Non c'era intenzione offensiva e non si dica mai che Saint-Just offenda deliberatamente qualcuno.
Saluti

MV ha detto...

Caro Ostrakon, un cittadino in meno, un cervello in meno (quando ha voglia di funzionare))))

MV ha detto...

Sarà un classico caro Omassi, ma se uno ha trovato questo debito pregresso e lo dice, fa soltanto il proprio dovere e dà una prova di serietà. Lei sarà abituato male, che le debbo dire.

MV ha detto...

Sarà un classico caro Omassi, ma se uno ha trovato questo debito pregresso e lo dice, fa soltanto il proprio dovere e dà una prova di serietà. Lei sarà abituato male, che le debbo dire.

Saint-Just ha detto...

ho capito .. ho capito.. non c'è bisogno di dirlo due volte...
:-)