venerdì 9 ottobre 2015

Il Mostro Marino e i complotti

Alle nove di sera il Mostro Marino, sindaco dimissionario di Roma, ha la voce esausta di un chirurgo dopo dieci ore di camera operatoria. «È da ieri che non mangio e che non mi siedo: proprio come quando operavo». 

Se ne va a casa per cinque scontrini di ristorante non giustificati?  
«Ci avevano provato con la Panda rossa, i funerali di Casamonica, la polemica sul viaggio del Papa. Se non fossero arrivati questi scontrini, prima o poi avrebbero detto che avevo i calzini bucati o mi avrebbero messo della cocaina in tasca». 

Su qualche sito sono arrivati a imputarle di avere usato i soldi del Comune per offrire una colazione di 8 euro a un sopravvissuto di Auschwitz.  
«Se è per questo, mi hanno pure accusato di avere pagato con soldi pubblici l’olio della lampada votiva di san Francesco, il patrono d’Italia, “per farmi bello”. Senza sapere che sono centinaia di anni che il sindaco di Roma, a rotazione con altri, accende quella lampada». 

Vox populi: si dava arie da integerrimo e invece sotto sotto era uno spendaccione come gli altri.  
«Infatti una volta in cui mi trovavo in albergo a Londra per un convegno con i sindaci europei, ho rinunciato al buffet da 40 sterline perché mi sembrava uno schiaffo alla miseria. Ho attraversato la strada e sono andato da Starbucks». 

Ci sono cinque note spese in cui lei sostiene di avere cenato con qualcuno che invece nega di essere stato a tavola con lei.  
«Ho già detto che sono disposto a pagare di persona le mie spese di rappresentanza di questi due anni: 19.704,36 euro. Li regalo al Campidoglio, compresa la cena in onore del mecenate che poi ha staccato l’assegno da due milioni con cui stiamo rimettendo a posto la fontana di piazza del Quirinale, sette colonne del foro Traiano e la sala degli Orazi e Curiazi». 

Ma quelle note spese sono bugiarde oppure no?  
«Io non so cosa ci hanno scritto sopra. Ho consegnato gli scontrini agli uffici, come si fa in questi casi. Non escludo che possa esserci stata qualche imprecisione da parte di chi compila i giustificativi». 

Si aspettava che sarebbe venuto giù il mondo?  
«Ho rotto le uova nel paniere del consociativismo politico. Ho riaperto gare di acquisti beni e servizi che erano in prorogatio da una vita. Ho tolto il business dei rifiuti a una sola persona e il patrimonio immobiliare a una sola azienda che ha incassato dal comune 100 milioni negli ultimi anni, la Romeo». 

Da Renzi si sarebbe aspettato un atteggiamento diverso?  
«Diciamo che Renzi non ha avuto la possibilità di apprezzare i cambiamenti epocali che abbiamo fatto in questa città». 

Si sente pugnalato alle spalle dal suo partito, il Pd? Non una voce si è alzata a sua difesa.  
«Mi hanno espresso vicinanza in due. Il ministro Graziano Del Rio e Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Erano entrambi molto avviliti per quanto accaduto». 
 (segue più sotto)

E Renzi?  
«Non avendo avuto l’opportunità di parlare col presidente del consiglio, non ho potuto conoscere qual è il suo giudizio».  

Brr, che freddo. Lei ha presentato le dimissioni dicendo che in base alla legge ha venti giorni di tempo per ritirarle. Cos’è, una minaccia?  
«Ma si figuri. Prendo atto che Pd e Sel, due partiti della maggioranza, hanno chiesto le mie dimissioni. E un chirurgo non può restare in sala operatoria senza il suo team» 

Pensa che qualcuno starà festeggiando?  
«Sicuramente. Eppure oggi ho visto tanti volti rigati dalle lacrime… Alfonso Sabella, assessore e magistrato, mi ha detto che non piangeva così da 35 anni. E dieci consiglieri del Pd su diciannove mi hanno assicurato con le lacrime agli occhi che erano contrari alle mie dimissioni» 

Dieci su diciannove è la maggioranza… Se erano sinceri, il partito è spaccato in due. Tornerà indietro?  
«La decisione non è più nelle mie mani. E io sono l’ultima persona al mondo che vuole occupare una poltrona. Questo incarico meraviglioso mi ha procurato problemi familiari enormi, proiettili in busta e perdita della libertà personale».  

Sta scrivendo un libro sull’esperienza di sindaco e queste dimissioni vi aggiungeranno ancora più pepe. Pensa di avere pagato a caro prezzo la sua natura di marziano a Roma, anzi di marziano della politica, troppo ingenuo nei rapporti e poco avvezzo ai compromessi?  
«Se sono accuse, le considero medaglie. Non sono mai andato nei salotti e alle cene della Roma che conta. Non ho mai frequentato il mondo che in passato era abituato a decidere assieme alla politica le strategie economiche della città. Io alla terrazza ho sempre preferito la piazza. E vorrei ricordare che il 5 novembre avverrà un fatto storico: Roma sarà parte civile nel processo di Mafia Capitale. Noi abbiamo tagliato le unghie a chi voleva mettere le mani sugli affari». 

Ma le mani hanno finito per tagliarle a lei. E proprio alla vigilia di un evento come il Giubileo. Come mai?  
«Non lo so. Certo nei prossimi giorni bisognerà decidere quando e come investire sul Giubileo… La mia giunta ha segnato una discontinuità. Mi auguro che chi verrà dopo di me non riporti Roma indietro». 

Sembrano le parole di un uomo nauseato dalla politica.  
«Diciamo che il comportamento di una parte della classe dirigente non mi ha entusiasmato. Ho provato a interrompere il consociativismo degli affari che fa sedere maggioranza e opposizione intorno allo stesso tavolo, senza scontrini… E ho pagato per questo».  

7 commenti:

Eolo ha detto...

Marino, colui che ha davvero cambiato verso a Roma, viene silurato da quattro politicucci comandati da quello che da due anni dice di cambiare verso. Ma solo a parole.

MV ha detto...

Eh caro Eolo, andiamolo a raccontare a quelli che analizzano tutte le gaffes... anche lui ha fatto le sue. Ma bisogna analizzare l'insieme, e vedere il tutto come si è messo insieme, e quante di queste gaffes sono vere, e quante no.

mauro novo ha detto...

Ne ha fatte molte di gaffes. Ma penso che sostanzialmente sia un tipo onesto...ha toccato cose intoccabili e ha pagato con gli interessi

Anonimo ha detto...

Brutta cosa la solitudine... per scambiare un commento tocca uscire di casa....
Birbolo

marta ha detto...

Resta da capire perché Renzi abbia avuto il pollice verso il sindaco piu discontinuo dalla vecchia politica che ci sia mai stato.
Il Blogger che ne pensa?

mauro novo ha detto...

Marta, penso che comunque Marino di cavolate ne abbia combinate, non penso che il Papa possa essere tacciato di anti marinismo, ma le parole sull'aereo....e questo e' il solo esempio che faccio per non tirarla alla lunga.
L'onestà e' la cosa piu' bella ma forse dovrebbe essere unità alla capacità di risolvere in primis certi problemi che a Roma sono endemici, io non ho visto miglioramenti in casistiche come trasporti, buche e quant'altro.....

marta ha detto...

Riguardo il papa, la rimando alla lettera di invito ricevuta da marino dall'arcivescovo di Filadelfia. Segno che anche in quel caso i giornali del "regime" hanno montato un caso i esistente.
Poi ovvio che marino stia sulle palle al vaticano. Conosce le sue idee su matrimoni gay e aborto.

Riguardo i problemi decennali di roma neanche mandrake li avrebbe potuti risolvere in due anni, soprattutto con il partito di maggioranza ( il suo pd) contro.

Resta da capire perché (e ilblogger non ha risposto) renzi abbia silurato il sindaco più discontinuo di sempre con la vecchia politica. L'italia cambia verso regalando roma ad alemanno e i casamonica?