sabato 23 aprile 2016
Cosa dice Enrico Rossi, il primo candidato Segretario PD contro Renzi
I pochi che frequentano con attenzione questo blog sanno che mi sono appassionata al futuro del PD, in particolare al dopo-segreteria Renzi (ammesso che ci si arrivi mai). Malgrado il quindicinale "La Gazzetta" continui a scrivere di "ex appartenenti all'Amministrazione Venegoni" quasi come fossero persone senza alcun diritto a intervenire nella vita politica cittadina (non risulta esista ancora ostracismo come ai tempi dei Greci, ma forse nella mente della Gazzetta sì), oltre ai suoi ex assessori anche la Venegoni stessa si appassiona ed interviene, pensando di essere una cittadina con gli stessi diritti di tutti gli altri 8000 abitanti: e, in quanto tale, si può occupare del futuro del PD, sia di Crescentino, sia del nazionale. Pensa te.
Dunque dicevo di Enrico Rossi, il governatore della Toscana, che nel mese di febbraio si è candidato a futuro segretario. Un percorso lungo e accidentato, da fondista come rivela di essere, Rossi in una interessante intervista al "Venerdì" di Repubblica spiega le sue strategie, e dice tra l'altro del conterraneo Renzi: "Credo che il velocismo sia la sua forza ma anche il suo limite. Tra un anno, quando si voterà per la direzione, potrebbe essere subentrata un po' di stanchezza".
E ancora: "L'uomo giusto per battere Berlusconi non è necessariamente quello giusto per guidare il PD. Bisogna ridare senso alla militanza, rifuggire da tentazioni leaderistiche. E, fuori dal partito, ascoltare le associazioni sul territorio. Come insegnano i genetisti, le specie si rafforzano grazie alla variabilità intra-specifica, ovvero nell'insieme delle differenze tra i membri della stessa specie. Vale per tutti, anche per il partito democratico. Sarà una corsa in salita, ma so che se avessi deciso di non correrla sarebbe stato solo per codardia".
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4 commenti:
Marinella ma non dice niente a Greppi che la chiama badante del PD? e fosse solo quello..
Sarebbe meglio che Greppi si occupa della città, poveri noi che siamo l'ultimo paese del mondo e eravamo tutta un'altra cosa fino a due anni fa.
E cosa eravamo Giovanni? Vada a chiederlo a quelli di Rabeto.
Prima di tutto invece di chiedere a Rabeto chiederei a lei come si permette di venire qui senza darsi neanche un nome, lei quando parla al telefono si presenta? Quando le presentano qualcuno da' la mano o si gratta in testa come le scimmie? Arrivare in veste di anonimo è la stessa cosa.
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