Questo l'articolo della brava e precisa Silvana Mossano sulle pagine di Vercelli de La Stampa di oggi domenica 15 luglio.
Di Silvana Mossano.
Da La Stampa
Il «perimetro bio» del Gruppo Mossi Ghisolfi va all’asta. Vengono messe in vendita, in blocco, le quattro aziende Biochemtex, Beta Renewables, Ipb (Italian Bio Products) e Ipb energia (queste due ultime con sede a Crescentino), impegnate nel settore delle «bioenergie e delle tecnologie avanzate per la sintesi di biocombustibili e molecole verdi di nuova generazione da biomasse biocellulosiche rinnovabili». Il prezzo a base d’asta è stato fissato in 80 milioni di euro, più l’accollo del Tfr (pari a 963 mila euro) di tutti i dipendenti in forza nelle quattro strutture oltre alla cosiddetta «componente variabile» indicata «fino a 20 milioni in funzione dei ricavi del quinquennio successivo». Rilancio minimo di 5 milioni.
Sono i termini indicati nel decreto emesso dal tribunale di Alessandria e pubblicato sul portale delle vendite pubbliche (www.portalevenditepubbliche.giustizia.it) e sul sito www.tribunale.alessandria.giustizia.it. La gara per la cessione delle aziende si svolgerà il 25 settembre alle 15 nel Palazzo di giustizia di corso Crimea. La decisione di bandire l’asta rappresenta un primo risultato, giudicato importante e positivo, in direzione della istanza di concordato avanzata dal Gruppo Mossi Ghisolfi. La proposta concordataria contiene, infatti, l’offerta di acquisto da parte della società Eni Versalis che, inizialmente, aveva scadenza a fine luglio. Per consentire lo svolgimento della «procedura competitiva» (cioè la gara), la società offerente ha accettato di prorogare il termine di validità della propria proposta fino al 30 settembre.
Il tribunale, dopo aver incontrato, nei giorni scorsi, legali e consulenti di Mossi Ghisolfi, a cui ha richiesto una serie di chiarimenti, ha bandito la gara proprio per rimanere nei tempi fissati. Chi è interessato a partecipare deve depositare, entro il 24, alla cancelleria del tribunale fallimentare di Alessandria, la busta contenente l’offerta, oltre al bonifico della cauzione, fissata in 10 milioni di euro. Trattandosi di «procedura competitiva», oltre a quella di Eni Versalis potrebbero pervenire anche altre offerte, non escluso da società straniere. Se fossero più d’una, la scelta cadrà su quella di maggiore importo; e se fosse diversa da Eni Versalis, quest’ultima potrà partecipare a una gara a due, con rilanci testa a testa.
La garanzia è che chiunque sarà l’acquirente darà continuità all’attività produttiva e all’occupazione: insomma, i posti di lavoro (circa duecento) vengono salvati. Intanto, il Gruppo Mossi Ghisolfi, grazie alla vendita del comparto del cosiddetto «perimetro bio», recupererebbe le risorse per attuare il piano che, se giudicato adeguato dal tribunale, consentirà di ottenere l’omologazione del concordato
(chiedo scusa per aver saltato lo Zero degli 80 milioni)))
(chiedo scusa per aver saltato lo Zero degli 80 milioni)))
2 commenti:
80 milioni la base d'asta, non 8
comunque sia, speriamo che l'area possa vivere di nuova vita e che crescentino possa tornare ad avere un po' di linfa vitale
Oh mammamia...cose da niente vero?)=))
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