"Non c'è niente di più triste nel mondo che svegliarsi il giorno di Natale e non essere un bambino."
(E. Bombeck)
"Insegnami la dolcezza ispirandomi la carità, insegnami la disciplina dandomi la pazienza"
(S. Agostino)
"Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: spiacente ma Babbo Natale si è suicidato."
(J. La Motta)
"Il tacchino va bene per il Natale, ma il Natale non va bene per il tacchino"
(Achille Campanile)
"Il piccolo Gesù si alzò dalla mangiatoia, e vedendo tutte quelle pecore disse: Tanto non dormo"
(Flavio Oreglio)
(e non è vero che a Natale sono tutti più buoni...)
Tanti auguri a tutti i Crescentinesi da Marinella
venerdì 24 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
L'Inferno, e il Paradiso
Dal "Buongiorno" di Massimo Gramellini, La Stampa 21 dicembre 2010
"Come biglietto di auguri natalizi, una lettrice ha spedito agli amici questa storiella edificante.
Un sant’uomo chiede a Dio di poter visitare l’inferno e il paradiso, possibilmente nell’ordine (preferisce il lieto fine). Dio lo conduce davanti a due porte chiuse e spalanca la prima.
Al centro della stanza spicca una tavola rotonda e al centro della tavola un pentolone da cui emana un profumo delizioso. Ma le persone sedute intorno alla tavola sono ridotte a scheletri. Ciascuna di esse ha un mestolo attaccato al braccio, lo tuffa nel recipiente per raccogliere il cibo e però poi non riesce a portarlo alla bocca perché il manico del mestolo è più lungo del braccio.
Che supplizio atroce, pensa il sant’uomo, compatendo gli affamati.
«Hai appena visto l’inferno», dice Dio e spalanca la seconda porta, quella del paradiso.
C’è una tavola rotonda al centro della stanza anche lì. Al centro della tavola un pentolone da cui emana lo stesso profumo. E le persone sedute intorno alla tavola hanno un mestolo attaccato al braccio che nessuna di esse riuscirà mai ad avvicinare alla bocca. Eppure sono ben pasciute.
«Non capisco», sbotta il sant’uomo.
«È semplice» - risponde Dio -. «All’inferno gli uomini muoiono di fame perché non pensano che a se stessi. In paradiso, invece, stanno tutti in salute perché ognuno mangia dal mestolo degli altri».
Questo apologo mi ha talmente toccato il cuore che avrei voglia di dare una mestolata a Gasparri".
"Come biglietto di auguri natalizi, una lettrice ha spedito agli amici questa storiella edificante.
Un sant’uomo chiede a Dio di poter visitare l’inferno e il paradiso, possibilmente nell’ordine (preferisce il lieto fine). Dio lo conduce davanti a due porte chiuse e spalanca la prima.
Al centro della stanza spicca una tavola rotonda e al centro della tavola un pentolone da cui emana un profumo delizioso. Ma le persone sedute intorno alla tavola sono ridotte a scheletri. Ciascuna di esse ha un mestolo attaccato al braccio, lo tuffa nel recipiente per raccogliere il cibo e però poi non riesce a portarlo alla bocca perché il manico del mestolo è più lungo del braccio.
Che supplizio atroce, pensa il sant’uomo, compatendo gli affamati.
«Hai appena visto l’inferno», dice Dio e spalanca la seconda porta, quella del paradiso.
C’è una tavola rotonda al centro della stanza anche lì. Al centro della tavola un pentolone da cui emana lo stesso profumo. E le persone sedute intorno alla tavola hanno un mestolo attaccato al braccio che nessuna di esse riuscirà mai ad avvicinare alla bocca. Eppure sono ben pasciute.
«Non capisco», sbotta il sant’uomo.
«È semplice» - risponde Dio -. «All’inferno gli uomini muoiono di fame perché non pensano che a se stessi. In paradiso, invece, stanno tutti in salute perché ognuno mangia dal mestolo degli altri».
Questo apologo mi ha talmente toccato il cuore che avrei voglia di dare una mestolata a Gasparri".
Caro Prefetto, cari Consiglieri
Al Prefetto
Ai Consiglieri Comunali
OGGETTO: Convocazione Consiglio Comunale giorno 22/12/2010 ore 10,30
Le rimostranze di alcuni Consiglieri verso la prevista convocazione del Consiglio Comunale per il giorno 22/12/2010 alle ore 10,30 impongono almeno una riflessione.
Tutti noi siamo chiamati ad occuparci della cosa pubblica con serietà e impegno, per il bene della città e di coloro che la abitano.
Non tutti, però, dimostrano di avere ben chiaro questo obiettivo, essendo l’ufficio protocollo del Comune in permanenza invaso da interpellanze/interrogazioni/mozioni delle minoranze anche per questioni di minore importanza (es. perché è stato rimosso il cartello che vieta di andare in bici sotto i portici, o perché sia stato rimosso il Crocifisso dalla Sala Comunale e abbiamo poi scoperto che l’aveva tolto il Pedrale per una proiezione nella sera sullo stato di calamità), o di competenza non nostra ( es.la questione Profer che è invece di competenza della Regione) . Arrivano anche, sui computer del Palazzo Comunale, scambi di accuse e discussioni fra Consiglieri di opposizione che non sono materia dell’Amministrazione alla quale siamo chiamati: una confusione che denuncia leggerezza e scarsa consapevolezza istituzionale.
Vi ricordo che nella maggior parte dei casi, le questioni potrebbero essere risolte in altro modo (es. con una semplice segnalazione telefonica); vi ricordo che la richiesta di risposte, in sede consiliare, rischia di paralizzare l’attività amministrativa, in questa fase dell’anno nella quale sono richiesti atti imprescindibili per il funzionamento della macchina comunale (riorganizzazione uffici, Consigli Tributari, ecc.). Sacrificata com’è alla voglia di protagonismo di alcuni Consiglieri, la gestione delle sedute consiliari diventa estenuante e poco produttiva; il tono poi di alcuni scritti contribuisce a creare un clima di odio, finendo per parlare alla pancia delle persone del pubblico e non favorendo un serio confronto su questioni vitali per la collettività.
Ho richiamato più volte le SS.LL. ad una proficua collaborazione, pur da posizioni diverse, ma devo rilevare che la voglia di sterili polemiche da parte di alcuni ha il sopravvento sul dovere di bene adempiere al mandato conferitoci dalla nostra gente.
Nonostante la mia delusione per il comportamento di alcuni Consiglieri, l’ora fissata per il Consiglio è volta a consentire la risposta ad almeno una decina di richieste dei Consiglieri e ad affrontare le questioni amministrative all’ordine del giorno. Si ricorda che sono 19 fra interrogazioni e interpellanze, più due mozioni.
Tutti i Consiglieri richiedenti riceveranno una risposta ai loro quesiti anche se alla presenza di un pubblico meno numeroso.
Nel richiamare tutti ad un comportamento istituzionalmente più corretto e a toni più distensivi, nell’interesse generale, colgo l’occasione per porgere distinti saluti.
La presente è inviata alla Prefettura di Vercelli per quanto di competenza.
P.S. Al termine del Consiglio siete tutti invitati a un brindisi augurale con i dipendenti, e che il Natale vi renda più buoni.
Crescentino lì, 15/12/2010
IL SINDACO
Dott.sa Marinella Venegoni
***************************************************************************************
CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
DEL 22 DICEMBRE 2010 - ORE 10,30
ADUNANZA STRAORDINARIA
SALA CONSILIARE
ORDINE DEL GIORNO
1) Interpellanza Lista Piolatto-Lega Nord – “Provvedimenti per il contenimento della popolazione dei piccioni terraioli al fine di limitare danni alle colture, ai fabbricati e monumenti e lotta alle zanzare”
2) Interrogazione del Consigliere Mosca su deposito dichiarazione dei redditi
3) Interrogazione del Consigliere Mosca su temperature nel plesso scolastico
4) Interrogazione del Consigliere Speranza su illuminazione pubblica in Via Viotti
5) Interrogazione Consigliere Speranza su messa in sicurezza campo di bocce
6) Interrogazione Consigliere Speranza su servizio Vigile Urbano in occasione dei Consigli Comunali
7) Interrogazione Lista Piolatto-Lega Nord “Area con presenza di nomadi in Strada Torino – situazione residenti e non”
8) Interrogazione del Consigliere Mosca su lavori Asilo Comunale e varie
9) Interpellanza del Consigliere Mosca su intenzioni dell’Amministrazione opere di adeguamento campo nomadi in assenza di finanziamento regionale
10) Interrogazione Consigliere Greppi su produttività, progressioni, responsabili 2011 e programmazione personale
11) Interrogazione Consigliere Greppi su progetto PROFER
12) Interrogazione Consigliere Mosca su giorno di chiusura esercizi commerciali
13) Interpellanza Lista Piolatto-Lega Nord “Deliberazione G.C. 237/2010: Incarico per consulenza tecnica in ambito urbanistico ambientale sito denominato ex Teksid
14) Interrogazione della lista Crescentino Ricomincia - Gian Maria Mosca su iniziative per rilancio commercio e manifestazioni e su creazione negozi nel centro commerciale di Via Viotti
15) Interrogazione Consigliere Greppi su incarico a ditta esterna per valutazione carichi di lavoro dipendenti
16) Interrogazione Consigliere Greppi su pagamento straordinari ai dipendenti in occasione CHICOBUM Festival
17) Interrogazione Consigliere Greppi su procedimento di VIA località Lignola
18) Interrogazione Consigliere Greppi su centro commerciale Via Viotti
19) Interrogazione Consigliere Mosca su rimozione cartelli divieto di transito in bici sotto i portici
20) Interrogazione Consigliere Greppi su rimozione crocefisso in sala consiliare
21) Mozione della lista Piolatto-Lega Nord “Sostegno al popolo Veneto”
22) Mozione della lista Crescentino Ricomincia su riscaldamento all’interno del plesso scolastico
23) Approvazione del Piano Esecutivo Convenzionato Residenziale denominato PECR RSc64
24) Approvazione della variante al Piano Esecutivo Convenzionato Produttivo denominato PECP “La Siderurgica”
25) Convenzione per il Servizio Tecnico Manutentivo tra i Comuni di Crescentino e Brusasco - Rinnovo
26) Convenzione Crescentino- Lamporo per il servizio associato di trasporto scolastico
27) Nuovi criteri generali sull’ordinamento degli uffici e dei servizi e sulla performance e trasparenza attuazione dei principi generali dettati dal D.Lgs 27/10/2009 n. 150
28) Richiesta Consigliere Mosca integrazione verbale C.C 76 in data 18/11/2010
Ai Consiglieri Comunali
OGGETTO: Convocazione Consiglio Comunale giorno 22/12/2010 ore 10,30
Le rimostranze di alcuni Consiglieri verso la prevista convocazione del Consiglio Comunale per il giorno 22/12/2010 alle ore 10,30 impongono almeno una riflessione.
Tutti noi siamo chiamati ad occuparci della cosa pubblica con serietà e impegno, per il bene della città e di coloro che la abitano.
Non tutti, però, dimostrano di avere ben chiaro questo obiettivo, essendo l’ufficio protocollo del Comune in permanenza invaso da interpellanze/interrogazioni/mozioni delle minoranze anche per questioni di minore importanza (es. perché è stato rimosso il cartello che vieta di andare in bici sotto i portici, o perché sia stato rimosso il Crocifisso dalla Sala Comunale e abbiamo poi scoperto che l’aveva tolto il Pedrale per una proiezione nella sera sullo stato di calamità), o di competenza non nostra ( es.la questione Profer che è invece di competenza della Regione) . Arrivano anche, sui computer del Palazzo Comunale, scambi di accuse e discussioni fra Consiglieri di opposizione che non sono materia dell’Amministrazione alla quale siamo chiamati: una confusione che denuncia leggerezza e scarsa consapevolezza istituzionale.
Vi ricordo che nella maggior parte dei casi, le questioni potrebbero essere risolte in altro modo (es. con una semplice segnalazione telefonica); vi ricordo che la richiesta di risposte, in sede consiliare, rischia di paralizzare l’attività amministrativa, in questa fase dell’anno nella quale sono richiesti atti imprescindibili per il funzionamento della macchina comunale (riorganizzazione uffici, Consigli Tributari, ecc.). Sacrificata com’è alla voglia di protagonismo di alcuni Consiglieri, la gestione delle sedute consiliari diventa estenuante e poco produttiva; il tono poi di alcuni scritti contribuisce a creare un clima di odio, finendo per parlare alla pancia delle persone del pubblico e non favorendo un serio confronto su questioni vitali per la collettività.
Ho richiamato più volte le SS.LL. ad una proficua collaborazione, pur da posizioni diverse, ma devo rilevare che la voglia di sterili polemiche da parte di alcuni ha il sopravvento sul dovere di bene adempiere al mandato conferitoci dalla nostra gente.
Nonostante la mia delusione per il comportamento di alcuni Consiglieri, l’ora fissata per il Consiglio è volta a consentire la risposta ad almeno una decina di richieste dei Consiglieri e ad affrontare le questioni amministrative all’ordine del giorno. Si ricorda che sono 19 fra interrogazioni e interpellanze, più due mozioni.
Tutti i Consiglieri richiedenti riceveranno una risposta ai loro quesiti anche se alla presenza di un pubblico meno numeroso.
Nel richiamare tutti ad un comportamento istituzionalmente più corretto e a toni più distensivi, nell’interesse generale, colgo l’occasione per porgere distinti saluti.
La presente è inviata alla Prefettura di Vercelli per quanto di competenza.
P.S. Al termine del Consiglio siete tutti invitati a un brindisi augurale con i dipendenti, e che il Natale vi renda più buoni.
Crescentino lì, 15/12/2010
IL SINDACO
Dott.sa Marinella Venegoni
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CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
DEL 22 DICEMBRE 2010 - ORE 10,30
ADUNANZA STRAORDINARIA
SALA CONSILIARE
ORDINE DEL GIORNO
1) Interpellanza Lista Piolatto-Lega Nord – “Provvedimenti per il contenimento della popolazione dei piccioni terraioli al fine di limitare danni alle colture, ai fabbricati e monumenti e lotta alle zanzare”
2) Interrogazione del Consigliere Mosca su deposito dichiarazione dei redditi
3) Interrogazione del Consigliere Mosca su temperature nel plesso scolastico
4) Interrogazione del Consigliere Speranza su illuminazione pubblica in Via Viotti
5) Interrogazione Consigliere Speranza su messa in sicurezza campo di bocce
6) Interrogazione Consigliere Speranza su servizio Vigile Urbano in occasione dei Consigli Comunali
7) Interrogazione Lista Piolatto-Lega Nord “Area con presenza di nomadi in Strada Torino – situazione residenti e non”
8) Interrogazione del Consigliere Mosca su lavori Asilo Comunale e varie
9) Interpellanza del Consigliere Mosca su intenzioni dell’Amministrazione opere di adeguamento campo nomadi in assenza di finanziamento regionale
10) Interrogazione Consigliere Greppi su produttività, progressioni, responsabili 2011 e programmazione personale
11) Interrogazione Consigliere Greppi su progetto PROFER
12) Interrogazione Consigliere Mosca su giorno di chiusura esercizi commerciali
13) Interpellanza Lista Piolatto-Lega Nord “Deliberazione G.C. 237/2010: Incarico per consulenza tecnica in ambito urbanistico ambientale sito denominato ex Teksid
14) Interrogazione della lista Crescentino Ricomincia - Gian Maria Mosca su iniziative per rilancio commercio e manifestazioni e su creazione negozi nel centro commerciale di Via Viotti
15) Interrogazione Consigliere Greppi su incarico a ditta esterna per valutazione carichi di lavoro dipendenti
16) Interrogazione Consigliere Greppi su pagamento straordinari ai dipendenti in occasione CHICOBUM Festival
17) Interrogazione Consigliere Greppi su procedimento di VIA località Lignola
18) Interrogazione Consigliere Greppi su centro commerciale Via Viotti
19) Interrogazione Consigliere Mosca su rimozione cartelli divieto di transito in bici sotto i portici
20) Interrogazione Consigliere Greppi su rimozione crocefisso in sala consiliare
21) Mozione della lista Piolatto-Lega Nord “Sostegno al popolo Veneto”
22) Mozione della lista Crescentino Ricomincia su riscaldamento all’interno del plesso scolastico
23) Approvazione del Piano Esecutivo Convenzionato Residenziale denominato PECR RSc64
24) Approvazione della variante al Piano Esecutivo Convenzionato Produttivo denominato PECP “La Siderurgica”
25) Convenzione per il Servizio Tecnico Manutentivo tra i Comuni di Crescentino e Brusasco - Rinnovo
26) Convenzione Crescentino- Lamporo per il servizio associato di trasporto scolastico
27) Nuovi criteri generali sull’ordinamento degli uffici e dei servizi e sulla performance e trasparenza attuazione dei principi generali dettati dal D.Lgs 27/10/2009 n. 150
28) Richiesta Consigliere Mosca integrazione verbale C.C 76 in data 18/11/2010
venerdì 17 dicembre 2010
Lettere
Ci si scrive, e si scrive molto in questo periodo di Amministrazione nel quale sembra che si debbano scoprire chissà quali sepolcri. La scrittura è un utile esercizio di chiarimento e confronto di idee, sempre se si è in buona fede, ciascuno con le proprie ragioni e non solo con l'idea di partenza di fare nero l'avversario.
Così, ho letto il comunicato del Consigliere Piolatto che troverete qui sotto, e ho pensato bene di rispondere con la precisazione che segue.
Comunicato Stampa di Riccardo Piolatto
Mai come in questi ultimi mesi è emerso in modo così chiaro il fallimento politico “Venegoni”.
La Sindaca si è candidata con l’ambizione di ricompattare la sinistra crescentinese, doveva essere la salvezza della sinistra tutta, il leader unico ed indiscusso: il risultato è stato quello di aver sfasciato il “carrozzone” di sinistra da Lei creato e sostenuto.
La sua missione politico-amministrativa è fallita, ed è fallita a causa delle ormai troppe imposizioni da Soviet del Partito Democratico, che di democratico non ha assolutamente più nulla.
L’ultima iniziativa, ignobile, del PD è quella di aver distribuito un volantino con su scritto a caratteri cubitali rossi “Pino Rotondo dimettiti”: nemmeno la peggior dittatura rossa era mai arrivata a tanto.
Nel Consiglio Comunale di lunedì abbiamo sentito un discorso leale e, trasparente da parte del neo capogruppo Rotondo (gruppo Consiliare Ambiente e Società), che ha avuto il coraggio di esprimere il proprio modo di pensare e di valutare le scelte amministrative ed ha manifestato la volontà di continuare a sostenere la maggioranza: peccato che il Sindaco non ci abbia pensato neanche due secondi a voltare loro le spalle, affermando: “La maggioranza è costituita da nove persone”, lasciando ovviamente ad intendere che Rotondo, Gallo e Angelone sono stati messi alla porta.
La nostra solidarietà ai suddetti consiglieri, di cui si è lesa anche la dignità, è totale.
Quella di Venegoni si dice un’amministrazione di sinistra, ma in realtà non è un’amministrazione progressista, mentre rappresenta il più bieco Stalinismo che mai nella storia abbia okkupato Crescentino, se neppure una volta, una sola volta fino a prova contraria, si può manifestare un parere diverso dai capi, come è accaduto a Rotondo.
La storia si ripete: sono trascorsi tredici anni dal primo mandato Venegoni e già a quel tempo lei ne uscì con “le ossa rotte”; oggi a distanza di diciotto mesi dal suo insediamento è ridotta peggio di allora, dal punto di vista amministrativo non “ne ha azzeccata una” ed ha sbancato le casse comunali, tra zingari e Chicobum; dal punto di vista politico peggio che mai.
Spero però che negli anni sia maturata e che, per il bene della sinistra stessa ma soprattutto dei crescentinesi, si renda conto che è giunto il momento di dimettersi e non trascinare nel barato Crescentino con i suoi cittadini.
Risposta di Marinella Venegoni
E' cominciata la campagna elettorale? Vedo che il geom.Piolatto la butta sul partitico, mentre com'è noto la nostra era (ed è) una lista civica, che certo si rifà ai valori e ai principi di Centro-Sinistra, ma è anche popolata di persone senza alcuna tessera.
Come sindaco, non ho ricevuto nessuna imposizione dal PD, e anzi mi scuso se qualche volta sorrido in Consiglio Comunale, ma le descrizioni di tetra burocrate che vengono fatte di me (è successo quando si è dimesso Ratto da assessore, a causa di una promozione sul lavoro) non corrispondono per nulla alla mia persona. Giova ricordare che non sono un politico, ma una cittadina innamorata della propria città che si è messa in gioco e ha vinto le elezioni, tutto lì. Non cerco altre poltrone perché questa basta e avanza, non ho la colla sulla sedia, cerco di fare il mio dovere finché mi sarà possibile, poi tornerò al mio mondo che è molto più lieto di quello delle piccole beghe che diventano macigni, e delle antipatie personali che rovinano la vita ma non c'entrano nulla con l'amministrare.
Ho parlato di una maggioranza di nove, solo perché quello è il numero certo, ma non smetterò di confrontarmi con i transfughi. Certo, mi dispiace che Pino Rotondo abbia votato con la minoranza sulla richiesta di VAS per la Mossi&Ghisolfi: perché, come ho spiegato in Consiglio, la VAS è decisa dai tecnici; e se capisco che la minoranza utilizzi ogni mezzo (anche inutile) per contrastarci, non capisco perché proprio lui non abbia chiesto a me personalmente più delucidazioni prima del voto, almeno. Mi dispiace anche che Dario Gallo non abbia partecipato al voto sul progetto del campo provvisorio dei Nomadi, essendo questo un problema culturale che pensavo nelle sue corde. Ma sono solo dispiaceri passeggeri, e spero che il dialogo prosegua e, chissà, si possa recuperare una collaborazione.
E poi, caro Piolatto, io dal primo mandato non sono uscita con le ossa rotte: lei era piccolo, gliela avranno contata non giusta. Ho avuto la maggioranza (i soliti nove) fino all'ultimo, 13 luglio 1999. Quello che era rotto erano le scatole, semmai, tant'è che non mi sono candidata più, avendo già un mestiere. Perché Crescentino è una cittadina difficile, e molto litigiosa e sospettosa. E' poi vero che dopo dieci anni mi ero dimenticata di tutto, e vedendo il mio paese così malconcio, immobile, cadente, ho pensato di rimettermi in gioco. Bella idea, no?
Le casse comunali non sono sbancate, il Chicobum è finito male ma adesso tutti fingete di dimenticarvi che tutta la città ha visto GRATIS due grandi concerti di gruppi di un livello che difficilmente si vedrà più sul nostro amato suolo. In quanto ai ROM, aspettiamo che la Regione esamini la richiesta di finanziamento che abbiamo chiesto per il campo. Per ora, abbiamo dato loro un tetto provvisorio per l'inverno con l'aiuto della Protezione Civile, un atto umanitario del quale vado fiera, come vado fiera che nessuna delle numerose famiglie sfrattate con bambini sia finita in mezzo alla strada, ma abbia trovato asilo negli appartamenti affittati all'uopo dal Comune.
E comunque, si rassegni il Consigliere Piolatto. Io a dimettermi non ci penso nemmeno, e la mia città (che è anche la sua) non è affatto nel baratro, come egli ben sa. Che facciamo, lo sport delle elezioni ogni anno, che com'è noto non sono gratis? Con i tempi che corrono? Con i comuni svuotati di risorse e bloccati, come spiego altrove, dalla legge Tremonti? Bisognerebbe anche che trovaste parole e suggerimenti nuovi, voi che da grandi volete fare i politici veri. Possibilmente senza prendere esempio da Roma, in questo periodo...
Marinella Venegoni
Così, ho letto il comunicato del Consigliere Piolatto che troverete qui sotto, e ho pensato bene di rispondere con la precisazione che segue.
Comunicato Stampa di Riccardo Piolatto
Mai come in questi ultimi mesi è emerso in modo così chiaro il fallimento politico “Venegoni”.
La Sindaca si è candidata con l’ambizione di ricompattare la sinistra crescentinese, doveva essere la salvezza della sinistra tutta, il leader unico ed indiscusso: il risultato è stato quello di aver sfasciato il “carrozzone” di sinistra da Lei creato e sostenuto.
La sua missione politico-amministrativa è fallita, ed è fallita a causa delle ormai troppe imposizioni da Soviet del Partito Democratico, che di democratico non ha assolutamente più nulla.
L’ultima iniziativa, ignobile, del PD è quella di aver distribuito un volantino con su scritto a caratteri cubitali rossi “Pino Rotondo dimettiti”: nemmeno la peggior dittatura rossa era mai arrivata a tanto.
Nel Consiglio Comunale di lunedì abbiamo sentito un discorso leale e, trasparente da parte del neo capogruppo Rotondo (gruppo Consiliare Ambiente e Società), che ha avuto il coraggio di esprimere il proprio modo di pensare e di valutare le scelte amministrative ed ha manifestato la volontà di continuare a sostenere la maggioranza: peccato che il Sindaco non ci abbia pensato neanche due secondi a voltare loro le spalle, affermando: “La maggioranza è costituita da nove persone”, lasciando ovviamente ad intendere che Rotondo, Gallo e Angelone sono stati messi alla porta.
La nostra solidarietà ai suddetti consiglieri, di cui si è lesa anche la dignità, è totale.
Quella di Venegoni si dice un’amministrazione di sinistra, ma in realtà non è un’amministrazione progressista, mentre rappresenta il più bieco Stalinismo che mai nella storia abbia okkupato Crescentino, se neppure una volta, una sola volta fino a prova contraria, si può manifestare un parere diverso dai capi, come è accaduto a Rotondo.
La storia si ripete: sono trascorsi tredici anni dal primo mandato Venegoni e già a quel tempo lei ne uscì con “le ossa rotte”; oggi a distanza di diciotto mesi dal suo insediamento è ridotta peggio di allora, dal punto di vista amministrativo non “ne ha azzeccata una” ed ha sbancato le casse comunali, tra zingari e Chicobum; dal punto di vista politico peggio che mai.
Spero però che negli anni sia maturata e che, per il bene della sinistra stessa ma soprattutto dei crescentinesi, si renda conto che è giunto il momento di dimettersi e non trascinare nel barato Crescentino con i suoi cittadini.
Risposta di Marinella Venegoni
E' cominciata la campagna elettorale? Vedo che il geom.Piolatto la butta sul partitico, mentre com'è noto la nostra era (ed è) una lista civica, che certo si rifà ai valori e ai principi di Centro-Sinistra, ma è anche popolata di persone senza alcuna tessera.
Come sindaco, non ho ricevuto nessuna imposizione dal PD, e anzi mi scuso se qualche volta sorrido in Consiglio Comunale, ma le descrizioni di tetra burocrate che vengono fatte di me (è successo quando si è dimesso Ratto da assessore, a causa di una promozione sul lavoro) non corrispondono per nulla alla mia persona. Giova ricordare che non sono un politico, ma una cittadina innamorata della propria città che si è messa in gioco e ha vinto le elezioni, tutto lì. Non cerco altre poltrone perché questa basta e avanza, non ho la colla sulla sedia, cerco di fare il mio dovere finché mi sarà possibile, poi tornerò al mio mondo che è molto più lieto di quello delle piccole beghe che diventano macigni, e delle antipatie personali che rovinano la vita ma non c'entrano nulla con l'amministrare.
Ho parlato di una maggioranza di nove, solo perché quello è il numero certo, ma non smetterò di confrontarmi con i transfughi. Certo, mi dispiace che Pino Rotondo abbia votato con la minoranza sulla richiesta di VAS per la Mossi&Ghisolfi: perché, come ho spiegato in Consiglio, la VAS è decisa dai tecnici; e se capisco che la minoranza utilizzi ogni mezzo (anche inutile) per contrastarci, non capisco perché proprio lui non abbia chiesto a me personalmente più delucidazioni prima del voto, almeno. Mi dispiace anche che Dario Gallo non abbia partecipato al voto sul progetto del campo provvisorio dei Nomadi, essendo questo un problema culturale che pensavo nelle sue corde. Ma sono solo dispiaceri passeggeri, e spero che il dialogo prosegua e, chissà, si possa recuperare una collaborazione.
E poi, caro Piolatto, io dal primo mandato non sono uscita con le ossa rotte: lei era piccolo, gliela avranno contata non giusta. Ho avuto la maggioranza (i soliti nove) fino all'ultimo, 13 luglio 1999. Quello che era rotto erano le scatole, semmai, tant'è che non mi sono candidata più, avendo già un mestiere. Perché Crescentino è una cittadina difficile, e molto litigiosa e sospettosa. E' poi vero che dopo dieci anni mi ero dimenticata di tutto, e vedendo il mio paese così malconcio, immobile, cadente, ho pensato di rimettermi in gioco. Bella idea, no?
Le casse comunali non sono sbancate, il Chicobum è finito male ma adesso tutti fingete di dimenticarvi che tutta la città ha visto GRATIS due grandi concerti di gruppi di un livello che difficilmente si vedrà più sul nostro amato suolo. In quanto ai ROM, aspettiamo che la Regione esamini la richiesta di finanziamento che abbiamo chiesto per il campo. Per ora, abbiamo dato loro un tetto provvisorio per l'inverno con l'aiuto della Protezione Civile, un atto umanitario del quale vado fiera, come vado fiera che nessuna delle numerose famiglie sfrattate con bambini sia finita in mezzo alla strada, ma abbia trovato asilo negli appartamenti affittati all'uopo dal Comune.
E comunque, si rassegni il Consigliere Piolatto. Io a dimettermi non ci penso nemmeno, e la mia città (che è anche la sua) non è affatto nel baratro, come egli ben sa. Che facciamo, lo sport delle elezioni ogni anno, che com'è noto non sono gratis? Con i tempi che corrono? Con i comuni svuotati di risorse e bloccati, come spiego altrove, dalla legge Tremonti? Bisognerebbe anche che trovaste parole e suggerimenti nuovi, voi che da grandi volete fare i politici veri. Possibilmente senza prendere esempio da Roma, in questo periodo...
Marinella Venegoni
martedì 14 dicembre 2010
Comuni italiani "commissariati" da Roma
(si rammenta che non si accettano commenti anonimi)
(Da "La Stampa" del 13-12-10)
Il Lombardoveneto è il fronte avanzato degli enti locali in sofferenza. Comuni mediamente virtuosi falcidiati da tagli lineari, uguali per tutti, senza alcun meccanismo di premialità. Ad eccezione di un fondo da 200 milioni istituito con la manovra correttiva di luglio da assegnare ai cosiddetti «virtuosi», ancora in attesa del decreto del Viminale che deve fissare i criteri di ripartizione.
Ma sono le casse di tutti i comuni d’Italia ad essere miseramente vuote. L’ordine di scuderia è chiaro: risparmiare, tagliare, razionalizzare. L’altro giorno la Conferenza stato-città ha dato luce verde al rinvio dei termini per chiudere i bilanci preventivi, che slittano dal 31 dicembre al 31 marzo. Per gli oltre ottomila sindaci del Belpaese si prospetta infatti un Natale tremendo, da festeggiare nella più completa austerità: che potrebbe sfociare nella povertà più nera. Nel 2011, oltre a subire 1,5 miliardi di euro di tagli nei trasferimenti erariali da Roma, dovranno contribuire per circa 1,8 miliardi di euro al rispetto del Patto di stabilità. Inoltre sui Comuni finirà per scaricarsi la riduzione dei trasferimenti statali alle Regioni.
Peserà, a cascata, la scure che è calata sul Fondo nazionale per le politiche sociali (nel 2011 scende a 75,2 milioni di euro dai 380,2 del 2010), sul Fondo delle politiche per la famiglia (52,4 milioni dai 100 di quest’anno) e sul Fondo di sostegno all’accesso abitativo in locazione (sforbiciato a 33,5 milioni dai 143,8 del 2010).
Insomma un moria di risorse straordinaria, profonda, inesorabile. Una correzione finanziaria richiesta sul biennio 2011-2012 che appare sproporzionata in termini assoluti e incoerente con il livello di avanzo già raggiunto da tutti i territori. Sono l’ultimo argine di un Paese slabbrato in cui ogni emergenza finisce per atterrargli addosso: dalla gestione degli extracomunitari alle crisi industriali, dalle alluvioni alla monnezza che negli ultimi anni ha tanto fatto parlare di sé.
Eppure la cura da cavallo non è ancora bastata: oltre un terzo dei Comuni italiani nel prossimo anno dovrà realizzare un ulteriore taglio della spesa superiore al 10%, nonostante il contributo dei municipi al miglioramento dei saldi di finanza pubblica nell’ultimo quinquennio sia stato di 4 miliardi contro un passivo dell’intera Pubblica amministrazione pari a 32 miliardi.
Il risultato, negli ultimi 5 anni, è stato un calo drastico della spesa per investimenti (-13,6%) e la svendita di pezzi del territorio per tamponare il taglio dei trasferimenti. Una droga abusata e pericolosa. Il 55% dei Comuni italiani raggiunge l’equilibrio di bilancio grazie all’« aiutino» degli oneri di urbanizzazione, che vale in termini cumulativi circa 3 miliardi di introiti straordinari l’anno. Per ottenere il pagamento degli oneri, però, bisogna dare permessi per costruire: e non è bello che un Comune decida su materie come questa con l’acqua alla gola dal punto di vista delle finanze.
Fino ad oggi s’è usata la solita ciambella di salvataggio, che si è concretizzato in una deroga rinnovata di Finanziaria in Finanziaria con la quale si è sempre permesso ai Comuni di utilizzare tre quarti del cash per finanziare la spesa corrente. Quest’anno la manovra di stabilità non prevede più la deroga, ma le parti stanno trattando ed è possibile che possa rientrare al fotofinish nel Milleproroghe. Sullo sfondo, resta il miraggio del federalismo fiscale. Ma anche su questo fronte i Comuni non si fanno troppe illusioni, non almeno per risolvere i loro problemi nell’immediato. Con la scusa dell’autonomismo di domani, oggi - nel tempo dell’attesa - si ri-centralizza tutto. La leva fiscale dei Comuni resterà tassativamente (ironia della sorte) bloccata fino al 2014. Per ora, si lamenta malinconico, il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino, «siamo
commissariati». [M. ALF.]
(Da "La Stampa" del 13-12-10)
Il Lombardoveneto è il fronte avanzato degli enti locali in sofferenza. Comuni mediamente virtuosi falcidiati da tagli lineari, uguali per tutti, senza alcun meccanismo di premialità. Ad eccezione di un fondo da 200 milioni istituito con la manovra correttiva di luglio da assegnare ai cosiddetti «virtuosi», ancora in attesa del decreto del Viminale che deve fissare i criteri di ripartizione.
Ma sono le casse di tutti i comuni d’Italia ad essere miseramente vuote. L’ordine di scuderia è chiaro: risparmiare, tagliare, razionalizzare. L’altro giorno la Conferenza stato-città ha dato luce verde al rinvio dei termini per chiudere i bilanci preventivi, che slittano dal 31 dicembre al 31 marzo. Per gli oltre ottomila sindaci del Belpaese si prospetta infatti un Natale tremendo, da festeggiare nella più completa austerità: che potrebbe sfociare nella povertà più nera. Nel 2011, oltre a subire 1,5 miliardi di euro di tagli nei trasferimenti erariali da Roma, dovranno contribuire per circa 1,8 miliardi di euro al rispetto del Patto di stabilità. Inoltre sui Comuni finirà per scaricarsi la riduzione dei trasferimenti statali alle Regioni.
Peserà, a cascata, la scure che è calata sul Fondo nazionale per le politiche sociali (nel 2011 scende a 75,2 milioni di euro dai 380,2 del 2010), sul Fondo delle politiche per la famiglia (52,4 milioni dai 100 di quest’anno) e sul Fondo di sostegno all’accesso abitativo in locazione (sforbiciato a 33,5 milioni dai 143,8 del 2010).
Insomma un moria di risorse straordinaria, profonda, inesorabile. Una correzione finanziaria richiesta sul biennio 2011-2012 che appare sproporzionata in termini assoluti e incoerente con il livello di avanzo già raggiunto da tutti i territori. Sono l’ultimo argine di un Paese slabbrato in cui ogni emergenza finisce per atterrargli addosso: dalla gestione degli extracomunitari alle crisi industriali, dalle alluvioni alla monnezza che negli ultimi anni ha tanto fatto parlare di sé.
Eppure la cura da cavallo non è ancora bastata: oltre un terzo dei Comuni italiani nel prossimo anno dovrà realizzare un ulteriore taglio della spesa superiore al 10%, nonostante il contributo dei municipi al miglioramento dei saldi di finanza pubblica nell’ultimo quinquennio sia stato di 4 miliardi contro un passivo dell’intera Pubblica amministrazione pari a 32 miliardi.
Il risultato, negli ultimi 5 anni, è stato un calo drastico della spesa per investimenti (-13,6%) e la svendita di pezzi del territorio per tamponare il taglio dei trasferimenti. Una droga abusata e pericolosa. Il 55% dei Comuni italiani raggiunge l’equilibrio di bilancio grazie all’« aiutino» degli oneri di urbanizzazione, che vale in termini cumulativi circa 3 miliardi di introiti straordinari l’anno. Per ottenere il pagamento degli oneri, però, bisogna dare permessi per costruire: e non è bello che un Comune decida su materie come questa con l’acqua alla gola dal punto di vista delle finanze.
Fino ad oggi s’è usata la solita ciambella di salvataggio, che si è concretizzato in una deroga rinnovata di Finanziaria in Finanziaria con la quale si è sempre permesso ai Comuni di utilizzare tre quarti del cash per finanziare la spesa corrente. Quest’anno la manovra di stabilità non prevede più la deroga, ma le parti stanno trattando ed è possibile che possa rientrare al fotofinish nel Milleproroghe. Sullo sfondo, resta il miraggio del federalismo fiscale. Ma anche su questo fronte i Comuni non si fanno troppe illusioni, non almeno per risolvere i loro problemi nell’immediato. Con la scusa dell’autonomismo di domani, oggi - nel tempo dell’attesa - si ri-centralizza tutto. La leva fiscale dei Comuni resterà tassativamente (ironia della sorte) bloccata fino al 2014. Per ora, si lamenta malinconico, il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino, «siamo
commissariati». [M. ALF.]
lunedì 13 dicembre 2010
Lo stato di calamità di Ferragosto? Mistero
Per il 14 dicembre sera il PDL ha chiesto la sala del Consiglio Comunale per un incontro con la cittadinanza. All'ordine del giorno, la dichiarazione di Stato di Calamità per gli eventi alluvionali di Ferragosto, da parte della Regione. Sarà presente l'assessore regionale Cavallera, e Luca Pedrale, che è il deus ex machina dell'operazione.
Di quest'incontro con la cittadinanza abbiamo saputo dal mitico blog di Mauro Novo. Solo stamattina, lunedì, è arrivato all'Amministrazione un invito a partecipare all'incontro.
Ma c'è un ma. In Comune non risulta alcun arrivo di documentazione ufficiale in proposito: leggasi che lo Stato di Calamità non è ufficiale, dunque niente potremo dire ai cittadini che verranno ad informarsi, avendo sentito parlare di quest'incontro.
Si può? No che non si può.
Quando si passa dal piano istituzionale a quello dei partiti, che fanno politica per conto proprio, è il caos. Tocca accettare che le Istituzioni vanno rispettate, e informate. Perché rappresentano la collettività: anche se chi è stato eletto non ci piace.
martedì 7 dicembre 2010
Ciao Oscar
Oscar Nepote Bernardon, sindaco di Fontanetto, se n'è andato ieri a soli 49 anni, dopo una lunga battaglia contro una malattia che alla fine non gli ha lasciato scampo. Era un combattente: soltanto la scorsa settimana, aveva voluto essere presente al Consiglio Comunale, nonostante fosse visibilmente sofferente.
Era innamorato del suo mestiere di sindaco, che faceva da quasi dieci anni. Un mestiere che richiede nervi saldi, nel quale ogni giorno puoi trovare uno che ti dice o ti scrive che non capisci niente, che ce l'hai con lui o con un altro, che non ci sai fare e via discorrendo. Un mestiere non facile, che mette alla prova i migliori caratteri, lasciando poco tempo per occuparsi di sé.
Non so di che partito fosse, o se ne avesse uno, ma qui non ci importa nulla. E' stato uno che ha molto lavorato per la riqualificazione del suo Paese e per la cultura, fino alle manifestazioni di questi giorni in nome di Viotti, con il concerto di martedì 7 dicembre di Antonella Ruggiero che è poi stato rinviato, per lutto.
Ciao Oscar.
venerdì 3 dicembre 2010
Napolitano e la solidarietà
"La solidarietà è scritta nella Costituzione, è un dovere ma è anche una grande fonte di soddisfazione per chi la pratica. Ed è importante che siano tanti a praticarla nel nostro Paese"
Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica
3 dicembre 2010
mercoledì 1 dicembre 2010
Gentilezza antidoto alla crisi
Da La Repubblica del 30-11-10
Voglia di Gentilezza/Antidoto alla crisi
BASTA con gli insulti e il disprezzo. All' epoca della crisi, in un tempo brutale e rude, molti invocano (e praticano) un ritorno della gentilezza. Dolcezza, pazienza, educazione, cortesia, galateo, capacità di chiedere scusa, attenzione all' altro... È una sorta di decalogo dei valori un po' desueti, un "piccolo mondo antico" che torna alla ribalta.
E che quest' anno è stato celebrato il 13 novembre, nella Giornata Mondiale della Gentilezza, persino dai manager, categoria che fin qui non aveva mai aderito. D' altra parte questa giornata è la punta dell' iceberg di una mobilitazione più generale, il World Kindness Movement, nato a Tokyo nel 1997 e poi diffusosi negli Stati Uniti e in Europa. Una "voglia di tenerezza" ormai rivendicata e osannata. Celebrata anche da El País che ha trasformato in simbolo Vicente del Bosque, tecnico campione del mondo della nazionale di calcio spagnola, scelto per le sue virtù di "leader mite".
Torna così un modello che sembrava definitivamente perso negli ultimi decenni, quando coach, esperti in comunicazione e manager di ogni tipo invitavano a non cadere nella trappola della gentilezza.
***********************************
Ho letto questo inizio di articolo così rinfrancante, e mi è venuto in mente l'inizio di una interrogazione nel Consiglio dove non c'ero che cominciava così:
"Egregio Signor Taverna, visto il settore nel quale le è stata conferita delega dopo il rifiuto di altri in via primaria interpellati dal sindaco....". Etc etc.
E a parte il fatto (non ininfluente) che io a Pino Rotondo avevo solo chiesto (gentilmente) se voleva fare l'assessore, e non l'assessore all'Ambiente perché per lui avevo altri programmi, mi sono chiesta: Arriva un nuovo assessore, un ragazzo di 27 anni (in un momento storico nel quale i ragazzi si allontanano dalla politica), è al suo debutto, ed è questo il benvenuto? Dirgli subito che la sua scelta è stata una soluzione di ripiego? (che tra l'altro non era nemmeno vero?).
Posto che in Consiglio Comunale la regola è guardarsi in cagnesco fra parti in causa (che ormai sono tante) oppure annoiarsi come di fronte a un canale tv sbagliato, non si potrebbe almeno, prima di tentare di sbranarlo, augurargli buon lavoro, salvo poi trovarsi fieramente a discutere su fronti opposti?
E' giusto che il conflitto personale si confonda con le diversità di posizioni? Questo è un tema scottante, in questi giorni.
E non è meglio che la forma della cortesia abbia un suo spazio, anche per alleggerire la pesantezza (spesso) del confronto?
E se la gentilezza, poi, è anche antidoto alla crisi, come dice questo articolo, perché almeno non provarci?
Voglia di Gentilezza/Antidoto alla crisi
BASTA con gli insulti e il disprezzo. All' epoca della crisi, in un tempo brutale e rude, molti invocano (e praticano) un ritorno della gentilezza. Dolcezza, pazienza, educazione, cortesia, galateo, capacità di chiedere scusa, attenzione all' altro... È una sorta di decalogo dei valori un po' desueti, un "piccolo mondo antico" che torna alla ribalta.
E che quest' anno è stato celebrato il 13 novembre, nella Giornata Mondiale della Gentilezza, persino dai manager, categoria che fin qui non aveva mai aderito. D' altra parte questa giornata è la punta dell' iceberg di una mobilitazione più generale, il World Kindness Movement, nato a Tokyo nel 1997 e poi diffusosi negli Stati Uniti e in Europa. Una "voglia di tenerezza" ormai rivendicata e osannata. Celebrata anche da El País che ha trasformato in simbolo Vicente del Bosque, tecnico campione del mondo della nazionale di calcio spagnola, scelto per le sue virtù di "leader mite".
Torna così un modello che sembrava definitivamente perso negli ultimi decenni, quando coach, esperti in comunicazione e manager di ogni tipo invitavano a non cadere nella trappola della gentilezza.
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Ho letto questo inizio di articolo così rinfrancante, e mi è venuto in mente l'inizio di una interrogazione nel Consiglio dove non c'ero che cominciava così:
"Egregio Signor Taverna, visto il settore nel quale le è stata conferita delega dopo il rifiuto di altri in via primaria interpellati dal sindaco....". Etc etc.
E a parte il fatto (non ininfluente) che io a Pino Rotondo avevo solo chiesto (gentilmente) se voleva fare l'assessore, e non l'assessore all'Ambiente perché per lui avevo altri programmi, mi sono chiesta: Arriva un nuovo assessore, un ragazzo di 27 anni (in un momento storico nel quale i ragazzi si allontanano dalla politica), è al suo debutto, ed è questo il benvenuto? Dirgli subito che la sua scelta è stata una soluzione di ripiego? (che tra l'altro non era nemmeno vero?).
Posto che in Consiglio Comunale la regola è guardarsi in cagnesco fra parti in causa (che ormai sono tante) oppure annoiarsi come di fronte a un canale tv sbagliato, non si potrebbe almeno, prima di tentare di sbranarlo, augurargli buon lavoro, salvo poi trovarsi fieramente a discutere su fronti opposti?
E' giusto che il conflitto personale si confonda con le diversità di posizioni? Questo è un tema scottante, in questi giorni.
E non è meglio che la forma della cortesia abbia un suo spazio, anche per alleggerire la pesantezza (spesso) del confronto?
E se la gentilezza, poi, è anche antidoto alla crisi, come dice questo articolo, perché almeno non provarci?
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