mercoledì 1 dicembre 2010

Gentilezza antidoto alla crisi

Da La Repubblica del 30-11-10
Voglia di Gentilezza/Antidoto alla crisi



BASTA con gli insulti e il disprezzo. All' epoca della crisi, in un tempo brutale e rude, molti invocano (e praticano) un ritorno della gentilezza. Dolcezza, pazienza, educazione, cortesia, galateo, capacità di chiedere scusa, attenzione all' altro... È una sorta di decalogo dei valori un po' desueti, un "piccolo mondo antico" che torna alla ribalta.
E che quest' anno è stato celebrato il 13 novembre, nella Giornata Mondiale della Gentilezza, persino dai manager, categoria che fin qui non aveva mai aderito. D' altra parte questa giornata è la punta dell' iceberg di una mobilitazione più generale, il World Kindness Movement, nato a Tokyo nel 1997 e poi diffusosi negli Stati Uniti e in Europa. Una "voglia di tenerezza" ormai rivendicata e osannata. Celebrata anche da El País che ha trasformato in simbolo Vicente del Bosque, tecnico campione del mondo della nazionale di calcio spagnola, scelto per le sue virtù di "leader mite".
Torna così un modello che sembrava definitivamente perso negli ultimi decenni, quando coach, esperti in comunicazione e manager di ogni tipo invitavano a non cadere nella trappola della gentilezza.
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Ho letto questo inizio di articolo così rinfrancante, e mi è venuto in mente l'inizio di una interrogazione nel Consiglio dove non c'ero che cominciava così:
"Egregio Signor Taverna, visto il settore nel quale le è stata conferita delega dopo il rifiuto di altri in via primaria interpellati dal sindaco....". Etc etc.

E a parte il fatto (non ininfluente) che io a Pino Rotondo avevo solo chiesto (gentilmente) se voleva fare l'assessore, e non l'assessore all'Ambiente perché per lui avevo altri programmi, mi sono chiesta: Arriva un nuovo assessore, un ragazzo di 27 anni (in un momento storico nel quale i ragazzi si allontanano dalla politica), è al suo debutto, ed è questo il benvenuto? Dirgli subito che la sua scelta è stata una soluzione di ripiego? (che tra l'altro non era nemmeno vero?).
Posto che in Consiglio Comunale la regola è guardarsi in cagnesco fra parti in causa (che ormai sono tante) oppure annoiarsi come di fronte a un canale tv sbagliato, non si potrebbe almeno, prima di tentare di sbranarlo, augurargli buon lavoro, salvo poi trovarsi fieramente a discutere su fronti opposti?
E' giusto che il conflitto personale si confonda con le diversità di posizioni? Questo è un tema scottante, in questi giorni.
E non è meglio che la forma della cortesia abbia un suo spazio, anche per alleggerire la pesantezza (spesso) del confronto?
E se la gentilezza, poi, è anche antidoto alla crisi, come dice questo articolo, perché almeno non provarci?


8 commenti:

mauro novo ha detto...

ho sempre pensato che salvaguardare i rapporti personali fosse molto importante, ma vedo che tra politici è molto difficile, in consiglio c'è sempre troppa tensione, e a volte dare il buon esempio non basta.

Mauro Novo

Esempia ha detto...

ma la Sindaca in questo il buon esempio non lo ha dato. Scusate non ricordate gli atteggiamenti verso Rotondo quando era capogruppo? Ha seminato vento .... ed ora certo non può fare la morale agli altri

Simo ha detto...

Rotondo è stato capogruppo?

non me ne ero accorto

Angelo ha detto...

X.Esempia.La Sindaca aveva ragione allora ad avere certi atteggiamenti con Rotondo.Non era capace a dire due parole di fila ,e poi secondo me aveva avuto sentore che era uno di cui non si poteva fidare.Capogruppo?del non dire mai nulla.BRAVA SINDACA.

Sindaca ha detto...

Cara Esempia io ho sempre trattato benissimo Rotondo, non avevo motivo per trattarlo male, non sono cose che faccio d'abitudine. Ho detto quel che pensavo sulla scissione, che è un gesto masochistico nella tradizione del Centro-Sinistra.

un elettore di amare crescentino ha detto...

L'educazione, sembra ormai passata di moda.
Ma contro l'arroganza è giusto essere ancora più determinati Dritti per la vostra strada!
Bravi

ANTONIO ha detto...

Là oltre le case di quei contadini
Da un vecchio cortile si sente gridare
Son le voci dei Sinti e dei loro bambini
Che un giorno qui han dovuto restare

Sono ormai nel ricordo della loro vita
Il viaggio la musica e le loro canzoni
Poco a poco col tempo ogni cosa è finita
Non è più il tempo dei carrozzoni

Fuori all'aperto si affannan le donne
Vanno e vengono intorno al gran fuoco
Oltre alla fatica ed alle lunghe gonne
Del tempo passato è rimasto assai poco

Soltanto il dolore non li ha abbandonati
Ci sono abituati poiché sanno soffrire
Da sempre si sentono disprezzati
Da chi li giudica senza capire

Per mille anni essi han camminato
Attraversando monti villaggi e città
Con il sangue essi hanno pagato
L'infinita voglia di libertà

Nelle sere d'estate stanno lungo la via
E' là che attendono l'imbrunire
Tra mille ricordi ed una gran nostalgia
Sognan domani di poter ripartire

Ma il loro viaggio è la foto sbiadita
Degli anni trascorsi a vagabondare
Di un'avventura per sempre finita
Che non potrà più ricominciare…

Saint-Just ha detto...

Giornata mondiale della gentilezza....
Gli Illuminati una ne pensano e cento ne fanno.
Sarebbe molto meglio se facessero il contrario..
Scanniamoci pure.. ma in modo gentile. Poveri noi, e magari si saranno anche spesi dei soldi per propagandare la cosa.
L'unica giornata seria che si dovrebbe fare, ma non si farà mai, è quella del buon senso.
Cordialmente
S.J.