venerdì 8 maggio 2015

GrilloLeaks (da Dagospia)

Visto l'interesse nei giorni scorsi per l'articolo di Dagospia, sito molto quotato per i pettegolezzi di ogni genere e anche molto per la politica, vi ammollo anche questo significativo quadretto di Beppe Grillo...

. GRILLOLEAKS
Annalisa Cuzzocrea per “La Repubblica

La voce di un leader assediato dai suoi parlamentari. Che ripete parole d’ordine, che cerca di tenere il punto mentre loro spiegano: «Tu non sai quel che accade alla Camera e al Senato. Credi alle persone sbagliate». L’audio dell’incontro tra Beppe Grillo e alcuni deputati nella villa di Bibbona, il 27 novembre scorso, la sera in cui una cinquantina di attivisti era andata a protestare contro l’espulsione di Massimo Artini, è la prova di un Movimento in cui nessuno si fida più di nessuno.
GRILLO LEAKSGRILLO LEAKS 

Ed è il pezzo forte della Wikileaks grillina: un sito pubblico, on line già da qualche giorno, su cui campeggia la scritta: «La trasparenza andrà di moda », con sotto le faccine - cliccabili - dei leader del Movimento (Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio, il figlio Davide), degli esponenti del direttorio e di alcuni tra i parlamentari più in vista. Sotto il volto di ognuno, ci sono alcune frasi rubate (con la scritta “coming soon” e la promessa di documenti audio e video in arrivo) e i numeri di cellulare, che Repubblica non ha intenzione e non ritiene giusto divulgare per una questione di privacy e di sicurezza degli interessati.

SIT IN GRILLOSIT IN GRILLO
Così, anche la voce del fondatore entra nel mare delle intercettazioni grilline. Come quella della fuoriuscita Mara Mucci, registrata in aula mentre parlava con un deputato di Scelta Civica e pubblicata on line per provarne il tradimento; di Cristian Iannuzzi, che aveva postato sulla sua pagina l’audio rubato di un’assemblea; di alcuni parlamentari siciliani, registrati durante un dibattito in Sicilia per dimostrare la loro mancata ortodossia.
SIT IN GRILLOSIT IN GRILLO

Ora, arrivano le intercettazioni di Beppe Grillo. Registrazioni che sono sfuggite di mano e che qualcuno ha deciso di mettere a disposizione su un sito chiamato, appunto, “Grilloleaks”. Ci sono frasi attribuite ad Alessandro Di Battista: «Passo la settimana parlamentare ad aumentare i miei follower ». O agli ex capigruppo Paola Carinelli («La Casaleggio decide, io eseguo...») e Nicola Morra («Gli attivisti non contano, conta quello che decidono su a Milano»). Soprattutto, c’è un lungo audio – più di un’ora – di Beppe Grillo che parla con i deputati Massimo Artini, Marco Baldassarre, Tatiana Basilio (i primi due oggi fuori, la seconda ancora dentro il Movimento) il giorno in cui sul blog era comparsa la votazione per cacciare lo stesso Artini e Paola Pinna per mancata rendicontazione.
GIANROBERTO E DAVIDE CASALEGGIO A ROMAGIANROBERTO E DAVIDE CASALEGGIO A ROMA

 Un match in cui i parlamentari spiegano al leader che il sistema in cui devono pubblicare i loro conti sulla restituzione di parte dello stipendio non funziona, e in cui lui ripete che non può essere vero. Ci sono scambi duri sulla mancata fiducia reciproca. Momenti da psicodramma: «Io per il Movimento sto divorziando”, dice una deputata. «Non dovete immolarvi. Io tra il Movimento e la famiglia scelgo la famiglia». Il fondatore si infuria quando si mettono in dubbio la strategia della Casaleggio Associati e la troppa voglia di clic. «Se ci sono tre persone che decidono basta saperlo – gli dicono – se c’è un direttivo deve essere esplicito».

DAVIDE CASALEGGIODAVIDE CASALEGGIO 
«È esplicitissimo», ribatte il leader, il giorno prima di diramare la nota in cui si dice «un po’ stanchino» e in cui propone il direttorio composto da Fico, Di Maio, Di Battista, Sibilia e Ruocco. Poi provoca: «Quando siete arrivati in Parlamento e avete votato se votare ho riso due giorni. Mi sono detto: “È tutto finito”. Cresciamo un po’». Ammette alcuni sbagli: «Scegliere Claudio Messora e Nicola Biondo come capi della comunicazione da parte della Casaleggio è stato un errore: a Messora non puoi dire niente, ma non aveva il carattere adatto. Anche in Europa. Abbiamo portato lui e alcuni parlamentari europei a Milano e a momenti si picchiavano».
CLAUDIO MESSORACLAUDIO MESSORA

Volano dei “vaffa” (da parte di Artini, che esplode nel sentirsi accusare di essere stato disonesto). Grillo sbotta: «Non le faccio più queste cose qua, le rendicontazioni, abbiamo toppato anche questa. In Europa abbiamo lasciato perdere, altrimenti passiamo ore, giorni, mesi a parlare di questo». Difende Gianroberto Casaleggio: «La società ha fatto due anni in rosso, lui non prende più i dividendi. Se non c’era Casaleggio questo Movimento non esisteva». Ammette di aver “toppato” alle regionali dell’anno scorso («In Calabria non ci dovevamo presentare») e rivendica come una sua scelta l’espulsione dell’emiliano Defranceschi («Ho deciso io»).
PAOLA PINNAPAOLA PINNA 

Poi attacca: «Ad agosto vi ero venuto a dire di uscire dal Parlamento: un giorno alla settimana, prendere una sedia, una piazza, perché ormai ci vedono come politici. Avevate detto sì bello, lo facciamo, ma non avete fatto un cazzo». Davanti a chi lo incalza, ammette: «La decisione di mettere sul sito l’espulsione di Artini e Pinna l’abbiamo presa io e Casaleggio. L’assemblea non voleva decidere ».

Chi lo contesta ripete: «Ma la condivisione, uno vale uno…». Lui non ne può più: «Abbiamo perso troppo tempo con voi parlamentari, stiamo perdendo i giovani, il territorio ». Li mette alla porta. Alla fine della registrazione si sentono ancora passi sulla ghiaia di Bibbona. Da quel giorno è cambiato molto: è nato il direttorio, sono usciti i 10 di Alternativa Libera, alcuni sono passati a Scelta Civica e al Pd, Grillo si è allontanato dalle piazze («non funzionano più», dice nell’audio). I veleni, però, restano in circolo. Cercano spazio sul web. E sono destinati a fare ancora male.

1 commento:

W M5S ha detto...

da "la repubblica " che ti aspettavi, forse citare un altro giornale ha un po' più di senso....